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la tanatoprassi in Francia (II parte)

In questo secondo capitolo del nostro viaggio sugli aspetti della tanatoprassi in Francia, entriamo nel vivo del Rapporto del senatore Jean-Pierre Sueur.

Continua il viaggio esplorativo sullo stato dell’arte della tanatoprassi in Francia iniziato nello scorso numero di Oltre Magazine, illustrando ora i punti salienti dell’intervista fatta dai colleghi della rivista francese Résonance a Jean-Pierre Sueur, all’indomani della pubblicazione del suo Rapporto che ne esamina i vari aspetti.

Da sempre Jean-Pierre Sueur è considerato l'esperto dei problemi funerari nel mondo politico francese. Senatore del Loiret, uno dei 95 Dipartimenti francesi (90 metropolitani e 5 d'Oltremare) è anche vice presidente della Commissione delle Leggi. A lui quindi è stato affidato l'incarico, alla luce delle sue indiscusse competenze, di redigere un rapporto sulla tanatoprassi iniziato nel Dicembre 2017. Nell’intervista spiega come tale lavoro dal titolo Definire un quadro rigoroso per l'esercizio della tanatoprassi: un'urgenza per le famiglie ed i professionisti abbia portato alla formulazione di 58 proposizioni presentate lo scorso 10 luglio. Se prima d’ora nessun rapporto sulla tanatoprassi è mai stato fatto ciò lo si deve tanto alle difficoltà di abbordare in Parlamento i problemi funerari quanto al fatto che spesso non sono considerati problemi “urgenti”. Così poco urgenti da interessare ogni giorno migliaia di persone!!

La sua prima esperienza in questo mondo risale al 1991 quando, Segretario di Stato alle Collettività Locali, trovò sulla sua scrivania il dossier “Pompe Funebri”. Si trattava di metter fine al monopolio municipale alla luce di un rapporto che aveva dimostrato gli effetti più che perversi del sistema allora in vigore. Nonostante i tentativi di dissuaderlo e grazie anche all'appoggio incondizionato dell'allora Primo Ministro Pierre Beregovoy, il progetto divenne legge nel 1993, aprendo una nuova era per gli operatori funebri. Da allora la sua linea di condotta è sempre stata quella di proteggere le famiglie in lutto provate da un’esperienza dolorosa e quindi vulnerabili; ciò suppone una trasparenza totale che i poteri pubblici hanno il dovere di garantire.

Ispirate dalla stessa determinazione sono successivamente uscite le leggi sui contratti di esequie, sulla trasparenza dei prezzi, sul modello dei preventivi, sulle autopsie giudiziarie e sulla cremazione. A tal proposito dal 2012 è stato introdotto il divieto di conservare l'urna in casa sia perché secondo gli psicologi ciò rende difficile l'elaborazione del lutto e sia anche per il fatto che si erano registrati casi in cui la persona affidataria dell’urna per dissapori familiari (spesso legati, oltre che a questioni di antica data, a molto più prosaiche questioni ereditarie...) rifiutava ad altri parenti di rendere omaggio al defunto.

Jean-Pierre Sueur si è presto reso conto che a proposito della tanatoprassi c'erano molte cose da analizzare e da riformare. La prima criticità rilevata è stata la mancanza di un capofila tra i tre ministeri (Interni, Salute e Lavoro) deputato ad intervenire sull'attività di tanatoprassi, così come succede invece con le Pompe Funebri pilotate dal Ministero degli Interni.
Il Ministero della Salute sembra poco indicato in quanto il diploma di tanatoprassi non conduce ad una professione para-medicale, essendo parte integrante del servizio delle pompe funebri. É sembrato quindi logico preconizzare che il ministero capofila fosse quello degli Interni in cooperazione con quello delle Collettività Locali senza escludere che alla guida possa esservi un Comitato tripartito, tanto più che il CNOF (Consiglio Nazionale delle Operazioni Funerarie) si trova sotto la tutela degli Interni.

Trasparenza dei prezzi

Altro punto fondamentale è stato ravvisato nella necessità della trasparenza dei prezzi che devono essere determinati secondo criteri di totale obiettività per facilitare le scelte delle famiglie. Da qui l’istituzione dei preventivi-tipo che sono stati difesi a spada tratta dal Senatore Sueur e che sono oggi un obbligo di legge per le imprese, che devono depositarli annualmente, e per i Comuni che sono tenuti a metterli a disposizione del pubblico, tanto più che la Corte dei Conti s'è inquietata per le tariffe elevate delle esequie notando, tra l'altro, l'incidenza significativa dei costi relativi alla conservazione.I preventivi-tipo sono regolati dal decreto del 23 Agosto 2010.

Sarebbe utile che fossero più precisi sul tema della tanatoprassi (così come anche su altri argomenti). Infatti si parla di “trattamento conservativo” da un lato e di “toilette mortuaria: preparazione e trucco del defunto” dall'altro. Per molte famiglie la prima definizione appare poco chiara e non viene percepita correttamente. Nei casi in cui la toilette e la vestizione vengano eseguite di prassi dagli obitori o dalle imprese di pompe funebri non si rende logicamente necessario prevederne un costo (e tantomeno un costo elevato). Pare invece estremamente importante, se non essenziale, differenziare la tanatoprassi completa, per sua natura invasiva, dai trattamenti di presentazione. Un numero rilevante di famiglie non comprende la differenza tra le due modalità, il cui prezzo che può variare in maniera sostanziale visto che si tratta di due prestazioni completamente diverse. Occorre perciò che il tutto venga ben precisato e che i prezzi siano scritti “nero su bianco”.

Espianti

Per ciò che riguarda il ritiro delle protesi e, più largamente gli espianti, il rapporto redatto da Jean-Pierre Sueur propone di definire al meglio le responsabilità che competono ai tanatoprattori e ai medici (attualmente vi è una carenza su tale tema) e di permettere anche agli infermieri di effettuare tali operazioni su delega del medico, con conseguenze a livello retributivo e delle condizioni di lavoro per cui deve essere definito un compenso specifico. Sarebbe inoltre necessario per i tanatoprattori, quantomeno nel caso in cui questo tipo di intervento divenisse la norma, stabilire se tale operazione possa essere inclusa nella tanatoprassi o se invece debba venire considerata a sé.

Formazione

Uno dei grandi temi del Rapporto riguarda i tempi di formazione e la competenza dei formatori. Viene proposto di imporre come pre-requisito per iscriversi ai corsi per del conseguimento del diploma, la partecipazione ad uno stage di osservazione di breve durata presso un tanatoprattore diplomato al fine di evitare di lanciarsi in un percorso che può essere relativamente costoso (per i fuori sede tra scuola, vitto e alloggio si può arrivare facilmente ai 20.000 euro!) senza possedere una conoscenza precisa di una professione dai risvolti delicati che richiede qualità umane e professionali particolari. Non solo, ma sarebbe opportuno mettere in opera una procedura di pre-selezione dei candidati, comune a tutti gli organismi pubblici o privati che propongono una formazione volta al diploma, per evitare ineguaglianze e disparità ingiustificate.

Del pari sembra necessario rivedere il contenuto della formazione teorica per meglio adattarlo ai bisogni della professione rinforzando sensibilmente i moduli sull'igiene e la prevenzione dei rischi professionali, la deontologia e la regolamentazione funeraria, senza peraltro ridurre il numero di ore consacrato alla medicina legale.Si propone inoltre che vengano strettamente definiti i titoli ed i diplomi richiesti per insegnare le materie in programma per la formazione teorica, mentre per la sessione pratica, da effettuarsi con uno stage presso una casa funeraria o un’impresa funebre, viene proposta la firma di una convenzione tripartita tra l'organismo di formazione, lo stagista e l'azienda che ospita lo studente. Occorre anche aumentare il numerus causus del 10-15% per diversificare l'offerta sull'insieme del territorio.

Si afferma con forza che l'attribuzione del diploma sia di competenza del Ministero degli Interni (con il supporto di quelli della Salute e del Lavoro). È la ragione per la quale il Senatore domanda con insistenza che il CNT venga sostituito da un dispositivo a carattere pubblico. Allo stesso tempo richiede che venga affidata al Presidente della Giuria Nazionale l'elaborazione, in tutta indipendenza, dei soggetti delle prove teoriche. Non solo, ma viene indicata una serie di misure per garantire in ogni circostanza l'imparzialità e l'indipendenza di chi valuta la formazione pratica. Ciò lascia pensare che le accuse di favoritismi non siano così campate in aria!

Sicurezza

La nozione di sicurezza riveste un ruolo di primaria importanza. Uso degli EPI (equipaggiamenti di protezione individuale), conformità dei laboratori, richiesta del rispetto delle “precauzioni universali standard” e degli obblighi vaccinali da parte dei tanatoprattori, adattamento dell'articolo R1335-2 del Codice della Sanità Pubblica per precisare le normative in materia dei rifiuti d'attività e trattamenti a rischio infettivo, sono alcune delle misure su cui riflettere.

Per quanto riguarda le condizioni di lavoro il Rapporto Sueur propone di imporre l'installazione sistematica negli obitori e nelle case funerarie di un sistema di captazione alla fonte dell'aria, con evacuazione di quella contaminata, di applicare sistematicamente le misure in vigore in materia di rischi chimici ed infettivi, di creare delle modalità ad hoc di controllo medico costante per i tanatoprattori indipendenti imponendo loro una consultazione medica annuale mentre per quelli dipendenti da strutture tale controllo deve essere definito assieme all'Ispettorato del Lavoro. Si rendono egualmente indispensabili controlli senza preavviso.

Da ultimo viene ventilata l'ipotesi della ricerca di un prodotto che possa sostituire la forlmaldeide finanziata dallo Stato, nonostante che la tanatoprassi sia un'attività di nicchia che rappresenta meno di 3000 professionisti. L'ANSES (l'Agenzia Nazionale francese di Sicurezza Sanitaria e dell'Alimentazione, dell'Ambiente e del Lavoro) ha già ricevuto una richiesta su tale tema nel 2014. Il pre-rapporto lascerebbe molti dubbi riguardanti l'uso di prodotti alternativi attualmente disponibili poiché si ritiene che non siano altrettanto efficaci. In ogni caso gli esperti dell'ANSES hanno identificato un totale di 29 miscele potenzialmente alternative all'uso della formaldeide. Appare quindi indispensabile anticipare le evoluzioni future e, in vista di un possibile divieto, lanciare un programma pubblico di ricerca per lo sviluppo di prodotti sostitutivi.

In sintesi ecco i titoli ed i sottotitoli del Rapporto del Senatore Sueur:

I) Fare della protezione delle famiglie una priorità
    • Chiarire la definizione di tanatoprassi
    • Garantire la libertà di scelta alle famiglie e lottare contro le pratiche abusive
II) Prevenire i rischi associati alla tanatoprassi rafforzando le condizioni di sicurezza e di intervento dei tanatoprattori
    • Miglioramento delle misure di prevenzione dei rischi incorsi dai  tanatoprattori
    • Garantire ai tanatoprattori strumenti efficaci di prevenzione dei rischi
III) Rinforzare il pilotaggio dei poteri pubblici sull'attività di tanatoprassi
    • Potenziare il controllo all'abilitazione degli operatori funerari che  propongono prestazioni di tanatoprassi e controllare delle loro attività
    • Migliorare l'organizzazione dei poteri pubblici addetti al controllo e alla regolamentazione della tanatoprassi.
IV) Mettere fine alle disfunzioni nell'accesso alla professione di tanatoprattore e migliorare l'accompagnamento nell'esercizio del suo lavoro

Grossi mutamenti sembrano in arrivo nel mondo francese della tanatoprassi. Chissà che non possano dare degli spunti a chi vorrà, in Italia, partecipare alla redazione di un Regolamento Funerario di cui si parla da decenni ma che sembra ancora lontano da venire. Chi vivrà vedrà (forse...)!
 
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(Articolo realizzato in collaborazione con la rivista Résonance)

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