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La tanatoprassi in Francia (I parte)

L’arte del trattamento delle salme ha una forte tradizione in Francia, dove viene comunemente praticata da molti decenni e per cui è prevista una formazione specifica selettiva e completa.

La Francia è certamente il Paese dove sul piano operativo è nata la tanatoprassi dell'Europa “continentale"; la Gran Bretagna, anche in questo caso come in molti altri, fa banda a parte.

Il termine è stato creato nel 1960, sulle rive del Saint Laurent a Montreal, in Canada, da Robert Lépine, direttore di una agenzia canadese, da André Chatillon, titolare di una impresa nel Sud della Francia e da Jacques Marette, allora studente al Lear Institute of Embalming di Londra. Parlando delle loro attività tutti e tre furono concordi che la parola “imbalsamazione” (embalming in inglese, come continua ad essere chiamata ancor oggi nei Paesi anglosassoni) era troppo legata alle pratiche storiche, egiziane soprattutto, e che sarebbe stato utile trovare un termine più specifico e più moderno. La fusione dei termini Thanatos (morte in greco) e praxein (eseguire un'operazione manuale, operare) dà origine al neologismo tanatoprassi, che oramai viene utilizzato quasi dappertutto, oltre ad essere repertoriato nella maggior parte dei dizionari delle varie lingue.
Più precisamente potremmo definirla come l'arte, la scienza o l’insieme di tecniche che permettono di preservare il corpo dei defunti dalla decomposizione naturale per poterli presentare come se dormissero serenamente, assicurando allo stesso tempo la distruzione di microorganismi patologici che si trovano nel corpo di un defunto. Si tratta di uno dei diversi modi di conservazione anche se non il solo; la refrigerazione, estremamente diffusa, ne costituisce un altro. La tecnica prevede l’aspirazione di liquidi dal corpo del defunto e la sostituzione con sostanze che ne permettano una temporanea conservazione.
Tali soluzioni sono a base di formolo (o formalina), una soluzione acquosa al 37% di formaldeide che da tempo è identificata come un agente cancerogeno. Per questo sono stati creati e sperimentati altri liquidi senza tale componente (con aldeide glutarica al posto della formaldeide o con estratti di origine vegetale) ma i risultati sembrano piuttosto mediocri. A titolo informativo segnaliamo che a causa della tossicità della formaldeide, alcuni cimiteri francesi rifiutano di seppellire corpi trattati con tanatoprassi.

Nel 1963 gli interventi praticati da tanatoprattori formati al di fuori di un sistema codificato prendono rapidamente piede in Francia anche grazie al supporto di André Chatillon, divenuto nel frattempo alto responsabile di un gruppo funerario che all'epoca era il più grande al mondo ed occupava quasi il 50% del mercato francese. Oggi si stima che viene trattato tra il 40% ed il 50% delle salme. Si tratterebbe quindi di 250.000/300.000 procedure annue di cui almeno un terzo effettuate al domicilio del defunto dove le garanzie ideali di igiene e di sicurezza praticamente non sussistono, incuranti delle precise disposizioni esistenti che prevedono: camera senza finestre, possibilità di procedere al lavaggio disinfettante delle pareti della stanza stessa, letto medicalizzato ecc.
Il prezzo di ogni intervento si aggira attorno ai 200 euro mentre l'impresa fattura alle famiglie una cifra che si attesta sui 500 euro. Il numero dei tanatoprattori in attività si aggira intorno alle 700/800 unità, sui circa 2.500 diplomati, di cui l’80% opera in modo indipendente. Osserviamo che la professione, che fino a pochi anni orsono era quasi esclusivamente  appannaggio maschile, si sta ora rapidamente diffondendo anche tra le donne.
Nel corso degli anni sono state via via emesse diverse disposizioni dalle autorità, ma resta comunque il fatto che questa professione è regolata ed accessibile solo ai possessori di un Diploma Nazionale di Tanatoprassi, che non è un diploma di Stato ma un diploma tecnico universitario, non soggetto ad obblighi di formazione continua. Esso viene conferito da una Giuria i cui membri sono nominati per tre anni con una disposizione ministeriale congiunta dei Ministeri dell'Interno e della Salute.I requisiti per l'accesso al diploma sono fissati dal Decreto del 18 maggio 2010 che definisce le condizioni di organizzazione e formazione per l'esame di accesso ai corsi formativi. Requisito fondamentale è un diploma di maturità o titolo equivalente.

L'insegnamento presenta una parte teorica ed una parte pratica. La durata dell'insegnamento teorico è di un minimo di 195 ore, suddiviso per materie in questo modo (in parentesi il numero di ore): Teoria dei trattamenti di conservazione (60), Anatomia (25), Medicina Legale (25), Microbiologia, Igiene, Tossicologia (20), Sicurezza sanitaria, Valutazione dei rischi sanitari (15), Regolamenti Funerari (15), Istologia, Anatomia Patologica (10), Elementi di Gestione (10), Scienze umane della morte, Elementi di Deontologia e di Etica (15). L'insegnamento pratico prevede un minimo 100 interventi di conservazione completi, eseguiti in presenza di un tutore diplomato, e 20 ore di insegnamento dell'Arte Restaurativa.

Sempre con il decreto del 2010 i ministeri competenti hanno delegato ad un organismo privato appositamente creato (il CNT Comité National d'Evaluation de la Formation Pratique) il compito di :
1) stabilire una griglia di valutazione degli stagisti
2) ricercare selezionare e formare gli addetti alle valutazione (al 24 Maggio 2019 ne risultano 46, distribuiti su tutto il territorio francese)
3) organizzare materialmente le valutazioni sui siti di stage
4) far valutare alle imprese o alle aziende sanitarie in cui si effettua lo stage pratico, l'acquisizione delle competenze dell'allievo tanatoprattore.

Del CNT fanno parte come membri attivi: l'IFT - Istituto Francese di Tanatoprassi a Garges Les Gonesse, la E.F.S.S.M - Scuola Francese di Cure e Scienze Mortuarie, la Facoltà di Medicina dell'Università di Angers, la Facoltà di Medicina dell'Università di Lione, Accent Formation – Centro di Formazione alle Professioni Funerarie di Vedene, la E.F.F.A – Scuola di Formazione Funeraria agli Alyscamps di Parigi e La Wilkins Embalming Academy a Valxens. Va detto che esistono ben altri 5 centri di formazione che non fanno parte del CNT.

Da molto tempo ormai si mormora che non tutto funzionerebbe correttamente nell'ambito del CNT. Favoritismi ed altro che, dicono alcuni, sarebbero giunti al punto di informare i candidati all'esame sulle domande che verrebbero loro poste. Vero o non vero? Difficile dirlo ma comunque stiano le cose c’è da segnalare che al di là di queste presunte irregolarità negli ultimi tempi sono avvenuti molti cambiamenti nel mondo in cui viviamo: una nuova sensibilità ai problemi ambientali, nuove patologie, nuove necessità igienico-sanitarie e via dicendo. In tale contesto confuso e mutevole l'intervento del legislatore s'è imposto quasi “naturalmente”. Ed altrettanto naturalmente il dossier è finito nelle mani di Jean-Pierre Sueur, da sempre riconosciuto come massimo esperto dei problemi funerari nell’ambito politico francese. A lui è stato quindi affidato l'incarico di redigere un rapporto sulla tanatoprassi.

Nel prossimo numero di Oltre Magazine verranno riportati i punti principali del rapporto stilato da Jean-Pierre Sueur, da lui illustrati in una esauriente intervista per la rivista francese Résonance. Si entrerà così nel cuore delle questioni che regolano la pratica della tanatoprassi in Francia.
(continua nel prossimo numero)
 
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