Rotastyle

A Parigi dal 19 al 21 novembre

Funéraire 2015 (Parte 2 di 3)

Funéraire si è trasferita quest’anno nel Parco delle Esposizioni di Villepinte, a due passi dall’aeroporto Charles De Gaulle. Lo spostamento è stato reso necessario dal fatto che tutto il “Bourget” è occupato per tre mesi dovendo ospitare la COP21, la ventunesima Conferenza della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico. Si tratta di uno dei più importanti eventi organizzati sul territorio francese. Alcune decine di migliaia di delegati e di osservatori sono attesi in provenienza, evidentemente, dal mondo intero. Si è temuto, dopo lo shock emotivo dovuto alla strage, che la manifestazione venisse annullata, ma si è giustamente deciso di andare avanti. Un Paese non può arrendersi di fronte ad assassini della specie più spregevole. Né un Paese, né un individuo, come è il caso di Antoine Leiris, un giovane giornalista di France Bleu, la rete regionale di Radio France, che ha perso la moglie al Bataclan e che in una lettera commovente, pubblicata nelle pagine precedenti, esprime con grandissima dignità il proprio immenso dolore. La dislocazione di quest’anno presentava il vantaggio di essere più attrezzata e soprattutto di essere molto più facilmente raggiungibile con i mezzi di trasporto pubblico ed in particolare con la RER (Réseau Express Régional). I fatti hanno dissuaso molti dall’utilizzarla per timore di attentati nelle grandi stazioni del centro di Parigi (St. Michel, Chatelet, Gare du Nord, …) che si trovano proprio sul suo percorso.

Gli espositori italiani a Funéraire 2015

Nel padiglione 1, ampio e ben organizzato, gli espositori hanno così potuto accogliere i visitatori che non sono mancati. Evidentemente ce n’erano meno del solito, ma più di quanti si potesse temere dopo quanto successo. É stata quindi evitata la catastrofe che alcuni prevedevano. Tra le aziende ve ne sono state di soddisfatte mentre altre lo sono state un po’ meno.Tra queste ultime Rotastyle, scesa in forze a Parigi, che non ha potuto ritrovare i propri clienti, attuali e potenziali, visto che tutte le grandi aziende internazionali hanno deciso di non affrontare i rischi, tutti relativi, del viaggio. È un peccato perché Cinzia, vera artista del cofano, aveva “creato”, valorizzandoli con una messa in scena strepitosa, alcuni modelli mozzafiato che solo persone dai gusti raffinatissimi possono apprezzare nelle loro giusta misura. Si tratta ora di aspettare Tanexpo dove giungeranno visitatori da più di cinquanta paesi che certamente ritroveranno nei Rota quel culto del bello che tutti, volenti o nolenti, devono riconoscerci. La stessa cura del dettaglio e la ricerca del bello la ritroviamo nelle urne policrome della Art Funeral Italy degli Imeri, padre e figlio. Pur battendo, come da catalogo, bandiera svizzera, rimane il fatto che le creazioni sono italiane al cento per cento. Anche a Parigi, così come nelle precedenti uscite, la folla è accorsa numerosa in uno stand dove Marco ed Eva, i simpatici ed efficaci promotori dell’azienda di Caravaggio, hanno avuto il loro daffare. Il futuro si annuncia roseo!
Lo stesso dicasi per Reliquia, una nuova realtà che ha messo in orbita un prodotto destinato a far molto parlare di sé in futuro. Sergio Giudici e Piero Maurizio Zaffarano, partendo dall’attaccamento particolare che ci lega agli esseri amati scomparsi, hanno immaginato gioielli funerari nei quali viene rinchiusa una piccola parte delle ceneri. Si tratta di anelli in metallo prezioso estremamente versatili per quanto riguarda i materiali, le finiture, le eventuali iscrizioni, la convertibilità anello-pendenti. Presentati in elegantissimi cofanetti, sono manifestamente destinati ad una clientela esigente.
Altra new entry è quella della Eco Coffin. Come evocato dal nome si tratta un’azienda produttrice di cofani ecologici low cost, pieghevoli ed assemblabili, che conciliano la scelta dei materiali di costruzione con la praticità di montaggio e di trasporto. Siamo in presenza di un prodotto sobrio e funzionale tant’è che, grazie all’ingegnosissimo sistema di montaggio, un container da 40’ può contenere quasi il triplo dei cofani “normali”. Auguriamo ai titolari, piemontesi di Biella che rivedremo a Tanexpo, di poter trarre i giusti frutti dall’accurato lavoro preparatorio che si rivela senza equivoci osservando, apprezzandolo, il prodotto proposto.
Ritornando alle urne come potremmo rimanere insensibili alla bellezza di quelle della Strazzullo Arte Funeraria di Napoli? I lettori sanno già da un po’ che chi scrive rivendica con giusto orgoglio la propria ascendenza parzialmente napoletana. In questo caso, però, l’occhio favorevole e “parziale” che abbiamo verso tutto quanto proviene da quella meravigliosa città cede il passo alla bellezza “universale” del prodotto. Gli artisti di Vietri, che fanno rivivere nelle loro creazioni l’ambiente luminoso e paradisiaco che li circonda, confortano la “filosofia aziendale” che sottende la creazione di “urne cinerarie intese come raffinati contenitori che, con eleganza, accarezzano e nutrono l’anima dei nostri cari”. Ed è proprio così. Restando, già che ci siamo, a Napoli, anche quest’anno la Biagio Orefice, produttrice di arredi sacri e funebri, si è presentata sul mercato francese dopo aver riscosso ampi successi in seguito alle precedenti partecipazioni a Parigi e a Lione. L’interesse suscitato dalla vasta gamma di accessori per la camera ardente, dal design moderno vieppiù messo in rilievo dall’uso sapiente ed appropriato del “led”, dimostra che il concept estremamente innovativo sviluppato dall’azienda partenopea risponde al bisogno pressante di differenziarsi uscendo dai sentieri battuti con un prodotto che, pur rivoluzionario, rispetti la sensibilità e i valori inerenti all’estremo saluto.
Il momento del commiato è, lo si sa, capitale per la successiva, e spesso lunga, elaborazione del lutto. Tanto più importante è quindi che il contesto in cui la cerimonia si svolge sia ordinato, sobrio ed ingentilito da una immagine appropriata che non distragga i dolenti dal raccoglimento che tali frangenti impongono. Ci ha pensato la Modit che ha presentato a Parigi la più recente produzione che permette alle imprese che ricorrono ai suoi servizi di nobilitare gli addii presentando personale abbigliato con una sobria eleganza rispettosa tanto degli astanti quanto del defunto. Nello stesso registro di elegante compostezza si situa la Sartoria di Filottrano che, presente da anni tra gli attori imprescindibili dell’abbigliamento funerario, ha ritrovato i clienti francesi alla ricerca di quella qualità sartoriale che qualifica un’impresa funeraria che nutra l’ambizione di situarsi in un segmento privilegiato della professione. L’accuratezza del taglio, la scelta dei tessuti nobili ed il “savoir-faire” che si tramanda di generazione in generazione onorano la tradizione italiana e lasciano presagire i maggiori successi a Tanexpo dove l’azienda marchigiana sarà presente.
La qualità di un servizio funebre è legata anche, e strettamente, al trasporto del feretro verso la destinazione finale. Anche in questo campo l’eccellenza nazionale è indiscussa ed incontestata. Ellena ha presentato per la prima volta la trasformazione di una Maserati dall’accattivante color bronzo. La linea slanciata, che peraltro non pregiudica la funzionalità del mezzo, segna un momento capitale nell’evoluzione della bella azienda e non è difficile preconizzare un successo esaltante non solo in Francia, ma anche nei Dipartimenti d’Oltremare (Martinica, Guadalupa, Guyana, Isola della Réunion, …) ed in tutti gli altri Paesi dove l’impresa piemontese è da tempo presente. La rivedremo a Bologna. Pilato, da sempre leader del settore, non ha potuto mancare l’appuntamento parigino. Non staremo qui a tessere le lodi di un’impresa che non ha assolutamente bisogno di peana visto che è di per sè stessa un inno alla bellezza ed alla creatività. I diversi modelli che nel corso dei decenni hanno segnato la storia della carrozzeria funeraria italiana ed europea seguono una logica evolutiva che si traduce nei veicoli presentati a Parigi con una menzione del tutto particolare per la Jaguar.
Con grandissimo piacere abbiamo ritrovato Pilla, azienda leader nella bronzistica funeraria. In uno stand ben costruito ed estremamente attrattivo ha proposto una vasta gamma di prodotti che come al solito si distinguono non solo per la qualità dei materiali, ma anche, e soprattutto, per il contenuto artistico dei singoli pezzi, per la cura dei dettagli e per le sfumature cromatiche che conferiscono loro un appeal inconfondibile che, peraltro, si rifà ad una gloriosa ed ormai lunga tradizione testimoniata da un Catalogo che costituisce un vero e proprio tesoro per chi va alla ricerca del bello. “Last but not least” la Polimark di Budrio, specializzata nella produzione di targhe, pannelli, etichette e incisioni. Per quanto riguarda il settore funerario è evidente che vi è, tanto per i produttori che per le agenzie funerarie, l’evidente necessità di disporre di tali supporti che permettono una identificazione ottimale di persone e cose. La varietà delle forme, dei caratteri e dei colori offrono al cliente la possibilità di scegliere in una vasta gamma il prodotto di cui ha esattamente bisogno. È la ragione precisa per cui lo stand dell’azienda bolognese ha visto affluire un numero importante di operatori.

 
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