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Tra scambi di casse, salme e risate

Una commedia noir tra equivoci e ricostruzioni storiche, tipico humor inglese e un cast di stelle.

Non sempre la morte e le sue numerose sfaccettature sono sinonimo di tristezza o sentimenti lugubri. Ci sono opere letterarie e cinematografiche che ne trattano gli aspetti più improbabili o nascosti, strappando anche qualche risata.

È il caso di una pellicola inglese girata nel 1966 dal regista Bryan Forbes che tratta la storia di una famiglia tra fraintendimenti, scambi di persone e… di casse! Il titolo del film è infatti proprio “La cassa sbagliata” (“The wrong box” in lingua originale, ma sicuramente il titolo italiano è più calzante) e parte della storia si sviluppa su diversi scambi di casse e di salme in un vortice di avventure e risate.

La trama

Il film è ambientato a fine 1800 a Bath (Inghilterra), in piena epoca vittoriana e inizia con l’immagine del rettore di un istituto per ragazzi facoltosi che legge a venti alunni una polizza sulla vita firmata dai loro padri: si tratta della cosiddetta “tontina” in cui ogni genitore versa 1.000 sterline d’oro che andranno in eredità all’ultimo dei firmatari rimasto in vita. L’ereditario in questione diventerà quindi ricchissimo e così i suoi figli. Al momento della lettura del documento, gli interessati sono soltanto dei bambini e non sembrano prestare attenzione a quanto detto dal rettore. Negli anni però, una volta cresciuti, ognuno di loro ha ambizioni e brama di denaro e stranamente quasi tutti i rispettivi padri ormai anziani che hanno partecipato alla tontina, muoiono in condizioni misteriose o eccentriche.

Rimangono in vita solo tre degli originali firmatari, due dei quali sono i fratelli Joseph e Masterman Finsbury, ormai invecchiati, che si odiano e non si parlano da quanrant’anni anche se abitano in due case adiacenti. A sconvolgere un equilibrio già precario arriva il telegramma della morte del terzo sopravvissuto. Sembra che i due fratelli siano rimasti soli nella corsa all’incasso della polizza e questo scatena i raggiri dei nipoti di Joseph, due fannulloni che vivono alle spalle dello zio, e di Masterman che invita il fratello a casa sua con la scusa di una rappacificazione, ma in realtà con l’intenzione di ucciderlo.

A causa di una serie di avvenimenti ed equivoci, i due fratelli vengono dati per morti mentre gli eredi fanno il possibile per nasconderne la scomparsa. Tra scambi di salme, sparizioni di cadaveri e il funerale del marito di una vecchia amica di Joseph, inizia il girotondo di fraintendimenti che porta i due fratelli a credersi morti a vicenda. Il film termina con la famosa scena in cui i nipoti dei due fratelli Finsbury si rincorrono su carri funebri d’epoca, inseguiti dalla polizia, da un notaio e da altri personaggi che si ritrovano partecipi di questo girotondo. Alla fine si scopre che le casse che dovevano contenere le salme sono state scambiate e che i due fratelli sono vivi e vegeti e pronti a combattere per accaparrarsi la sostanziosa eredità della tontina.

La particolarità di questa commedia noir è la leggerezza con cui si tratta un argomento complicato e che spesso è ancora oggi un tabù: la morte. Non solo si cerca di sdrammatizzare un tema difficile e triste ma lo si fa con intelligenza, con un humor sottile, molto British, senza mai scadere nel volgare. Una fotografia fedele di un mondo passato con costumi meravigliosi che hanno anche conquistato i BAFTA film Awards.

Le curiosità

Il film è tratto dal romanzo omonimo di Robert Louis Stevenson e Lloyd Osbourne, pubblicato per la prima volta nel 1889. Il libro racconta, appunto, la storia di questa tontina tra uomini di affari facoltosi e le vicissitudini della famiglia Finsbury per intascare la somma della polizza una volta che tutti gli altri partecipanti sono deceduti, dovendosela però vedere i due fratelli Joseph e Masterman, ultimi superstiti. Anche il libro, così come il film, è pervaso di humor inglese con toni noir, risultando divertente e originale.

Ma come funziona esattamente la tontina? Si tratta di una sorta di investimento finanziario perfezionato dal napoletano Lorenzo de Tonti a metà del 1600 e prevede che ogni partecipante paghi la propria quota di ingresso. In seguito, ogni firmatario gode dei proventi della somma totale fino a quando è in vita e al momento della morte di uno dei partecipanti, le quote vengono ridivise. Al momento del decesso di tutti i partecipanti, il capitale può avere diverse destinazioni, secondo degli accordi presi dai firmatari. Nel caso del romanzo e del film, l’ultimo partecipante in vita erediterà tutto e potrà decidere come disporne, se investirlo, donarlo o lasciarlo in eredità a figli e nipoti.

Il cast

Il cast scelto per il film è sicuramente azzeccato e ricco di nomi famosissimi nella storia del cinema. Uno dei protagonisti, il nipote timido e premuroso di Masterman, è infatti interpretato da Michael Caine, grande attore tipicamente inglese. Impareggiabile anche la performance di Dudley Moore nei panni di John Finsbury, il nipote di Joseph con la passione per le cameriere. Ma il cameo role da Oscar è quello di Peter Sellers nei panni del folle e inaffidabile dottor Pratt.

Le “esequie ippotrainate” dell’800

In epoca vittoriana era in uso il funerale con la carrozza trainata da cavalli. I funerali dell’epoca erano comunque divisi per “importanza” a seconda che il defunto fosse o meno un nobile, un facoltoso, un uomo di una famiglia di rango ecc. Le carrozze per i funerali di I° classe erano sontuose, ornate con pizzi, decorazioni e lanterne e trainate dai cavalli migliori. Scendendo di categoria la carrozza si “spogliava” degli ornamenti per diventare più semplice e rustica. Le carrozze che trasportavano i feretri di bambini erano bianche e anche per queste era necessario fare una distinzione tra famiglie ricche e di rango da quelle meno facoltose. Uno dei più importanti costruttori di carrozze funebri fu Francesco Belloni con la sua fabbrica che ideò anche la carrozza funebre trasformabile per poter adattarla a ogni tipo di funerale.

SCHEDA FILM
Titolo originale: The wrong box
Genere: commedia
Paese di produzione: Regno Unito
Anno: 1966
Durata: 105 minuti
Regia: Bryan Forbes
Interpreti: Michael Caine: Michael Finsbury; Peter Sellers: Dr. Pratt
Doppiatori italiani: Massimo Turci: Michael Finsbury;
Giuseppe Rinaldi: Dr. Pratt

 
Tanja Pinzauti

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