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il VI Congresso Internazionale IATS

UN SUCCESSO ANNUNCIATO

Francesco Campione, Presidente della Associazione Internazionale di Tanatologia e Suicidologia, traccia un primo bilancio dell'evento e anticipa possibili scenari futuri per una disciplina in continua evoluzione anche nel nostro Paese.

A poco meno di un mese dalla conclusione del Congresso - organizzato dall'International Association of Thanatology and Suicidology e dal Servizio di Aiuto alle Persone in Lutto del Dipartimento di Psicologia dell'Università degli Studi di Bologna con il fondamentale contributo di Oltre Magazine - è possibile compiere una breve analisi su quanto è emerso nelle giornate di studio e indicare le prospettive che si aprono, oggi, per la Tanatologia italiana.

La partecipazione di più di 350 persone attente e interessate ai temi trattati è la dimostrazione che anche in Italia si può ormai parlare della morte in tutte le sue dimensioni (dall'assistenza ai morenti al lutto, dalla morte dei bambini all' eutanasia e al suicidio, dai rituali funebri al significato e ai valori del cofano e delle pratiche funerarie) senza che gli scongiuri e i toccamenti di rito abbiano altro significato che quello di innocui "gesti", non più in grado di bloccare l'esigenza di affrontare apertamente la "grande nemica" come si affronta ogni problema importante dell'esistenza. Inoltre, la vivace frequentazione del banchetto dei libri e il numero notevole di partecipanti che hanno già prenotato gli atti stanno a significare che il Congresso ha lasciato ai partecipanti la voglia di continuare ad approfondire i temi trattati anche oltre l'occasione dell'evento pubblico del quale sono stati protagonisti e spettatori.

L'intervento di tanti studiosi importanti, italiani e stranieri, ha permesso alla qualità del congresso di raggiungere un livello scientifico di tutto rispetto, dimostrando che tali iniziative possono anche non essere noiose passerelle di esibizionismo, ma momenti culturali e scientifici istruttivi e divertenti. La perfetta organizzazione ("Tutto ha funzionato" è stato il commento unanime dei partecipanti) ha dimostrato agli stranieri che anche in Italia si possono organizzare eventi importanti senza improvvisazione e pressappochismo. C'è stato, per la verità, il solito ritardo tutto italiano con cui sono cominciate, soprattutto al mattino, le sessioni di lavoro; ma bisognerebbe chiedersi se è proprio un difetto o se la delicatezza di aspettare che la gente arrivi prima di cominciare a parlare non dovrebbe essere una regola anche all'estero.

L'incontro - che il Congresso ha reso possibile - tra tutte le componenti del mondo della Tanatologia (personale sanitario e istituzioni che assistono i morenti e le famiglie in lutto, psicologi, educatori, assistenti sociali, enti, istituzioni, organismi di categoria e personale del settore funerario) indica per il futuro un orizzonte di sinergie culturali, formative, istituzionali e di politiche sociali di cui la Tanatologia in tutti i suoi settori ha bisogno per diventare adulta anche nel nostro Paese.

L'accoglienza entusiasta e al tempo stesso critica che hanno avuto le proposte concrete che sono state presentate al Congresso (Legge sull'Eutanasia e Rete di Aiuto Psico-Sociale alle persone e alle famiglie in lutto) indirizzano la Tanatologia italiana su due obiettivi concreti per il prossimo futuro: lavorare per dare alla società indicazioni non ideologiche sul modo di affrontare le problematiche etiche e assistenziali del suicidio e dell'eutanasia; lavorare per costruire concretamente una rete di aiuto gratuita che si basi sul riconoscimento del diritto ad essere assistiti nel lutto come parte del diritto alla salute, superando così l'abbandono nel quale chi non ha risorse culturali ed economiche per farsi aiutare (quasi tutti!) cade quando deve affrontare le difficile crisi che la perdita di una persona cara può determinare.

Se questi obiettivi saranno perseguiti i temi del prossimo Congresso Internazionale di Tanatologia saranno già pronti e fra due anni potremo, dovunque il convegno si svolgerà (ma auspichiamo ancora in Italia), sperare di assistere a giornate altrettanto interessanti di quelle che stiamo commentando.

Infine, una breve considerazione sulle due sessioni di lavoro "La Buona Morte e le professioni funerarie", coordinate dal Centro Studi Oltre. Anche in questo caso interventi autorevoli, una folta e vivace partecipazione di Operatori e lavori che si sono protratti fino all'ora tarda. Da qui l'unanime richiesta di partecipanti e relatori ad organizzare a breve intere giornate di approfondimento sui singoli argomenti trattati: la testimonianza più attendibile di un successo annunciato!

 
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