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LA SCOMMESSA

Gentilissimi Signori

Sandro Samoggia
Direttore
L'Informatore
Via Sabotino 29/a
40131 Bologna



Carmelo Pezzino
Direttore
Oltre Magazine
Via Tagliapietre 18/b
40123 Bologna



Ischia, agosto 2002

Egregi Direttori,

Per quanto possa sembrarvi strano ed inconsueto, anche qui in vacanza, in questa meravigliosa isola, ho portato con me gli ultimi numeri delle Vostre riviste che, tutti i mesi, leggo con molta attenzione e per le quali, sinceramente e senza retorica, voglio esprimervi i miei più fervidi complimenti.
Sono, ahimè, un vecchio impresario ormai a riposo (la mia famiglia si occupa di onoranze dall'inizio del secolo scorso), ma continuo a seguire la vita del mio mondo in quanto l'attività è oggi portata avanti dalle due figlie di mia sorella, e dai rispettivi mariti, che, pur con fatica e con molte difficoltà, vogliono continuare a fare questo benedetto mestiere.
Mia moglie mi accusa sempre di essere eccessivamente prolisso e pignolo, e probabilmente avrà anche ragione visto che non vi ho ancora rivelato il motivo per il quale mi rivolgo a Voi.
È la prima volta, dopo molti anni, che scrivo ad un giornale, anzi a due, ma lo faccio perché Vi considero di famiglia (Samoggia lo ho visto personalmente anni fa, Pezzino lo conosco solo attraverso i suoi scritti e, credo, qualche fotografia pubblicata da Oltre), e perché, spero, mi aiuterete a risolvere un contenzioso con mio cognato che vede in palio una buona bottiglia di Falanghina.
Leggendo su L'Informatore n° 6 l'articolo di Silvio Cattaneo e vedendo, sulla stessa rivista, la pubblicità di Th.Expo 2003, si evincerebbe (c'è il logo sulla pubblicità e ne parla esplicitamente il giornalista) che sia ancora attiva ed operativa Funexeurope, l'Associazione delle esposizioni funerarie.
Ricordo perfettamente di avere letto su Oltre (in questo momento non mi sovviene su quale numero) che Funexeurope si è sciolta, non esiste più, e questo sembra essere suffragato dal fatto che, come annunciato sullo stesso Oltre, si è recentemente costituita una nuova associazione internazionale, la Iafe, che ha, fra i suoi soci fondatori, quasi tutti i membri della disciolta (???) vecchia associazione.
Ebbene. Illustrissimi direttori, come stanno davvero le cose? Chi ha ragione? Io, che propendo per la tesi di Oltre, o mio cognato che (ed è il suo più grande difetto) crede ciecamente a tutto ciò che dice la Feniof e non vuole mai andarne a verificare l'attendibilità?
Mi rendo perfettamente conto che abbiate cose più importanti a cui pensare. Ma, se vorrete dedicare due minuti del Vostro tempo a rispondere al mio quesito, sappiate che darete ad un Vostro affezionato lettore la sensazione di sentirsi considerato ed importante.
Sappiate anche che, quale che sia il verdetto, al momento in cui stapperemo la Falanghina, un brindisi sarà dedicato a Voi ed alle Vostre belle riviste.

Con simpatia.



Giuseppe Chiodo





Lettere come quella dell'amico Giuseppe Chiodo rappresentano, per chi dirige una rivista come quella che avete in questo momento fra le mani, una gran bella soddisfazione. Spesso, in redazione, ci domandiamo quale può essere l'atteggiamento dei nostri lettori quando ricevono Oltre Magazine, quali sono gli articoli e le rubriche che maggiormente gradiscono, a quali argomenti si avvicinano più volentieri, cosa pensano realmente del nostro giornale.
Certo, per migliorare continuamente la qualità della rivista trattando i temi più graditi ai nostri lettori, ci aiutano i sondaggi che conduciamo periodicamente, ma quando, e ormai accade con sempre maggiore frequenza, riceviamo testimonianze come quella cui stiamo dando risposta, prendiamo davvero consapevolezza di quanto possa venire apprezzato il nostro lavoro.
Sua moglie, caro Giuseppe, le farà certamente notare come anche noi, in questo preambolo, ci siamo dilungati un po' troppo, e quindi veniamo subito ad affrontare la questione che le sta a cuore.
Nel novembre scorso, in occasione di Funeraire, siamo stati testimoni, a Parigi, di una riunione di Funexeurope, l'ultima, in cui, stanchi di una diatriba che si andava trascinando da parecchi mesi e che vedeva Feniof (lì rappresentata da Giovanni Primavesi) non voler prendere atto di una decisione, votata in più occasioni all'unanimità dagli altri Soci, che riconosceva a Tanexpo la titolarità della presenza italiana in seno all'Associazione, il Presidente uscente, Manzini, ed il Segretario Generale, Renaud, annunciarono le dimissioni irrevocabili della Francia dall'Associazione.
Immediatamente uscirono da Funexeurope anche Inglesi, Portoghesi e Spagnoli, oltre naturalmente a Tanexpo, sancendo di fatto la morte di una Associazione che, a quel punto, si trovava priva di Soci o, per meglio dire, restava con due associati, il rappresentante tedesco che, assente alla riunione, non aveva potuto esplicitare la propria posizione, ed il rappresentante olandese che legava la propria decisione quella dei tedeschi.
In quella stessa sede prese corpo l'ipotesi, avanzata da Leanza e subito sottoscritta da portoghesi ed inglesi, di dar vita ad una nuova Associazione, internazionale e non solo europea, fondata su basi solide e con un programma operativo concreto. Così, nel giugno scorso, nacque la Iafe, Associazione Internazionale degli Organizzatori di Esposizioni Funerarie, che sta già lavorando con serietà e sta ampliando a largo raggio la propria base associativa.
Anche noi, come lei, abbiamo visto il logo sulla pubblicità di Th.Expo e abbiamo letto gli articoli di Cattaneo, e auspichiamo di poter ottenere dati certi da quanto, eventualmente, le risponderà l'amico Samoggia. Ma i fatti sono quelli che le abbiamo esposto noi, e la testimonianza più concreta è l'evidente, attuale attività della Iafe.
Stappi dunque una buona bottiglia e brindi alla salute di tutti! Saremmo stati lieti di inviargliela noi, la Falanghina, ma anche una persona pignola e precisa come lei ha commesso un errore, dimenticando di comunicarci il proprio indirizzo.
Ci auguriamo che, oltre a leggerci puntualmente, lei voglia continuare a scriverci ed a confrontarsi con noi.
Con amicizia.
 
Carmelo Pezzino

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