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La mummia

La saga dei morti viventi

Nuova ed efficace riproposta della mummia, che torna alla vita e semina terrore. Egitto, 1923: il legionario Rick O’Connell, dopo aver scoperto casualmente le rovine dell’antica Hamunaptra (la “città dei morti”), si trova a guidare una spedizione di archeologi sul posto. Fra questi vi è anche la bella bibliotecaria Evelyn Carnahan, appassionata di archeologia e desiderosa di fare nuove scoperte. Purtroppo, gli archeologi non hanno fatto i conti con un piccolo particolare. Indaffarati personaggi si aggirano infatti tra le rovine della città sepolta, tentando di risvegliare dal proprio sonno il sacerdote Imothep, mummificato vivo più di mille anni prima. Malauguratamente, il tentativo riesce. O’Connell ed Evelyn si troveranno così perseguitati da questa mummia tornata in vita e dai suoi inquietanti scagnozzi. E la loro missione diventerà quella di placare il tremendo sacerdote, riportandolo al sonno da cui è stato risvegliato.
La mummia può essere definito un horror in senso piuttosto lato: appartiene al genere perché di fatto le mummie sono tra gli espedienti più utilizzati per incutere timore, ma la pellicola spaventa poco e presenta situazioni paradossali ai limiti del ridicolo. Non a caso la sua visione è consentita a un pubblico decisamente eterogeneo che va dai bambini agli adulti. Con grande furbizia e con mestiere, il film rispolvera il genere d’avventura tanto in voga negli anni ’80 (un esempio su tutti Indiana Jones), costruendo la narrazione su materiale da sempre dotato di grande fascino, l’antico Egitto. Il risultato è esplosivo: antiche maledizioni, lauti tesori e, naturalmente, mummie. Ma qui chi sono le mummie? Le potremmo definire “morti viventi”, persone che hanno raggiunto da tempo la propria fine, ma che sono poi state risvegliate. Ovviamente, il tutto è fantastico e quanto più lontano ci possa essere da ciò che accade nella realtà. Eppure merita una riflessione.
Anche qui, in maniera più o meno indiretta, è presente e dominante il tema della morte: un morto che viene riportato alla vita, un morto che consentirà lo svolgersi della vicenda e il procedere dell’avventura. Nel film la morte viene affrontata in maniera piuttosto giocosa: i protagonisti guardano i morti viventi con ironia, li scherniscono con battute scherzose, li affrontano senza eccessivo terrore. Cercano di sopravvivere. Ma la morte non fa paura. Non viene presa troppo sul serio; viene data maggiore importanza alla vita, a quella vita che è degna di essere vissuta attimo per attimo senza pensare al “dopo”. Quando verrà il momento, si prenderà in considerazione anche il “dopo”. Ma per adesso si vive quello che si ha, con leggerezza e con coinvolgimento. Una leggerezza e un coinvolgimento espressi proprio da quei particolari personaggi con cui il regista ha voluto personificare la morte, le mummie. Entità leggendarie, legate ad un passato intrigante che nella contemporaneità si è totalmente dissolto, ma che conserva ancora una forte componente attrattiva.
Il film è un remake dei giorni nostri de La mummia di Karl Freund, un classico dell’horror datato 1932. Qui le vicende di Imothep, il sacerdote tornato in vita per resuscitare la sua amata, si intrecciavano con quelle di una squadra di giovani esploratori, approdati sul posto in cerca di ricchezze. Il rifacimento di Stephen Sommers ha riscosso un così notevole successo da determinare anche un sequel, La mummia-Il ritorno, uno spin-off, Il re scorpione, e un terzo capitolo della saga, La tomba dell’imperatore dragone.
 
Laura Savarino


LA MUMMIA
(Usa, 1999)

di Stephen Sommers
Durata: 124 minuti
Cast: Rachel Weisz, Arnold Vosloo, Brendan Fraser, John Hannah, Kevin O'Connor


CURIOSITA'
• Il film è stato girato in esterni a Marrakech.
• Le rovine di Hamunaptra sono state ricostruite nel cratere di un vulcano spento.
• Il nome di Ardeth Bay nel film di Karl Freund (1932) era lo pseudonimo usato da Imothep, qui è il nome del comandante degli Horas.
 
 
FRASI CELEBRI
"La morte è solo il principio".
(Evelyn)
 
"È meglio essere la mano destra del diavolo che mettersi sul suo cammino".
(Beni)
 
"Io le odio le mummie!"
(Rick O’Connell)
 
"È meglio che pensi qualcosa in fretta, perché se mi trasformo in mummia tu sarai il primo che verrò a cercare!"
(Evelyn)
 
"Vivi oggi, combatti domani".
(Ardeth Bay)
 
• "Penso che ti ucciderò".
• "No! Pensa ai miei figli".
• "Ma che dici? Tu non hai figli".
• "Un giorno potrei averne..."
(Rick O’Connell, Jonathan Carnahan)



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