- n. 1 - Gennaio/Febbraio 2019
- Statistiche
Radiografia del settore funerario spagnolo
Un breve resoconto sul Forum Panasef svoltosi a Saragozza (Spagna) dal 25 al 27 ottobre 2018 e la presentazione degli ultimi dati statistici relativi al mercato funerario iberico.
PANASEF, l’Associazione Nazionale dei Servizi Funerari Spagnoli che rappresenta il 70% dei servizi del Paese, ha organizzato dal 25 al 27 ottobre scorsi a Saragozza, la bella capitale dell’Aragón, il primo “Forum” consacrato ad una analisi approfondita del settore funerario spagnolo.In questa occasione è stata presentata l’edizione 2018 della pubblicazione
“Radiografía del Sector Funerario”, una raccolta puntuale ed esaustiva di dati economici e sociali relativi al comparto.
L'evento
L’organizzazione, perfetta da ogni punto di vista, ha consentito di centrare
l’obiettivo di
“modificare la percezione della società sul settore funerario” sgomberando così il campo da tutti i tabù, i pregiudizi e le imbecillità che, ahinoi, ancor oggi permangono in larghe fasce della popolazione nei diversi Paesi, Italia inclusa. Gran merito di tutto ciò va riconosciuto all’amico
Alfredo Gosálvez de la Macorra da un paio d’anni Gerente e Segretario Generale dell’Associazione con cui Tanexpo intrattiene stretti e proficui rapporti di collaborazione.
La manifestazione si è tenuta nello splendido e versatile
Auditorium di Saragozza, una struttura del 1994 vero e proprio motore della vita culturale e sociale della capitale aragonese utilizzato per concerti, congressi, spettacoli, esposizioni ed ogni altro tipo di evento culturale ed imprenditoriale. Scelta quanto mai azzeccata che ha permesso ai numerosissimi partecipanti, molti dei quali stranieri, di approfittare pienamente del ricco e variegato programma della manifestazione.
Le conferenze e tavole rotonde professionali hanno abbordato i vari problemi del settore, a cominciare dal progetto di una legge nazionale che possa armonizzare tutte le varie leggi e disposizioni che, talvolta in contraddizione tra di loro, vengono emanate dalle 17 Comunidades Autónomas (a cui si aggiungono le due città autonome di Ceuta e Melilla, circondate dal Marocco, sulla costa nord africana). Situazione per molti aspetti sovrapponibile a quella dell’Italia con le sue 20 Regioni, 5 delle quali a statuto speciale. Abbiamo ragione di credere che le cose in Spagna potranno assestarsi in tempi relativamente brevi. Non altrettanto si può dire dell’Italia dove da decenni partono iniziative, spesso velleitarie, che puntualmente si arenano, come noto, per una ragione o per l’altra. Abbiamo ancora in mente le certezze assolute di chi ci assicurava che una nuova legge funeraria (tranquillo, che esce ci veniva detto…..) sarebbe stata emanata già molti mesi orsono grazie anche all’intervento di attori di rilievo nel panorama politico nazionale. I risultati, deprimenti, sono sotto gli occhi di tutti ed ogni ulteriore commento appare superfluo.
Tra gli altri temi affrontati: l’elaborazione del lutto, la tanatoprassi (con corsi giornalieri a cura di Manuel Martín, figlio di Carmen Olmeda, tanatoprattore di riconosciuta esperienza internazionale), i costumi e modelli funerari nei diversi Paesi, con l’intervento di ospiti dal mondo intero, la protezione giuridica dei clienti e l’analisi dal punto di vista architettonico di progetti funerari e cimiteriali proposti da architetti di chiara fama.
Merita sottolineare ancora una volta la larga, interessata e spesso entusiasta partecipazione ai diversi incontri per esprimere la frustrazione che ci pervade quando pensiamo che da noi ciò non avviene. Altrove gli imprenditori accorrono in massa per assistere a conferenze, spesso a pagamento ed anche ad un prezzo talvolta salatino (si può arrivare ai 1.000 euro per un pacchetto globale o ai 200/300 trecento per una singola conferenza!). Abbiamo la netta impressione che i nostri impresari siano convinti di sapere tutto e che ogni altro apporto non sia suscettibile di aggiungere niente di nuovo. Qualche lodevole eccezione esiste rappresentata da qualche imprenditore giovane, curioso e desideroso di migliorare la propria professionalità. Perché, c’è poco da dire, il futuro vincente sarà quello di chi non si adagia sugli allori nella convinzione di sapere tutto ma di chi accresce costantemente il suo patrimonio conoscitivo tanto più in un momento in cui le cose si trasformano in maniera repentina e talvolta assolutamente imprevedibile.
Nell’intento di creare
momenti ricreativi al di fuori del mondo funerario, gli organizzatori hanno inserito nel programma proposizioni che nulla hanno a vedere con la professione. É così che i congressisti hanno potuto godere di un
concerto della famosa
soprano basca Ahinoa Arteta, che in chiusura di programma, con un’aria di Puccini, ha voluto rendere un vibrante omaggio alla grande Montserrat Caballé da poco scomparsa. A disposizione dei partecipanti anche
master class gastronomiche condotte dai due
famosi chef spagnoli Daniel Yranzo e Oriol Balaguer, ospiti fissi della TV. Ed ancora
il monologo di José Corbacho, famoso attore ed umorista, o il
coro giovanile della Scolaresca di Sant’Antonio di Padova di Saragozza.
Uno dei momenti culminanti è stato
il dibattito tra due esponenti politici di primo piano:
José Manuel Garcia-Margallo già fondatore del PP (Partido Popular di centro-destra) ed ex Ministro degli Esteri e della Cooperazione nel governo di Mariano Rajoy (2011-2016) e, sul versante opposto,
Alfredo Pérez Rubalcaba, ex segretario (2012-2014) del PSOE (Partito Socialista Operaio Spagnolo) nonché vice presidente del governo di José Luis Rodriguez Zapatero (2006-2010) nonché ministro dell’Interno e portavoce dello stesso. Un po’ come Salvini senza il portavoce…e senza condomini! Dibattito tra gentiluomini di segno profondamente diverso che in un clima di assoluta compostezza e talvolta di sottile ironia, sottolineata da applausi del numeroso e divertito pubblico ad entrambi gli invitati, ha esaltato la qualità dello stesso, focalizzandosi, oltre che su alcuni aspetti del mondo funerario, anche sulla situazione in Europa e nel mondo. Non possiamo che rimanere impressionati da tanta dignità e rimpiangere quello che troppo spesso succede nei dibattiti televisivi italiani dove i limiti della correttezza vengono talvolta oltrepassati per far posto ad insulti più o meno espliciti.
Anche i bambini sono stati oggetto di attenzioni particolari: animatori professionisti hanno accolto i figli dei congressisti in
un giardino d’infanzia appositamente allestito allietando le ore dei piccoli ospiti mentre i genitori erano lodevolmente impegnati al loro miglioramento professionale.
La pubblicazione dei dati statistici
Tutta questa bella sinfonia organizzativa ha trovato la sua consacrazione nella
“Radiografía del Sector Funerario”, un’analisi accurata e dettagliata. È davvero un peccato che un analogo compendio, già alla sua terza edizione, esemplare per rigore e trasparenza, non sia disponibile in altre nazioni. Se così fosse sarebbe per noi molto più agevole preparare le monografie sui vari Paesi di cui regolarmente diamo conto su Oltre senza dover in certi casi arbitrare su informazioni contraddittorie dovendo così fornire impressioni soggettive, e, come tali, suscettibili di errori.
Di fronte alla fredda implacabilità dei numeri c’è invece poco da discutere. Vediamoli quindi un po’ più da vicino.
Nel 2017 vi sono stati in Spagna
423.643 decessi con un aumento del 3,17% rispetto al 2016. Il
tasso di mortalità è quindi
del 9,1‰. Si prevede un consolidamento attorno ai 420.000 decessi annui contro i 385.000 della prima decade del secolo. La percentuale dei maschi (50,46%) è ancora superiore a quella delle femmine (49,54) anche se la speranza di vita degli uomini è aumentata di 5 mesi negli ultimi due anni, dato confermato nel 2017 in cui per le donne è invece calata di un mese. Oggi l’età media per i primi è di 80,4 anni e per le seconde 85,7. Il “sesso debole” vive quindi mediamente 5.3 anni in più di quello “forte”. Relatività delle definizioni….
La dimensione economica del mercato è aumentata nel 2017 di 75 milioni di euro rispetto all’anno precedente per raggiungere un totale di
1.500.000.000 di euro che rappresentano lo 0,13% del PIL. Percentuale che aumenta in maniera spettacolare quando ai servizi funerari propriamente detti si aggiungono le prestazioni assicurative funerarie. In tal caso si giunge allo 0,34% del PIL. Ciò conferma, ove ve ne fosse bisogno, l
’importanza capitale dell’assicurazione funeraria in Spagna (il 59,05% dei decessi è coperto da assicurazione) e conseguentemente i grossi movimenti di fusione o acquisizione dei grandi gruppi assicurativi per garantirsi margini di crescita consistenti. Ultimo fra tutti la fusione annunciata, da finalizzare entro fine 2018, tra i gruppi assicurativi
Mapfre e
Santalucia che porterebbe alla formazione del primo gruppo del settore con un fatturato di 200.000.000 di euro, passando così davanti all’attuale leader
Memora, la più importante impresa spagnola al giorno d’oggi, acquistata nell’estate del 2017 per 450.000.000 euro dal fondo di pensione canadese Ontario
Teacher’s Pension, proprietario anche di
OGF-PFG il più importante gruppo francese con oltre i 150.000 servizi annui!
Funespaña (filiale di
Mapfre) e
Albia (gruppo
Santalucia) sono oggi rispettivamente la seconda e la terza impresa di un settore in cui i grandi gruppi concentrano il 34% dei servizi con profitti variabili tra il 14% ed il 22%. Gli alti margini ed una relativa prevedibilità del
cash flow hanno fatto del settore funerario un oggetto di desiderio per i grandi fondi pensione.
La struttura che compone il costo di un servizio funebre corrisponde per il 17% a imposte indirette (IVA), per il 18,5% alla destinazione finale (cimitero o cremazione), per il 15% a prestazioni complementari (certificati vari, chiesa, corone, lapidi..) e per il 49,5% al servizio funerario propriamente detto (cofano, trasferimenti della salma e del feretro, documenti vari, sale per la veglia funebre, assistenza personale, catering, coordinamento della cerimonia, gestione con le compagnie assicurative, tanatoestetica, tanatoprassi, assistenza psicologica…).
La cremazione rappresenta quasi il 40% delle scelte e la
proiezione al 2025 si aggira attorno al 60%. La tassa di cremazione è molto più elevata nei grandi centri urbani rispetto alle zone rurali.
La Spagna è il Paese con il maggior numero di forni crematori in Europa. Nel 2017 sono passati da 380 a 404. Il potenziale è di 1704 cremazioni al giorno a fronte ad una domanda di 446. Tale sovraccapacità si spiega col fatto che la domanda non è lineare e presenta una forte variabilità con giorni ad elevata richiesta cui seguono periodi di calma. I picchi di mortalità corrispondono ai mesi di dicembre e gennaio (più di 40.000 decessi al mese). In linea con le nuove disposizioni dell’Unione Europea e conformemente agli impegni presi dal settore per la protezione dell’ambiente, le imprese incominciano ad investire nei sistemi per ridurre le emissioni e per portarle nei limiti previsti dalla legge. Sino ad oggi tali norme sono state fortemente disattese.
Le imprese operanti sono 1.300. Circa l’80% del fatturato viene realizzato da imprese che fatturano più di 1.000.000 euro annui.
Esistono 2.429 tra case funerarie e “tanatori” con un totale di 7.050 sale atte alla veglia per una media di 1.161 decessi giornalieri. Ciò significa che per ogni decesso sono a disposizione 6,07 sale per il commiato.
Il settore conta con
11.130 lavoratori (74% uomini e 26% donne). Nell’ultimo anno vi è stata una riduzione di 920 posti di lavoro. Nel 2017 il 56,72% dei dipendenti ha partecipato ad azioni di formazione con una media di 16,9 ore per lavoratore.
La componente femminile è sempre più rilevante: Il 50% interviene nell’area amministrativa ed in quella del servizio al cliente. Attualmente sono 124 le donne che hanno ruoli dirigenziali corrispondenti solamente al 18%, contro l'82% degli uomini.
Il
livello di soddisfazione degli utenti è in aumento. Il 97% delle famiglie attribuisce 7 punti o più (su 10) al servizio delle imprese, mentre solo il 3% ritiene che le prestazioni debbano essere migliorate.
Le attività di Panasef
Siamo in presenza di un settore che pur essendo in evoluzione costante non dispone di un quadro legale aggiornato, uniforme ed adeguato alla situazione reale del mercato funerario. Da qui
l’impegno costante di Panasef nel segnalare ai poteri pubblici la necessità di un rinnovo normativo del settore per assicurare una sicurezza sul piano giuridico alle imprese ed alle famiglie. Il risultato di tale lavoro è la
'Guida Unificata di Sanità Mortuaria' utilizzata dal Ministero della Salute nel suo lavoro di armonizzazione della normativa di politica sanitaria mortuaria.
Allo stesso tempo
Panasef lavora per portare l’IVA per i servizi funebri al 10%, una iniziativa di legge che sta proseguendo il suo
iter.
Panasef è inoltre attivamente impegnata affinché si produca un netto miglioramento della percezione delle attività funerarie e per questo ha dato vita a varie iniziative rivolte ai cittadini con l’intento di cancellare il tabù che ancor oggi è rappresentato in Spagna dalla morte. Ciò passa anche attraverso una
condotta etica di rilievo e per questo i soci di Panasef aderiscono al
“Codice deontologico del professionista funerario” ed al
“Decalogo del professionista funerario”,
entrambi concepiti dall’Associazione. In essi è raccolto l’insieme di princìpi, norme e comportamenti che tutti gli operatori del settore sono tenuti ad osservare nell’esercizio della propria attività e per vigilare sull’osservanza di detti comportamenti è stata creata una apposita Commissione Deontologica.
Panasef ritiene inoltre necessario che la professionalità degli operatori migliori costantemente. A tal fine
organizza regolarmente corsi formativi nell’ambito di una scuola appositamente istituita e contrassegnata da un marchio di qualità.
Complimenti quindi agli amici spagnoli per il bellissimo evento e nell’attesa del prossimo Forum porgiamo ai nostri lettori i più sinceri auguri per un 2019 ricco di salute e successi personali e professionali.
Il Viaggiatore