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Gianni Gibellini, Presidente EFI

Il punto di riferimento per le "vere" imprese funebri italiane

Festeggerà il suo primo compleanno, a fine marzo, con una Assemblea Generale dei Soci che avrà luogo, a Milano, presso la Casa Funeraria San Siro, una delle più prestigiose e più importanti strutture sorte nel nostro Paese per adempiere, con grande dignità e con grande rispetto, all’omaggio e al commiato legati alla scomparsa di una persona. La EFI – Eccellenza Funeraria Italiana - intende aggregare e valorizzare le Imprese Funebri cui afferiscono le Case Funerarie attive nel nostro Paese e che rispondono a standard qualitativi eccellenti in termini di servizi erogati e di prodotti utilizzati.
“Non siamo una Federazione, né vogliamo sostituirci alle due storiche organizzazioni, Feniof e Federcofit, che da anni si battono per rappresentare gli interessi dell’imprenditoria funeraria privata. Guardiamo invece con grande attenzione al processo in atto che tende ad una eventuale unificazione fra queste due espressioni e intendiamo interagire con esse, ogni qualvolta sarà possibile, su qualsiasi problematica attiene direttamente l’attività di chi, come noi, ha investito ingenti risorse umane ed economiche per dar vita a strutture che rappresentano il futuro della funeraria”. Gianni Gibellini è il Presidente di EFI, affiancato da un Consiglio Direttivo dinamico e intraprendente che vede nel vice Presidente Alessio Salvato, nel Segretario Generale Leonardo Brunori e nei Consiglieri Alcide Cerato e Marco Bondoni le principali figure di riferimento.
“La costituzione del Consiglio Nazionale della Funeraria Italiana, ai lavori del quale siamo stati invitati e partecipiamo con grande impegno e con spirito costruttivo, è testimonianza concreta di come sia opinione condivisa fra tutte le realtà del comparto la necessità di identificare obiettivi comuni e strategie efficaci per conseguirli. Occorre, però, essere concreti e tempestivi, mettendo sì a punto un possibile testo di legge da presentare ai legislatori, ma non limitando esclusivamente a questo l’attività del Consiglio stesso. Le questioni sul tappeto sono molteplici: la moralizzazione del settore, l’etica, la trasparenza nella acquisizione dei servizi funebri, i controlli sul rispetto delle regole, le pari opportunità fra pubblico e privato, una corretta ed esaustiva informazione … Tutto ciò potrà essere disciplinato dalla nuova Legge Quadro nazionale: ma troppe volte siamo stati illusi e delusi dalla politica i cui tempi sono maledettamente lunghi; e l’attuale situazione politica del nostro Paese non induce certo all’ottimismo. Nel frattempo non possiamo restare con le mani in mano: dobbiamo dare un segnale forte alle Istituzioni e alla opinione pubblica su una precisa volontà del comparto di procedere sulla strada del rinnovamento e della modernizzazione”.
EFI ha avanzato delle proprie proposte.
“Abbiamo sempre espresso con chiarezza il nostro pensiero, sollecitando interlocutori diversi a voler guardare con attenzione alle nostre problematiche. Alcune iniziative sono state volutamente interpretate in chiave distorta tentando di trascinarci in polemiche strumentali utili solo ad alimentare una confusione che non giova certamente al bene comune. Poco importa, non cadremo in questo tranello: ciascuno risponde delle proprie azioni e non ci lasceremo intimidire nel portare avanti idee nelle quali crediamo fermamente e che riteniamo possano essere utili ad un reale sviluppo della categoria. Punti cardine del nostro programma sono l’uniformità di regole sull’intero territorio nazionale, la definizione dell’attività funebre e dei requisiti per esercitarla, il riconoscimento di pari opportunità per operatori pubblici e privati anche per la realizzazione di cimiteri e di crematori, una politica fiscale che faccia emergere contabilità parallele ed illegali e gravi inadempienze sotto il profilo dell’inquadramento professionale e della previdenza, rigorosi controlli che combattano la fortissima concorrenza sleale che ha accentuato i disagi di una situazione già fortemente destabilizzata da una eccessiva polverizzazione dell’offerta commerciale. Le attività funebri sono un fondamentale servizio sociale. Non è possibile tollerare ancora che esse siano svolte da operatori improvvisati e non strutturati adeguatamente. Dobbiamo salvaguardare aziende che tanto hanno investito sul proprio lavoro e che oggi rischiano di veder compromesso quanto di buono hanno costruito”.
Volete vedere disciplinate le caratteristiche minime per la realizzazione delle Case Funerarie e delle Sale per il Commiato.
“Desideriamo affermare un modello italiano in piena e perfetta sintonia con i valori culturali, sociali e professionali che contraddistinguono le Imprese italiane. Poco importa che le Case Funerarie siano piccole o grandi. Ciò che conta è la dignità di un servizio che solo in tali sedi può essere fornito e che costituisce per i dolenti un conforto ed un aiuto psicologico fondamentali in tali tristemente difficili situazioni. Riteniamo altrettanto fondamentale la obbligatorietà di una Formazione Professionale qualificata e verificata per gli Operatori: essa è alla base dello sviluppo della nostra categoria e segna il confine invalicabile per chi vuole contraddistinguere la propria attività nel segno di una reale “eccellenza” orientandola ad un sempre più efficace svolgimento di prestazioni e di servizi di qualità”.
Per ottenere tutto ciò avete anche avviato significativi rapporti con importanti istituzioni culturali.
“La collaborazione con il Centro Studi Oltre ci ha portato ad intraprendere un percorso comune con due prestigiose realtà accademiche italiane, il Dipartimento di Architettura della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bologna e la Facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza di Roma. Con loro stiamo sviluppando la possibilità di creare nuovi format per le Case Funerarie che, con un adeguato rapporto qualità/prezzo, vorremmo proporre ai colleghi che intendono realizzare simili strutture. Sull’argomento siamo stati anche invitati a partecipare ad un Gruppo di Studio internazionale, coordinato dalla Sapienza e dalla tedesca Technische Universität Darmstadt, che si concretizzerà in un Master sulla progettazione di nuovi spazi sacri, ivi compresi cimiteri, crematori e Funeral Home. Stiamo anche valutando nuovi programmi di Formazione Specialistica, fra i quali un corso annuale per preparare gli Operatori Funerari del futuro, e progetti di comunicazione per avvicinare la collettività alle buone prassi utilizzate da chi rappresenta per davvero l’Eccellenza Funeraria Italiana”.
 
Carmelo Pezzino


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