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Una pubblicazione da non perdere

È stato presentato il 15 novembre scorso il volume "All'ombra dei cipressi e dentro l'urne... I cimiteri urbani in Europa a duecento anni dall'editto di Saint Cloud", pubblicato dalla Bononia University Press di Bologna. Nel libro sono raccolti gli Atti del Convegno Internazionale organizzato nel 2004 dal Laboratorio sulla Storia dei Centri Storici Urbani, in collaborazione con la Association of Significant Cemeteries in Europe (ASCE), per celebrare, appunto, i duecento anni dall'editto che segnò la svolta più radicale avvenuta in Europa in tema di gestione delle sepolture.
Le conseguenze dell'editto di Saint Cloud, con il quale, dal 1804 in avanti, fu sancito l'obbligo di predisporre al di fuori dei centri abitati le aree destinate ad accogliere i cimiteri, sono state illustrate, nel corso del Convegno, dai numerosi studiosi che vi hanno partecipato. Ognuno di essi ha esposto la questione secondo la prospettiva della propria area di pertinenza, ed è per questo motivo che il volume risulta particolarmente interessante. Da un punto di vista storico l'accento è stato posto sul nuovo rapporto tra le popolazioni e il territorio che, diversamente dai secoli precedenti, si è caratterizzato per la presenza dei cimiteri, vere e proprie città dei morti nei confronti delle quali i vivi hanno instaurato comportamenti che prima non esistevano e che si sono consolidati fino a diventare tradizione. Dopo il 1804 infatti, piano piano ma inesorabilmente, non solo i morti, ma la morte stessa è stata relegata ai margini del vivere quotidiano. Con il passare degli anni l'uomo ha finito per rifiutare completamente la convivenza o, quantomeno, la vicinanza con i luoghi di sepoltura. La Chiesa, dal canto suo, ha promosso il concetto di cimitero come luogo della memoria e, al tempo stesso, come luogo di monito ai vivi, concetto fortemente ribadito anche dalla tradizione letteraria.
Sotto il profilo della Storia dell'Architettura, il Convegno bolognese ha sottolineato come l'800, in conseguenza all'attuazione dell'Editto di Saint Cloud, sia stato caratterizzato anche dalla nascita dei cosiddetti cimiteri monumentali: dal Père Lachaise di Parigi ai cimiteri italiani di Brescia, Milano, Reggio Emilia, fino ai Sacrari militari per i caduti della Prima Guerra Mondiale. Uno sguardo attento all'età contemporanea ha portato Fiorenza Tarozzi, docente di Storia all'Università degli Studi di Bologna, a descrivere, in prospettiva storica, un altro importantissimo fenomeno degli ultimi anni: il riconoscimento sociale, oltre che religioso e giuridico, della pratica della cremazione, a cui sta facendo seguito una sua sempre più ampia diffusione.
Una sezione del volume è poi interamente dedicata alla Certosa di Bologna, esempio fondamentale per definire il concetto di cimitero monumentale in Italia e per comprendere a che cosa condusse la nuova gestione delle sepolture da parte delle autorità cittadine, della Chiesa, della cultura e della popolazione, chiamate a confrontarsi con una legge, di fatto, rivoluzionaria. Della Certosa di Bologna si ripercorrono, attraverso alcuni importanti interventi tra i quali quello della storica dell'arte Anna Maria Matteucci, la genesi e la storia, a partire dal 1801, anno in cui con un Proclama si annunciò "l'imminente apertura del Generale Cimitero ad uso della popolazione bolognese". Non solo, perché di seguito vi è anche un ampio capitolo dedicato al presente della Certosa di Bologna, ai progetti di restauro della parte monumentale avviati a partire dal 1999, alle problematiche legate al futuro delle aree cimiteriali del circondario bolognese.
Infine, lo sguardo si allarga nuovamente all'Europa con, tra gli altri, un intervento sul concetto britannico di cimitero metropolitano, firmato da Anne-Louise Sommer dell'Università danese di Aarhus, ed un excursus sull'architettura cimiteriale in Gran Bretagna, a cura di Sam Weller. Il Convegno, dunque, ha riproposto e chiarito quali furono i radicali mutamenti avvenuti dopo l'attuazione dell'editto napoleonico e, con non minore attenzione, ha analizzato l'evoluzione attualmente in atto del concetto di area cimiteriale e del rapporto dei vivi coi propri defunti.
 
Daniela Argiropulos


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