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LA PRIMA GRANDE fiera europea

I visitatori di TANEXPO arrivati in fiera a Modena, sin dall'ingresso, sono stati assorbiti da un vero e proprio quartiere brulicante di gente, ricco di stand lussureggianti, ognuno con il proprio stile, disposti lungo corsie colorate, e dove i più svariati articoli, collocati in bellavista, erano lucidati e sistemati in maniera da valorizzarne le qualità.
Padiglioni illuminati a giorno che, per tre giornate, da anonimi capannoni dal pavimento di cemento si sono trasformati in una grande mostra di ben 21.000 metri quadrati, che ha accolto il 99% del mondo produttivo del settore funerario italiano, più un buon numero di aziende straniere.
In totale 180 espositori, tutti impegnati, negli ultimi due anni, a preparare al meglio l'appuntamento di TANEXPO 2002.
Un salone così ricco e capace, quindi, di accontentare anche l'impresario più esigente è il frutto del duro lavoro di tutti coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione.
Prime fra tutte le aziende, che hanno impegnato tempo, nonché risorse economiche e umane, per preparare i prodotti più nuovi, stampare cataloghi aggiornati, realizzare stand dall'atmosfera accogliente, a volte con l'aiuto di qualche musicista e, perché no, anche di qualche forma di formaggio grana. Qualcuno ha anche pensato a gadget romantici, come una rosa blu per tutte le signore in visita.

Insomma: nessun particolare è stato lasciato al caso. E questo si avvertiva passeggiando fra le corsie e gli spazi espositivi affollati, dove gli operatori del settore hanno potuto toccare con mano i legni pregiati, le finiture, i metalli, le stoffe, ma soprattutto contattare finalmente di persona i loro fornitori e stringere la mano ai titolari.
Una manifestazione fieristica è anche questo: il consolidamento dei rapporti commerciali tramite il contatto diretto, e quindi incontrarsi, parlarsi, conoscersi.
Non bisogna dimenticare, però, che TANEXPO è nata e cresciuta grazie anche al lavoro e all'impegno delle tante persone che l'hanno organizzata, dall'imprenditore che per primo ha creduto in questa scommessa alla hostess che ha curato una corretta distribuzione dei cataloghi. Dietro le quinte di una manifestazione di questo genere lavorano donne, uomini, ragazzi, protagonisti e comprimari, che hanno visto crescere questa fiera, giorno dopo giorno, per due anni.
Dal giorno in cui si è chiusa l'edizione 2000, ad esempio, si è lavorato per promuovere il nuovo salone, partecipando alle maggiori fiere estere del settore e studiando una attenta campagna pubblicitaria. A giudicare dai risultati, questi sforzi hanno portato a un buon traguardo.
Molte, infatti, sono state le delegazioni straniere che hanno visitato il salone: dal Brasile, dalla Russia, dalla Bulgaria, dalla Polonia, dalla Francia, dalla Spagna, dal Portogallo, dall'Equador, dalla Gran Bretagna, dalla Grecia e dagli Stati Uniti. Si è lavorato anche per realizzare al meglio il progetto della Casa Funeraria, il grande evento di questa edizione di TANEXPO, nel quale sono stati coinvolti architetti, psicotanatologi, aziende e impresari e che ha suscitato grande interesse negli operatori del settore e nei media.

L'iniziativa ha dato il là ad un nuovo modo di intendere la professione del "direttore funerario", importando il termine da oltre oceano dove da sempre, per certi aspetti, sono più avanti di noi nella definizione del ruolo dell'impresario, vero e proprio professionista a tutto tondo, preparato, aggiornato, pronto a fornire un servizio di qualità.
Per chi ha organizzato questa fiera simili risultati sono una grande soddisfazione.
Significa che il tempo e le energie dedicate ad offrire alle aziende e agli operatori del settore servizi adeguati sono stati ben impiegati.
Lo dimostrano gli oltre 12.000 visitatori provenienti da tutto il mondo, che nei tre giorni di manifestazione hanno animato i padiglioni, inconsapevoli di aver siglato il raggiungimento di un obiettivo posto già dall'edizione del 2000: il consolidamento della prima grande fiera europea e l'affermazione del salone come punto nodale di riferimento per l'industria funeraria.
 
Gabriella Ruffini

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