- n. 10 - Novembre 2002
- Fiere
Sulle romantiche rive del Danubio
La prima FIERA FUNERARIA UNGHERESE
La nostra curiosità per le fiere funerarie di tutto il mondo è sempre stata viva: avvicinarsi a culture diverse, scoprire abitudini, usi, costumi distanti dai nostri, conoscere altri mercati e la loro potenzialità. Visitare le fiere in giro per il mondo significa questo e molto altro, soprattutto se ci si avventura in realtà nuove per il settore funerario, settore che invece ha già una lunga tradizione di esposizioni fieristiche in paesi come la Francia, la Germania, la Spagna e l'Italia.
Siamo venuti a conoscenza della prima fiera funeraria in assoluto dell'Ungheria e non abbiamo resistito al richiamo. Siamo stati accolti da una Budapest affascinante, romantica, permeata da una malinconia tipica dei paesi dell'Est. Il Danubio divide quelle che fino a un centinaio di anni fa erano due città: la collinare Buda e la pianeggiante Pest. La fama di essere una delle più belle città del mondo, Budapest la deve anche al Lungodanubio, il cui panorama fa parte del patrimonio mondiale dell'unesco. Vi abbiamo passeggiato di sera, e abbiamo capito perché.
Buda il quartiere della Fortezza, circondato da bastioni e mura di protezione, ha mantenuto intatto il fascino del borgo antico. Poco distante, tra i quartieri più lussuosi della città, si erge il Palazzo Reale costruito nel XIII secolo. Pest, cuore pulsante della vita quotidiana, è la parte borghese della capitale ungherese. Nel corso della storia ha subito numerose invasioni nonché inondazioni. L'aspetto attuale si è formato tra fine Ottocento e primi Novecento e mostra segni neoclassici e liberty. Fra i tanti monumenti importanti di Pest meritano di essere citati il Palazzo del Parlamento e la Sinagoga più grande d'Europa. Nel mezzo del Danubio sorge l'Isola Margherita, antica riserva di caccia, dove è proibita la circolazione automobilistica e i cui verdi e tranquilli parchi custodiscono rovine di anfiteatri romani e acquedotti.
Confessiamo che è stato con un certo rammarico che abbiamo lasciato gli eleganti viali, le passeggiate e i caffè rinomati per la superba pasticceria ungherese, per visitare Funexpo, nome poco fantasioso col quale è denominata la manifestazione fieristica di questo Paese. Sapevamo in anticipo che più che una fiera vera e propria si sarebbe trattato di una piccola mostra o poco più: la superficie netta era infatti di appena 600 metri quadrati con venti aziende espositrici, tutte ungheresi eccetto una azienda tedesca di autotrasformazioni. I prodotti esposti erano principalmente cofani, imbottiture, urne e celle frigorifere.
Abbiamo avuto modo di conoscere qualche impresario ungherese e di conoscere un po' più da vicino la realtà di un popolo che dal 1989, con il crollo del muro di Berlino ha subito grandi cambiamenti e si è dovuto improvvisare imprenditore. Prima di quella data tutti i servizi funerari erano statali. Oggi solo in alcune regioni sono sopravvissute imprese statali forti; tutte le altre sono state privatizzate.
In tutta l'Ungheria esistono 503 imprese, ma solo le 20 più importanti realizzano il 50% dei funerali. Molte di queste imprese sono aziende produttrici con magazzini con i quali riforniscono le imprese più piccole. Per quanto riguarda la cerimonia funebre, il rito è molto simile al nostro con alcune differenze: ad esempio, i tempi della tumulazione sono molti più lunghi rispetto ai nostri e al momento non c'è l'usanza delle camere ardenti, se non richieste esplicitamente dai clienti che devono comunque pagare un sovrapprezzo per questo servizio. Il tasso di cremazione è del 30%, anche se bisogna tenere presente che nelle grandi città si raggiunge il 70%, per arrivare al 10% nei piccoli paesi.
Questa percentuale, piuttosto alta considerando che la religione più diffusa è quella cattolica (75%), si spiega anche col fatto che la cremazione sembra essere il sistema più economico per il cittadino. Le scarse risorse economiche, infatti, influenzano molto sia gli usi che la qualità dei prodotti utilizzati, molto più bassa di quella a cui siamo abituati noi. L'impressione che abbiamo avuto è comunque di un popolo che si sta rimboccando le maniche e che ha voglia di imparare e di confrontarsi con le realtà dell'Europa occidentale. L'organizzatore della fiera ha espresso il suo vivo interesse ad associarsi allo IAFE, l'associazione internazionale degli organizzatori di esposizioni funerarie, e parteciperà a Tanexpo 2004 per promuovere il salone funerario ungherese, al quale auguriamo di crescere sempre più.
Gabriella Ruffini