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inaugurata a Modena terracielo funeral home

il posto più bello dove dirsi addio

Il taglio del nastro ufficiale è avvenuto mercoledì 29 giugno, alla presenza delle più alte autorità religiose, politiche e istituzionali e con la partecipazione di oltre trecento ospiti qualificati che hanno voluto condividere con Gianni Gibellini, con la sua famiglia e con tutti i suoi collaboratori la gioia di vedere realizzata e finalmente operativa una struttura per il commiato che rappresenta non solo per l’Emilia Romagna, ma per l’intero Paese, una concreta testimonianza di cosa debba rappresentare l’eccellenza funeraria italiana.
Terracielo Funeral Home adempie in modo ancora più completo al concetto di “onoranze funebri” introducendo nuove modalità per la veglia e per l’omaggio al defunto che si allineano alle direttive europee e alle consuetudini sociali ormai ampiamente diffuse nei paesi più evoluti: le famiglie possono così disporre di spazi confortevoli nei quali ospitare il proprio caro in attesa del funerale.
La struttura si estende su una superficie di oltre 5.000 metri quadrati: frutto di un investimento economico di circa sei milioni di euro. È divisa in spazi separati ed accoglienti, ampi e bene arredati, che conferiscono grandissima dignità all’estremo saluto. Nel cuore del complesso vi è un chiostro con un piccolo giardino, una fontana e un albero di ulivo. Intorno si sviluppano le nove sale per il commiato dotate di un salotto anticamera e caratterizzate da nomi evocativi: Sala delle Rose, Sala delle Palme, Sala del Sole, Sala della Luna, Sala delle Stelle, Sala dei Fiumi, Sala dei Girasoli, Sala degli Ulivi, Sala delle Orchidee. Tutte sono contraddistinte da un colore diverso che viene ripreso dagli arredi di design, sobri ed eleganti, e da delicati dettagli tematici che le famiglie possono anche scegliere e personalizzare. Sono inoltre dotate di schermi e di impianto audio che, comandati da una regia centrale, possono diffondere immagini che ricordano momenti di vita del defunto e musiche di sottofondo, dai classici requiem alle canzoni preferite. Per le commemorazioni funebri, religiose o laiche, è a disposizione la grande Sala Terracielo da settecento posti, con la possibilità di eseguire musiche dal vivo: è completa di organo, pianoforte a coda e arpa. In questa sala, come in tutte le altre, internet consente a parenti e amici lontani di partecipare via computer alle esequie e di tributare messaggi al caro estinto e ai familiari in diretta online. Una password permetterà i collegamenti da tutto il mondo per assistere in rete alla commemorazione. La nuova Casa Funeraria offre le soluzioni più avanzate per le attività di tanatoestetica e di tanatoprassi. Completa di un bar e di un ristorante per circa 100 coperti, in cui i familiari potranno restare insieme e al contempo vicini al proprio caro, dispone di un ampio parcheggio sotterraneo a disposizione degli ospiti.

Dignità, decoro e riservatezza sono le parole chiave che hanno ispirato la realizzazione di Terracielo Funeral Home. “L’aspetto più complesso dell’intero progetto è stata la necessità di mediare tra elementi psicologici ed esigenze costruttive”, sottolinea Gianni Gibellini. “Abbiamo voluto mettere a disposizione della città uno spazio ricco di suggestioni, in grado di accogliere il dolore e le emozioni delle persone nel momento di un lutto e, per quanto possibile, di dare loro quel sollievo e quella serenità che solo l’incanto può trasmettere. Al contempo, però, quest’area avrebbe dovuto essere funzionale ed efficiente. Il chiostro che accoglie i visitatori è un luogo ricco di simboli, che induce al silenzio e alla meditazione. È stato creato un piccolo giardino, con un albero d’ulivo e con una fontana che richiamano gli elementi della terra e dell’acqua. La funzione di questo spazio è quella di rasserenare e di trasmettere una senzazione di pace a chi lo attraversa o lo osserva”.
Luce e colori sono parte integrante delle scelte architettoniche: niente toni scuri, ma tinte tenui, valorizzate da un attento utilizzo della luce, naturale e artificiale, teso ad enfatizzare gli spazi e a sottolineare i volumi. Tutte le porte e i serramenti sono realizzati con vetri traslucidi che lasciano filtrare la luce, ma che mantengono la privacy di chi è all’interno diventando anch’essi elementi illuminanti. “Niente è stato lasciato al caso: anche gli arredi, eleganti ed essenziali, sono stati scelti con cura. In ogni sala i divani, le poltrone e i tavolini di Le Corbusier sono in tinte che richiamano il colore che caratterizza ogni diverso ambiente. Alle pareti, anche i quadri retroilluminati del pittore modenese Erio Carnevali riprendono il filo dell’astrazione lirica e del colore inteso come risonanza interiore”.
Terracielo è all’avanguardia anche in termini di sostenibilità: contribuiscono al suo fabbisogno energetico 700 metri quadrati di pannelli fotovoltaici, collocati sulla copertura dell’edificio. Il loro utilizzo fornisce energia elettrica a supporto della rete Enel per tutti i servizi illuminotecnici e tecnologici dell’intero complesso. È anche presente un sistema di integrazione solare termico per sopperire ad almeno il 50% del fabbisogno interno di acqua calda.
 
Durante i lavori di costruzione è emersa una necropoli di età romana che affiancava l’antica via Emilia. Balsamari in vetro, ceramiche per la mensa, bicchieri e bottiglie che costituivano il corredo per il viaggio nell’aldilà, ma anche veri e propri monumenti funebri: parte dei reperti rinvenuti sono temporaneamente esposti nella casa funeraria modenese. “Un luogo del commiato, oggi come duemila anni fa. Parrebbe una coincidenza straordinaria, ma è proprio così: dove ora sorge Terracielo Funeral Home già alla fine del primo secolo avanti Cristo esisteva una necropoli. Lo confermano i ritrovamenti avvenuti nel corso degli anni. Abbiamo sostenuto le campagne di scavi portate avanti dalla Sovrintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna. I reperti rinvenuti sono custoditi e visibili presso il Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena, ma proprio in occasione della inaugurazione di Terracielo alcuni pezzi ci sono stati temporaneamente concessi in prestito: un modo per rinsaldare il legame fra passato e presente e per mantenere viva la memoria di un luogo dalla vocazione millenaria”.
 
Carmelo Pezzino


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