Rotastyle

Ciroldi Officine Meccaniche spa

Nuovi orizzonti per la cremazione

L'azienda modenese propone un approccio serio e responsabile alle tante problematiche connesse ad una pratica che vive una fase di sempre maggiore diffusione

Da quasi cinquant'anni Ciroldi Officine Meccaniche spa opera nel campo della progettazione, della costruzione e della installazione di impianti per la termodistruzione e per la valorizzazione energetica di una vasta gamma di rifiuti speciali. Curzio Ciroldi, il fondatore, è ancora oggi al timone di una azienda che vede impegnate anche le figlie Rossana e Rita e che, avvalendosi di uno staff qualificato e professionale, rappresenta un picco di eccellenza nel panorama dell'industria specializzata in questo particolare settore.
"Da diversi anni abbiamo sviluppato anche la produzione di forni e di impianti per la cremazione, ottenendo risultati dei quali siamo particolarmente orgogliosi. Il nostro forno crematorio Transit di nuova generazione, già installato in alcune città ed in corso di realizzazione in altre, può ritenersi competitivo con i più moderni impianti di fama internazionale e si distingue per:
- l'elevato contenuto tecnologico funzionale;
- la qualità dei materiali e dei componenti che lo costituiscono;
- l'estrema silenziosità;
- la semplicità di gestione operativa;
- le emissioni in atmosfera rispettose delle più severe regolamentazioni vigenti sia in Italia che a livello internazionale;
- l'aspetto estetico, di non secondaria importanza essendo un impianto cui spesso viene chiesto di integrarsi in strutture architettoniche di particolare pregio e di conciliarsi con l'atmosfera del luogo che lo circonda.
Sulla scorta di questa comprovata esperienza e sollecitati da una serie di informazioni puntigliose e scorrette diffuse da certa concorrenza, non possiamo fare a meno di richiamare l'attenzione degli interessati ad approfondire meglio le necessarie conoscenze sulla materia, premessa indispensabile alle scelte riferite ad un così importante investimento quale è appunto un nuovo forno crematorio. L'invito è quello di non confidare in allegre e alquanto inverosimili peculiarità tecnologiche e funzionali che il più delle volte non corrispondono al vero semplicemente perché al vero non possono corrispondere e che rappresentano false illusioni dando credito alle quali si finisce per ledere gli interessi della spesa pubblica - non sempre gestita con le necessarie oculatezza ed attenzione - oltre che quelli riferiti a chi, come la Ciroldi, opera nel rispetto di regole ben precise".

Entriamo meglio nello specifico.
"Mai, in questi cinquant'anni di attività, che di per sé già dovrebbero rappresentare una garanzia, abbiamo inteso venir meno ai più basilari principi di serietà sostenendo di poter compiere atti irrealizzabili o ricorrendo ad affermazioni distorte ed ingannevoli. Partecipando ad appalti pubblici, per i quali si deve corrispondere a quanto richiesto dal capitolato, mai ci siamo esercitati, pur di far nostra una fornitura, in false dichiarazioni di dati, parametri e funzioni che, proprio perché enfaticamente alterati, possono portare alla formulazione di giudizi altrettanto fortemente alterati e dunque ad infondate discriminazioni nei confronti di chi invece si propone onestamente.
Mai abbiamo promesso miracoli del tipo di quello vantato nel caso del forno inaugurato presso il cimitero di Como - peraltro oggetto di un immediato gravoso incendio a tutto l'impianto di filtrazione che ha comportato il fermo dello stesso per diverse settimane - che, stando alle dichiarazioni del costruttore riportate sul numero di marzo 2007 della vostra rivista, riuscirebbe addirittura a separare le ceneri della salma da quelle del rispettivo feretro (inteso come cassa di legno, imbottitura o altro) così da poterle singolarmente disperdere nelle fresche acque del lago di Como o nelle verdi valli circostanti. È questa una ingannevole affermazione inventata per illudere e per sviare chi non è abbastanza preparato da rendersi conto dell'evidente limite fisico che si vorrebbe far credere di poter superare.
Noi rispettiamo il diritto di qualsiasi impresa nel far conoscere i pregi dei propri prodotti o servizi, ma non crediamo debba essere concesso ad alcuno il tentare, con nessun mezzo, di monopolizzare un settore di mercato che soltanto in base a giudizi di merito determinati dalla libera concorrenza può essere al tempo stesso di tutti o di nessuno".

Ottenere, quale esito di una cremazione, ceneri appartenenti esclusivamente al caro estinto rappresenterebbe una straordinaria novità.
"Vero, ma nelle condizioni in cui viene attualmente condotta la cremazione ciò non è purtroppo assolutamente possibile! Proprio per questo motivo, coadiuvati da un team di tecnici e di esperti di diversa estrazione e provenienza, abbiamo concentrato la nostra attenzione e le nostre ricerche sull'utilizzo di materiali innovativi nella produzione di cofani funebri o di foderi funerari speciali espressamente destinati alla cremazione. Un letto di ospedale non viene dismesso al termine di una qualsiasi degenza e un carro funebre non viene avviato a demolizione dopo ciascun servizio: ci siamo quindi domandati perché mai in caso di cremazione si dovrebbe continuare ad incenerire, unitamente al cadavere, anche l'ingombrante e pesante cofano in legno verniciato e la rispettiva imbottitura le cui ceneri si miscelano inevitabilmente con quelle della salma.
Azzardo una provocazione: non sarebbe preferibile, anche sotto il profilo delle implicazioni ambientali, l'utilizzo di cofani "riciclabili" in legno di pregiata qualità, esteticamente prestigiosi e tecnologicamente avanzati, dotati di ogni dispositivo atto a garantirne la piena rispondenza anche dal punto di vista igienico - sanitario? All'interno di un tale feretro la salma, precedentemente racchiusa e sigillata in un apposito fodero realizzato in materiale polimerico ecocompatibile, dovrebbe rimanere giusto per il tempo richiesto dalle cerimonie di commiato terminate le quali, con il dovuto decoro, potrà essere estratta e trasferita, fodero compreso, all'interno della camera di cremazione o dell'eventuale cella frigorifera di attesa, rendendo nuovamente disponibile il cofano funebre, fatto salvo il necessario ripristino, per tante successive cerimonie.
L'impiego di tale sistema, oltre a determinare una consistente riduzione dei tempi di cremazione, presenterebbe indiscutibilmente il doppio vantaggio di non comportare veramente la benché minima presenza di ceneri estranee a quelle del defunto cremato e di produrre, rispetto al feretro tradizionalmente usato, una altrettanto irrisoria quantità di emissioni inquinanti. Si pensi agli annosi dibattiti sulla natura e sulla pericolosità dei prodotti utilizzati per il trattamento e per la finitura delle casse mortuarie ed al fatto che, invece, il materiale di cui sarebbe costituito il fodero, bruciando, porterebbe unicamente alla produzione di anidride carbonica e di acqua senza alcun residuo solido! Non verrebbe modificata in alcuna maniera la ritualità delle pratiche funerarie come oggi vengono tradizionalmente intese: il feretro "ipertecnologico" riciclabile assolverebbe infatti alle medesime funzioni di quello ora in uso, ma con la differenza di non essere introdotto nel forno crematorio, evitando tutti i conseguenti problemi.
Probabilmente lo scenario sopra prospettato ed in corso di attuazione non soddisfa i più conservatori e, soprattutto, chi pensa possano essere lesi i propri interessi economici. Noi riteniamo invece che, anche dal punto di vista delle imprese di onoranze funebri, questi non sarebbero minimamente intaccati e consideriamo che la ricerca, scientificamente intesa, dovrebbe comunque prescindere da valutazioni di parte e intraprendere nuovi percorsi operativi sulla base di considerazioni di carattere oggettivo la cui importanza è ormai tale da non poter più essere trascurata".

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