- n. 11 - Novembre 2009
- Il pensiero di...
A proposito di "Indignarsi non basta!"
Non sta niente bene!
Bene! Ci siamo fatti un po’ di pubblicità, che non guasta mai, dopo avere per l’ennesima volta cercato di fare apparire Feniof come “ente inutile” o a rappresentatività nulla o quant’altro.
Si domanda Barbieri: di fronte ai recenti casi di sciacallaggio in Bologna, Cesena e Milano, “cosa fa ad esempio la Feniof?”. Ma guarda un po’: si potevano prendere “ad esempio” le singole imprese, oppure i funzionari addetti alle strutture pubbliche del settore, oppure i Comuni, oppure la Federcofit, oppure i sindacati, oppure la polizia municipale. Ma no, prendiamo “ad esempio” la Feniof: è molto più comodo ed è meno rischioso di quanto sarebbe andando a “sfrucugliare” attorno alle singole imprese, o ai funzionari pubblici, o ai Comuni, o ai sindacati, o alla polizia municipale. Non parliamo della Federcofit, perbacco! Sto scrivendo sul suo giornale!
Ed ecco una prima risposta di Barbieri alla sua stessa domanda: “E se si facesse una sorta di referendum?”. E immediatamente dopo, forse preso da seri dubbi sulla proposta (e mi meraviglierei se non ne fosse stato preso), testualmente afferma che “potrà sembrare ridicolo”. Per fortuna lo ha detto lui, perché nel proseguio del discorso è davvero difficile scoprire di che referendum si tratti. Abrogativo? Si cancellino tutte le imprese cattive! Propositivo? Si propongono alla gloria degli altari le imprese buone! Personalmente ritengo che Barbieri voglia proporre un nuovo referendum “distintivo”: distinguere le imprese buone da quelle cattive così che, una volta fatto, se Feniof potrà chiamarsi “federazione nazionale imprese funebri oneste”, Federcofit per par condicio si potrà definire “federazione italiana comparto funerario integerrimi traghettatori” di dantesca memoria. In ogni caso se qualcuno ha suggerimenti operativi concreti, Feniof assicura il proprio impegno ad aderire al referendum.
Ed ecco una seconda risposta: cara Feniof, non aspettare che i diversi livelli di governo intervengano perché si andrebbe alle calende greche, ma “metti i cattivi alle strette con empiriche ed efficaci soluzioni” (???). Poi, se anche le istituzioni faranno qualcosa, allora ciò costituirebbe un forte deterrente (sull’ipotetico “fare delle istituzioni” ci si è già dimenticati delle calende greche). Benissimo! Bel concetto! E poi? Che propongano pure qualcosa che Feniof non ha ancora proposto perché alla fine, oltre che blaterare, bisogna anche proporre; ovviamente lasciando perdere i referendum, ma pensando a iniziative serie, concrete e realizzabili. Avanti, stiamo aspettando!
Se si vuole attaccare la Feniof lo si faccia direttamente senza ipocrisia e soprattutto senza scherzare con l’intelligenza degli operatori che sono anche lettori. Eh, no! Non sta niente bene!
Ercole Frabboni
Evidentemente l’intervento di Amerigo Barbieri sul numero di settembre 2009 di Oltre Magazine ha toccato qualche nervo scoperto! Ne guadagna certamente un dibattito franco e vivace che auspichiamo possa portare risultati concreti in termini di proposte per arginare un fenomeno vergognoso che getta discredito su una intera categoria composta, per la maggior parte, da Operatori i cui comportamenti sono assolutamente ineccepibili.
Le pagine di Oltre Magazine sono aperte a chiunque voglia esprimersi sull’argomento! Vi invitiamo però a farlo esponendo le vostre idee in maniera corretta e coerente e senza cadere nel tranello di lasciarvi andare ad affermazioni sciocche quanto assolutamente infondate: sostenere che “Oltre Magazine sia il giornale di Federcofit” (per le posizioni della quale, così come per quelle di Feniof e di chiunque altro abbiamo il massimo rispetto) dimostra una scarsissima comprensione della nostra linea editoriale e, ma vorremmo escludere che sia così, rappresenta una argomentazione “ad effetto” di chi non ha assolutamente nulla di intelligente da dire!
C.P.