Rotastyle

A Mosca

Necropolis 2008

Anche quest'anno, come ormai da molti anni a questa parte, l'autunno ci porta nella capitale russa per vedere cosa accade nel mondo funerario di quel Paese e per valutare quali siano le prospettive per il futuro.
Ormai si può dire che la manifestazione organizzata dalla «Sibìrskaïa Iàrmarka» (la Fiera Siberiana) ha raggiunto una velocità da crociera. Come lo scorso anno nel luminoso padiglione 20 dell'immenso complesso espositivo-ricreativo VDNH (leggere, alla russa, «vedenhà»), voluto dal baffuto georgiano di Gori (Stalin) secondo i criteri di «grandeur» che gli erano propri, molti operatori del settore si sono ritrovati per fare il punto sulla propria professione e per decriptare le future evoluzioni del comparto.
Premessa indispensabile ad ogni ulteriore commento è la constatazione che la Russia viaggia a due velocità. Quella delle grandi città (Mosca beninteso, ma anche San Pietroburgo, Ekaterinburg,...), che vivono su standard ormai quasi occidentali per una parte cospicua della popolazione, e quella della provincia anche non molto distante dai centri importanti citati dove la vita procede come ai tempi dell'Unione Sovietica o, andando ancora più indietro nel tempo, dello Zar. Constatazione evidente per chi ha avuto l'occasione di conoscere, ed è il nostro caso, tale realtà (spesso alquanto deprimente con la piaga dell'alcolismo che imperversa nelle isbe precarie o nei casermoni fatiscenti costruiti dal regime comunista per gli operai; i quadri del partito disponevano, alla faccia dell'uguaglianza, di sontuosi appartamenti negli imponenti edifici staliniani del centro dai soffitti altissimi), ma molto meno immediata per chi di quell'immenso Paese conosce solo le grandi città con gli alberghi dalle tariffe ormai elevatissime, i tassisti rapinatori ed i ristoranti dai prezzi esorbitanti. Senza parlare dei negozi per lo shopping dove tutte le grandi marche della moda sono presenti e dove spesso gli articoli in vendita sono proposti al 150% dei prezzi che si trovano a Parigi, Londra o Milano. Tale realtà ci veniva ampiamente confermata da un arguto signore di Verona che da più di quindici anni ormai vive in Russia e che era presente in fiera con un baracchino, meta costante di tutti gli italiani dei paraggi, dove dispensava un caffè che, una volta tanto, era bevibile. Egli, meglio di chiunque altro, poteva ampiamente testimoniare dei mutamenti verificatisi in un brevissimo lasso di tempo in quell'immenso paese e delle difficoltà incontrate da chi non è capace di inserirsi nel flusso dei cambiamenti. Lo stesso ci assicurava che allontanandosi anche di poche decine di "verste" (la famosa misura di tutta la letteratura russa) dalla capitale tutto era diverso, a cominciare dai prezzi, ed il ritmo sonnacchioso della Russia eterna era lì, immutabile e quasi inamovibile. È quindi chiaro che anche il settore funerario rispecchia tale realtà proponendo da un lato prodotti di buona ed anche ottima qualità a prezzi simili ai nostri e dall'altra articoli che si indirizzano a chi, vivendo in quelle zone povere poc'anzi evocate, dispone di pochi rubli per assicurare le esequie di un caro defunto. Bisogna peraltro riconoscere che quanto esposto a Mosca corrisponde ormai ai bisogni delle grandi città per modo che non si vedono più, ad esempio, quelle casse che a malapena tenevano assieme e che venivano proposte in anni non molto lontani ad un prezzo di  8 - 10 dollari a Novosibirsk, capitale di una regione ricchissima, la Siberia. Ad ogni viaggio che facevamo in quelle zone (e anche nell'Altai) rimanevamo esterrefatti dalla pochezza dei prodotti proposti.
Oggi anche lì le cose sono cambiate grazie anche all'intervento di operatori come Sergei Yakushin (che è anche il Presidente della Fiera Siberiana), assecondato dal fido Dimitri Yevsikov, oppure Sergei Bondarenko che con le loro società hanno considerevolmente elevato i livelli qualitativi dell'offerta. È così che nella capitale, Mosca, prosperano imprese come la tutto sommato giovanissima Gorbrus fondata nel 1994, se non andiamo errati, e che in pochissimi anni è riuscita non solo a costruire il primo ed unico crematorio privato del Paese, ma anche a realizzare parecchie decine di migliaia di servizi all'anno di buona ed ottima qualità. Del resto lo stand Gorbrus è il «must» della fiera dove tutti devono andare per tentare di stabilire rapporti di cooperazione con la fondatrice Marina Godun, validamente spalleggiata dal gentile figlio Alexandre. Andarci sì, ma preferibilmente dopo aver pranzato, perché l'ottimo cognac («kaniàk», come dicono i russi) che ivi viene servito all'ospite nel rispetto di una sana e lodevolissima tradizione non solo riscalda il cuore e lo stomaco, ma potrebbe indurre ad un rilassamento dei freni inibitori, cosa alquanto pericolosa quando si consideri che quest'anno lo stand della Gorbrus non era distante da quello di GUP Ritual (l'impresa pubblica che gestisce tutti i cimiteri) che da un paio d'anni si distingue non solo per una postazione grande e ben organizzata, ma anche, e soprattutto, per la presenza di hostess avvenenti, sorridenti e, definitivamente, incantevoli. Esse smentiscono l'opinione comune e ben diffusa che più le fanciulle sono belle e più esse sono "str...anamente" inabbordabili. Anzi la grazia con cui esse si rivolgono all'interlocutore ben intenzionato mette in risalto la loro venustà assecondata da buone maniere che l'intenditore non può che lodare proseguendo, ormai su di una nuvola, nel giro di visita. Ritornando a terra ritroveremo tutte le aziende che ormai fanno parte del panorama di Necropolis. Dai grossi produttori di monumenti alla numerosa presenza di piccoli produttori di nastrini decorativi, arredi sacri, fiori (finti), abiti da cerimonia. Questa seconda categoria è sempre presente. Tuttavia all'interno di essa c'è una forte rotazione, per modo che gli espositori non sono gli stessi degli anni precedenti, il che lascia pensare che molti tra di loro facciano un tentativo che poi rimane isolato e che, in ogni caso, ve ne siano parecchie centinaia se non migliaia sparsi attraverso tutta la Russia. Il giorno in cui dovessero decidersi tutti di presentarsi contemporaneamente l'organizzazione sarà costretta a trovare un altro padiglione. Comunque sia di novità non se ne sono viste. Il che è logico vista la frequenza, annuale, dell'evento. D'altra parte gli imperativi commerciali dell'organizzazione finiscono spesso per prevalere sulla saggezza che imporrebbe una frequenza meno intensa. Come da anni ormai accade con Tanexpo, che ha trovato un ritmo ottimale su base biennale.
Il tasso di internazionalizzazione è stato anche quest'anno alquanto ridotto. In esposizione diretta (tralasciando gli italiani dei quali, «dulcis in fundo», parleremo in chiusura) abbiamo osservato i soliti cinesi esportatori di pietre ed IFZW, il grosso produttore tedesco di impianti di cremazione. Per il resto si sono notati, negli stand dei distributori, i fluidi da imbalsamazione dell'americana Dodge, leader mondiale in questo settore, e i cofani, importati dalla Gorbrus, di un produttore francese.
Venendo a ciò che ci interessa più da vicino, gli italiani, essi, una volta di più, sono stati i più numerosi tra gli stranieri presenti. Sia con il loro stand diretto, sia attraverso il distributore locale sia, infine, come visitatori. Tra i primi ricorderemo Valnico e Stabema con Paolo Recanatini e Renato Mazzieri, con i loro cofani espressamente concepiti per il mercato russo. Entrambi appoggiati dalla importante struttura messa in piedi, non solo in Ucraina, ma anche a Mosca, da Aliek Kolbassa, giovane membro del Consiglio Supremo (il Parlamento ucraino) e uomo d'affari intraprendente in diversi settori di attività compreso quello funerario, in seno al quale egli agisce non solo come distributore, ma anche come organizzatore di una bella, a quanto ci viene riferito, fiera del settore la cui prima edizione, che ci è purtroppo sfuggita (la perfezione è soltanto divina!), ha avuto luogo quest'anno nella città di Cherkasy. Presenti direttamente anche la Baltea D.C., azienda piemontese specializzata nell'hardware della riproduzione fotografica che prosegue un percorso costellato di successi, non solo in Russia, ma anche in molti altri paesi. Si tratta della dimostrazione che una saggia politica di investimenti, confortata da scelte ben ponderate di partner locali, può condurre a quei risultati estremamente soddisfacenti cui fa riferimento con giustificato orgoglio, nella conversazione, il responsabile Vincenzo Carbone. Aggiungeremo, per dare a Cesare quel che è di Cesare, che lo stand Baltea si distingue non solo per i prodotti specifici, ma anche per l'eccellenza dell'offerta gastronomica alla quale siamo soliti attingere abbondantemente ad ogni nostro passaggio. Infine, «last but not least», l'amico Bartolomeo Sandrone che alla testa della sua Spaf prosegue il cammino di un buon radicamento su di un mercato che è tutto fuorché facile. Altro esempio che conferma come la perseveranza, unita a scelte accurate e ben ponderate, possa condurre a risultati che premiano adeguatamente il lavoro intrapreso. Abbiamo osservato nello stand della Gorbrus i cofani di Lorandi e di Lombarda Lavorazione Legno, nonché quelli realizzati da Art Funeral Italy di Paolo Imeri il cui padre, Gianni, era del viaggio moscovita. I prodotti di Radiv, Olivetti e Tiesse erano esposti nello stand del distributore locale. Tra i visitatori, oltre a coloro direttamente interessati dai propri prodotti esposti, come Carlo Lorandi e Marco Ghirardotti, abbiamo rivisto, con immutato piacere, Gian Franco Viarengo e Giovanni Resmini. Con essi ci si ritrovava sistematicamente in quello che era diventato, per il tempo della fiera, il «meeting point» degli italiani, e cioè il baracchino da caffè del simpatico veronese.
Fra qualche giorno saremo a Lione e la settimana successiva a Varsavia per chiudere in bellezza questa fine 2008 che anticipa cospicuamente un 2009 ricco di manifestazioni in ogni parte del mondo. Tanexpo, come sempre, non mancherà all'appello, forte del consenso ottenuto la scorsa primavera a Bologna e ben determinata, anche innovando a livello dei supporti pubblicitari, a sviluppare, per la soddisfazione di espositori e visitatori, una rassegna che è ormai leader mondiale del settore e che intende fermamente rimanerlo per un bel po'. A presto!
 
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