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Natale, tempo di bilanci

L'anno che va a chiudersi ha certamente segnato un punto di svolta nell'organizzazione del sistema funerario e cimiteriale italiano. Sul fronte legislativo abbiamo dovuto subire l'ennesima delusione legata ad un esito infelice della riforma nazionale che, neppure in extremis, è riuscita a superare lo scoglio della approvazione in Senato, vittima forse più dei sottili giochi della politica che non di una precisa volontà ostativa. Certo, è stato il riscontro di un costante disinteresse e della scarsa sensibilità dei nostri governanti verso un settore che svolge una importante funzione sociale e che, proprio per questo, meriterebbe ben altra attenzione. Le normative regionali, invece, pur se con qualche criticità iniziano ad assumere piena efficacia confermando che questa potrebbe essere, se percorsa da tutti con passo spedito e con una certa omogeneità sull'intero territorio nazionale, la strada migliore per imprimere al comparto quella spinta propulsiva alla innovazione e alla modernizzazione che tutti, da molto tempo, auspichiamo.

Ci lasciamo alle spalle una edizione di Tanexpo che ancora una volta ha dimostrato - al di là di ottime capacità organizzative che troveranno modo di esaltarsi, a Bologna, nel 2008 - la preminenza assoluta nel mondo del prodotto italiano, premiato da un consenso generalizzato per le proprie peculiarità di tecnica realizzativa, di utilizzo di materiali eccellenti, di design innovativo, di un adeguato rapporto qualità prezzo. Testimonial privilegiato di come il made in Italy risponda adeguatamente, ad ogni latitudine, alle aspettative dei diversi mercati di riferimento è il Consorzio Tanexport, che aggrega il meglio del comparto produttivo italiano e che, insieme a Tanexpo, è stato presente a tutte le più importanti manifestazioni internazionali specializzate.
"Possiamo considerarci a tutti gli effetti ambasciatori nel mondo del prodotto italiano di qualità". Nino Leanza è il Presidente di Tanexpo e Presidente del Consorzio Tanexport. "Ovunque abbiamo registrato enorme interesse per la produzione del nostro Paese. Ma, molto più importante, ovunque abbiamo instaurato per le nostre aziende rapporti commerciali che rappresentano formidabili occasioni di crescita e di sviluppo economico ed occupazionale. Siamo andati in nuovi Paesi per scoprire le potenzialità di altri mercati e per valutare i conseguenti scenari che potrebbero delinearsi. Abbiamo avviato relazioni che ci porteranno, a breve, a curare direttamente, in bacini geografici che sembrano rispondere in maniera adeguata, l'organizzazione di rassegne che avranno come protagonisti assoluti i produttori italiani. Basta scorrere i nomi delle aziende che aderiscono a Tanexport per comprendere come il Consorzio costituisca una nicchia di assoluta eccellenza. Ma la forza di questa compagine sono l'omogeneità, un grande spirito di squadra, la piena condivisione degli obiettivi, l'ampia rappresentatività".

La profonda maturità del comparto produttivo italiano trova un adeguato riscontro anche nei fenomeni aggregativi di filiera. Se ancora paiono allo stato embrionale quelli relativi ad alcune categorie merceologiche, muove invece passi sicuri Assocofani, l'Associazione Italiana dei Produttori di Cofani Funebri, che nel corso del 2006 ha sviluppato un intenso programma istituzionale.
"Pur con tutte le difficoltà contingenti legate ad un mercato instabile e spesso penalizzante, abbiamo tenuto fede ai nostri obiettivi prioritari. Di fondamentale importanza è la tutela normativa delle caratteristiche costruttive del cofano funebre. La polverizzazione delle legislazioni a livello locale avrebbe potuto comportare regole diverse nei diversi territori regionali, con ripercussioni devastanti per l'organizzazione delle nostre aziende. Abbiamo cercato di tenere la situazione sotto controllo sedendo direttamente, ove possibile, ai tavoli di lavoro o affidando al legislatore un documento riepilogativo frutto delle esperienze di chi, quotidianamente, si trova a gestire le più diverse problematiche relative alla realizzazione dei cofani". Franco Ferrari, Presidente Assocofani, riassume brevemente le attività dell'Associazione. "Abbiamo affrontato con estrema attenzione l'argomento costi di produzione. Il continuo aumento delle materie prime, i necessari investimenti per adeguare le linee produttive alle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sulla tutela ambientale, gli oneri sociali sempre più gravosi incidono pesantemente sul costo del prodotto finito riducendo i margini delle nostre aziende e generando, a volte, politiche commerciali un po' troppo disinvolte che destabilizzano il mercato. Abbiamo esercitato un controllo costante sulla moralizzazione del settore, guadagnando con questo anche le reazioni ostili di chi vede messi in discussione comportamenti spregiudicati o addirittura illegittimi. Stiamo studiando e sviluppando nuovi modelli di organizzazione commerciale che ci consentiranno di migliorare ulteriormente una già elevata qualità di prodotti e di servizi. Ci siamo occupati di formazione professionale specialistica mettendo a punto un format educazionale in linea con le disposizioni legislative vigenti sulla materia. Abbiamo intensificato il rapporto costante con Feniof, con Federcofit e con altre espressioni del comparto funerario e cimiteriale italiano per fare fronte comune in un momento di grande evoluzione dell'intero settore".

Proprio da Feniof e da Federcofit viene una delle più interessanti novità del 2006. Dopo un lungo periodo in cui il dialogo fra le due Federazioni è apparso difficile, sembra ora essersi avviata una nuova stagione orientata a condividere, ove possibile, percorsi e strategie operative comuni ed utili all'intera categoria, pur in un confronto dialettico vivace e con posizioni che, su alcune questioni, rimangono ancora disomogenee. "Entrambe le Federazioni perseguono con tenacia la crescita professionale dell'imprenditoria funeraria privata. È l'obiettivo fondamentale di questi tempi in cui si vanno delineando le regole e gli scenari futuri di un comparto consapevole di dover affrontare, con la maturità che gli è propria, esigenze sociali sempre più evolute e complesse". Piero Spagnoli è da pochi mesi Presidente di Federcofit. "Gli obiettivi comuni rendono Federcofit e Feniof molto più vicine di quanto non si voglia far apparire. Negli ultimi tempi ci siamo incontrati frequentemente viste le tante questioni che richiedono soluzioni efficaci ed immediate. Ebbene, ho trovato negli amici di Feniof un atteggiamento costruttivo improntato a superare, sugli elementi fondamentali, punti di vista differenti. Ne è la riprova l'ipotesi di un documento comune che intenderemmo presentare insieme alla Regione Lombardia per sollecitare i necessari chiarimenti sul Regolamento di attuazione della Legge regionale".
È Renato Miazzolo, "storico" Presidente di Feniof, che ci illustra i punti salienti del documento. "È importante definire correttamente cosa si intende per attività funebre nella sua complessità e nelle sue diverse articolazioni. La necessità della massima trasparenza e della piena soddisfazione di ogni esigenza del cittadino impongono la più assoluta chiarezza. L'attività funebre è costituita da una serie di elementi quali la composizione della salma e l'incassamento, il trasporto della salma, la chiusura e la sigillatura del feretro, il trasporto funebre. Solo chi è in grado di svolgere direttamente tutti questi compiti può essere definito a pieno titolo Impresa Funebre".
 
Carmelo Pezzino

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