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FSAC Convention and Trade Show 30 maggio - 2 giugno 2016

Miami Funer a Montréal (Parte 1 di 2)

“Je me souviens” (mi ricordo) è il motto del Québec. Scritto in blu su fondo bianco orna, assieme al giglio bianco in campo blu dei reali di Francia che ritroviamo anche nella bandiera del Québec, tutte le targhe automobilistiche di quella provincia canadese, la più estesa delle dieci, a cui si aggiungono tre territori. Il significato, sebbene incerto, troverebbe la sua ragion d’essere nelle decorazioni che l’architetto Eugène-Etienne Taché concepì nel realizzare il palazzo legislativo della città di Québec ancor oggi capitale della provincia francofona. Tali ornamenti della facciata riassumono la storia di quelle regioni, dagli Amerindi agli esploratori, missionari, militari ed amministratori reali francesi per finire con le figure più importanti del regime inglese come Wolfe, Dorchester ed Egin. La scritta, situata sopra la porta principale, vuole verosimilmente sottolineare il ricordo del proprio passato di cui ogni quebecchese (proprio così pur se bruttino anche per la consonanza con i becchi!) va fiero.

Ci siamo recati a Montréal per partecipare, come  Miami Funer, all’Expo della FSAC (Funeral Service Association of Canada) ma soprattutto per incontrare tutti i più importanti attori del mercato funerario dell’America Latina colà riuniti, in concomitanza con l’evento canadese, per l’Assemblea della FIAT-IFTA che quest’anno assumeva un rilievo tutto particolare trattandosi del passaggio del testimone dal presidente uscente, il canadese Marc Poirier, a quella entrante, la boliviana Teresa Saavedra Andrade. Una cerimonia toccante ha suggellato la trasmissione delle consegne. L’amica Teresa, prima donna ad assumere tale prestigioso incarico, continuerà, ne siamo certi, a portare avanti, arricchendolo con la sua solida esperienza imprenditoriale ed il suo entusiasmo, il lavoro dei suoi predecessori e siamo convinti di non essere lontani dal vero prevedendo un biennio ricco di novità e di iniziative volte a  modificare sostanzialmente i contenuti “ideologici” e pratici dell’associazione. Ne riparleremo, certamente bene, fra due anni quando nella sua Bolivia trasmetterà a sua volta i segni distintivi della presidenza al suo successore, il giapponese Akinori Matsui, attuale primo vice presidente, che a sua volta li consegnerà nel 2020 in Giappone all’amico polacco Marek Cichewicz.

Miami Funer

L’obiettivo principale, come precedentemente segnalato, è stato quello di assicurare la promozione di Miami Funer presso gli opinion leaders dei vari Paesi di quel vastissimo subcontinente, che va dal Messico alla Patagonia, e di raccogliere adesioni per l’evento che come ormai tutti sanno, si terrà in Florida dal 14 al 17 Marzo del 2017. Possiamo affermare, senza che ci si accusi di immodestia, che tale obiettivo non solo è stato raggiunto, ma la risposta è andata oltre le nostre più ottimistiche aspettative. Infatti, non appena i visitatori scorgevano da lontano il bel supporto che ornava lo stand di Miami Funer ci raggiungevano garantendoci non solo la loro presenza ma anche la volontà di organizzare gruppi di visitatori reclutati nelle loro zone d’influenza. Tra i tanti menzioneremo, a titolo di esempio, l’imprenditrice di successo di Fortaleza (Brasile), Iracema Nobre (presenza assidua, tra l’altro, a Tanexpo) che ci ha assicurato di poter facilmente convogliare a Miami, occupandosene personalmente, una sessantina di impresari del suo Stato, il Cearà, che conta solo otto dei più dei duecento milioni di abitanti dell’immenso Paese sudamericano. Se tanto mi da tanto...
Non scordiamoci che Miami Funer si rivolge ad un bacino di più di 600 milioni di abitanti con un potere d’acquisto crescente tanto più che i vari regimi oscurantisti, improntati ad un’ideologia marxista in salsa sud americana, stanno rendendo l’anima permettendo ad un’economia di mercato di svilupparsi liberamente. L’attesa è quindi importante e crescente, alimentata anche dall’interesse suscitato dalla presentazione ufficiale dell’evento a Bologna lo scorso aprile, in occasione di Tanexpo. Le premesse quindi, tanto per restare in tema di spagnolo (senza tuttavia dimenticare il Brasile lusofono), di un “exito rotundo” (un successo totale) ci son tutte: l’organizzazione in cui il know-how indiscutibile ed indiscusso di Tanexpo in tema di fiere si accompagna a quello di Memorial International per quanto attiene la Convention, ossia la sezione convegnistica; i visitatori che si annunciano numerosissimi provenienti da tutta l’America Latina e, elemento imprescindibile, la presenza delle aziende produttrici.
Sarebbe giudizioso, per chi intende partecipare da espositore, rivolgersi in tempi brevi all’organizzazione, anche perché i primi iscritti potranno scegliere le posizioni migliori.
Pare importante sottolineare il fatto che la nostra presenza a Montréal ci ha permesso non solo di rinsaldare i nostri rapporti con la NFDA (il cui evento espositivo si terrà quest’anno a Filadelfia dove Miami Funer avrà il suo stand) ma anche di reclutare nuovi espositori, canadesi in questo caso, non solo interessati a reperire nuovi mercati ma anche a riscaldarsi le ossa, visto che spesso nel Paese della maple leaf  (la foglia di acero, simbolo del Canada, la pianta da cui si estrae il famoso sciroppo per i pancakes) il mese di marzo può essere ancora molto freddo. Perché dunque non unire l’utile al dilettevole? Scherzi a parte senza che, ovviamente, il clima possa influenzare gli affari, rimane il fatto che la scelta del sito è stata estremamente azzeccata, oltre che per il clima gradevole, anche per il fatto che Miami è facilmente raggiungibile, a costi ragionevoli soprattutto per chi non attende l’ultimo minuto, da ogni parte del mondo e che le procedure per l’importazione temporanea sono estremamente semplici. 
Se aggiungiamo a ciò la messa a disposizione degli espositori di un servizio logistico efficiente che si occuperà di tutte le noiose pratiche di spedizione fino alla consegna diretta della merce sullo stand, abbiamo un quadro completo di una situazione che semplificherà in modo spettacolare i carichi di lavoro del produttore che dovrà unicamente impacchettare i suoi prodotti all’origine e disfare i pacchi al ritorno. Sempre ammesso che essi ritornino, non essendo per nulla escluso che vengano venduti in fiera con la piena collaborazione, per le pratiche doganali di regolarizzazione della merce, del referente locale.
In tale contesto tanto favorevole riesce difficile immaginare che le imprese con l’ambizione di sviluppare l’export (che consideriamo indispensabile e vitale per assicurare il futuro aziendale) non aderiscano con entusiasmo all’occasione unica rappresentata da Miami Funer.
 
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