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MIAMI:
l'anima sudamericana degli Stati Uniti

LA QUARTA ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE DI ALPAR

Se tornando da un viaggio di lavoro in Florida vantate una leggera abbronzatura, non sentitevi in colpa.
Lì è estate quasi tutto l'anno ed è impossibile non prendere un po' di colore.


Se poi siete stati a Miami, è inutile negare di aver passeggiato sulla sabbia tra un impegno e l'altro: le sue lunghe spiagge bianche sono una attrazione troppo forte anche per il più convinto stakanovista.
Sul lungomare di South Beach le palme danno un tocco esotico ad una città che, nonostante l'alta percentuale di cittadini cubani, dominicani e venezuelani, per certi aspetti rimane molto americana: alti grattacieli, centri commerciali dai colori sfavillanti, mezzi di trasporto pubblico sopraelevati, innumerevoli fast food e locali di ogni tipo dove si può trovare cibo dall'altissimo tasso di colesterolo a qualsiasi ora del giorno e della notte.

Ma l'anima della città è sudamericana. Lo si avverte dal suono dello spagnolo, parlato quasi da tutti, dalla musica per le strade, ma anche dal fatto che è stato da poco eletto a sindaco un cittadino di origine cubana. In giro tanta gente: l'americano medio un po' in sovrappeso, ma anche giovani dai corpi scolpiti, quasi michelangioleschi, ragazze fasciate in tubini succinti, ragazzi sportivi in pantaloncini per fare jogging o pattinare.

Gli organizzatori di Tanexpo 2002 hanno raggiunto Miami in occasione della "Cuarta Exposición Internacional Alpar 2001", dal 17 al 19 maggio. Alpar è l'Associazione Latino- americana dei cimiteri e dei servizi funerari che ogni due anni organizza il proprio congresso e parallelamente allestisce una piccola esposizione.

Quest'anno sede dell'evento è stato l'Hotel Intercontinental di Miami, a due passi dal porto e in pieno centro città. Il congresso, grazie anche alla scelta strategica di una città così vicina geograficamente e cul-turalmente al Sud America, ha radunato i maggiori impresari e costruttori latinoamericani. L'esposizione, di soli 21 stand, ha contribuito ad arricchire i tre giorni di congresso, ed ha permesso ai partecipanti di incontrare alcune tra le maggiori aziende produttrici di articoli funerari. I prodotti italiani, considerando l'esiguo numero di espositori, sono stati ben rappresentati: Caggiati (nello stand Matthews), Biondan (rappresentato dal suo distributore), Vezzani (con un suo stand accanto a quello del suo distributore Hepburn Superior) e Tanexpo 2002. La manifestazione è stata interessante non tanto per l'affluenza dei visitatori, quanto per i contatti con il pubblico sudamericano, difficile da raggiungere in altri contesti.

È stata l'occasione per conoscere più da vicino la realtà di un mercato così distante da noi e che è estremamente eterogeneo. Nel nostro immaginario l'America Latina è una realtà culturale unica, compatta, che identifichiamo spesso con immagini stereotipate. E invece ogni paese del Sud America non solo ha una cultura e costumi suoi propri, ma possiede anche leggi che spesso nulla hanno a che vedere con le leggi dei paesi confinanti, così come le tasse d'importazione.

Tanexpo 2002 ha voluto essere presente all'esposizione di Alpar soprattutto per conoscere meglio il settore funerario latinoamericano ed allargare sempre più i propri orizzonti: grazie infatti alla massiccia promozione che sta compiendo partecipando ai maggiori eventi espositivi internazionali, Tanexpo sta prendendo contatti con associazioni, imprese ed aziende di tutto il mondo, con le quali sta allacciando importanti e proficui rapporti di collaborazione.

I prossimi appuntamenti internazionali sono tanti. Non perdete la nostra rubrica sui prossimi numeri e sarete sempre informati.

 
Roberta Balboni

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