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Changeling

Mai calpestare i diritti umani

"Non colpire mai per primo, ma colpisci sempre per ultimo" Christine Collins
Una Los Angeles del 1928 si apre davanti agli occhi dello spettatore, pigramente immersa tra le foschie del mattino. Christine Collins si alza dal letto, sveglia il figlio Walter e amorevolmente lo prepara per andare a scuola.
Non c’è alcun signor Collins con loro, ma i due sembrano cavarsela benissimo: lei è la responsabile di un gruppo di centraliniste in un call center ed è prossima ad una promozione; lui è un bambino docile ed educato, senza pretese e poco incline ai capricci. Per questo quando Christine torna a casa dal lavoro la sua scomparsa l’allarma immediatamente: non è da Walter aggirarsi da solo per le strade, tanto più quando fuori è buio. Christine chiede aiuto, ma si scontra fin da subito con una incomprensibile burocrazia: la polizia di Los Angeles non cerca persone scomparse prima delle 24 ore. È il primo di una lunga serie di ostacoli che la donna dovrà affrontare; il primo, e il meno grave. Del resto, Clint Eastwood è ben deciso a descrivere l’inefficienza e la corruzione del Los Angeles Police Department di quegli anni e lo fa portando sullo schermo una storia così sconvolgente da sembrare quasi incredibile. Invece, la Christine Collins a cui dà il volto una strepitosa Angelina Jolie è esistita realmente e realmente ha lottato contro il mondo per ritrovare il proprio figlio. Eastwood si allontana momentaneamente dall’incessante ricerca del “dopo” che fa da sfondo a quasi tutte le sue pellicole e regala al pubblico una vicenda alla Million Dollar Baby, più cupa e più amara. Tuttavia, la morte è sempre presente. E non nel caso della signora Collins e della sua battaglia contro un mondo che non le crede, che non vuole ammettere la propria inettitudine nemmeno di fronte all’evidenza e che fa di tutto per coprire una verità scomoda e mortificante. La morte prende corpo nella vicenda parallela di Gordon Nothcott e del suo quindicenne cugino, autori di una raggelante catena di delitti. Ad una sempre piovosa Los Angeles fa allora da contrappasso l’assolata provincia, sede di una serie di orrori che contrastano inesorabilmente con la condizione meteorologica. Nothcott è un efferato serial killer che adesca i bambini agli angoli delle strade per poi portarli nel suo ranch fuori dalla città. Si fa aiutare dal cugino, poco più che un bambino anche lui, che costringe ad uccidere sotto minaccia di morte. È sconvolgente come la confessione di un atto tanto brutale venga resa proprio dal ragazzo quindicenne, che tra le lacrime informa la polizia di quello che per anni è stato obbligato a compiere. L’orrore non ha volto e, soprattutto, non conosce limiti. La vicenda di Nothcott si intreccia allora con quella della Collins, e le due storie si fondono magistralmente in una sola: tra i bambini uccisi figura anche Walter Collins, il figlio di Christine. Giustizia può essere fatta, finalmente, e la donna potrà vendicare tutti i soprusi che le sono stati inflitti. Con Changeling Eastwood fa davvero centro: John Malkovich riceve una nomination all’Oscar, Angelina Jolie vince la statuetta, tutta la critica va in visibilio. Del resto la fotografia (chiaro/scuri che ricordano molto il recente J. Edgar) è pregevole e i costumi sono altrettanto curati; ma nel film c’è anche dell’altro: i diritti umani, ci ricorda il regista, non vanno mai calpestati.
 
Laura Savarino

CHANGELING
(USA, 2008)
di Clint Eastwood
Durata: 140 minuti
Cast: Angelina Jolie,
John Malkovich, Jeffrey Donovan, Colm Feore, Jason Butler Harner

CURIOSITÁ

Il film nasce da un’idea di J. Michael Straczynski, il quale ha più volte dichiarato di averlo studiato per molti anni, prima di riuscire a trovare un supporto finanziario adeguato. Per la stesura della sceneggiatura, Straczynski si è basato sulla serie di sparizioni ed omicidi conosciuti come Wineville Chicken Murders, storia strettamente associata a questo caso di malagiustizia, e ad un altro caso di sparizione, seguito dal Los Angeles Police Department, che però è finito con il ritrovamento del corpo esanime del giovane scomparso.
È una produzione Imagine Entertainment e Malpaso Productions sotto il coordinamento degli Universal Studios. La regia era inizialmente affidata a Ron Howard, ma la Universal ha poi optato per Eastwood; comunque Howard non si è dissociato totalmente dal progetto, partecipando come produttore.
Il film stato presentato in concorso al Festival di Cannes 2008, dove Eastwood ha ricevuto un Premio speciale.
 
CITAZIONI
 “Se cerchi di essere normale qui sembrerai ancor più anormale: se sorridi sei schizofrenica, se non sorridi mai sei depressa, se rimani seria sei chiusa emotivamente o potenziale catatonica”.
Carol Dexter (Amy Ryan)
 
“Oggi ho ottenuto qualcosa che non avrei mai immaginato di ottenere prima di questa notte... la speranza”
Christine Collins (Angelina Jolie)

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