- n. 3 - Marzo 2008
- Fiere
Tanexpo 2008
Largo ai giovani!
La presenza a
Tanexpo 2008 di quattro
Istituti Statali d'Arte, che partecipano alla sezione
design con proposte dei propri allievi sulla
rivisitazione di
urne cinerarie, assume probabilmente una valenza che va bene al di là del significato dei lavori esposti: è la testimonianza dell'attenzione e della sensibilità con cui i giovani si avvicinano ai temi della morte ed è l'espressione certa di come il design italiano possa concretamente aspirare a mantenere in futuro quella leadership internazionale che ovunque gli viene legittimamente riconosciuta.
Gli studenti dell'
Istituto Statale d'Arte "Ballardini" di Faenza si sono ispirati a colori e forme naturali che rinviano alle arti minori, ai monumenti e alle colonne doriche dell'antica Grecia e ai vasi canopi utilizzati dagli egizi per conservare le viscere estratte dal cadavere durante la pratica della mummificazione. Alcuni hanno "svuotato" i decori dell'urna da ogni simbologia religiosa attribuendole un valore puramente estetico, quasi come se dovesse diventare un oggetto di arredamento da contemplare all'interno dello spazio domestico. Altri hanno pensato alla rappresentazione dell'ultima dimora dove riposare in pace nel rispetto di un naturale ciclo vitale. Filo conduttore di tutti i prototipi realizzati è comunque la visione dell'urna cineraria come idea di eternità e di rinascita.
Gli allievi dell'
Istituto Statale d'Arte "Gaetano Chierici" di Reggio Emilia hanno voluto riflettere sulla vita e sulla sua naturale conclusione riconsiderando se stessi, i propri cari, il senso e il valore che assumono tutti i gesti quotidiani. Hanno immaginato il ciclo vitale come un alternarsi di gioia e di sofferenza che si scioglie in una dimensione di tranquillità e di benessere per l'animo, un comune avvenire proiettato verso uno stato infinito come l'Universo, le galassie, le costellazioni, i pianeti. Partendo da queste considerazioni hanno cercato ispirazione nei movimenti del nostro pianeta: la
rotazione, che è un moto a trottola e produce l'alternarsi del giorno e della notte; la
rivoluzione, che è un moto su piano ellittico e produce l'alternarsi delle stagioni, favorito dall'inclinazione di 23,5° dell'asse terrestre, come dedotto già da Euclide; la
rotazione dell'asse terrestre, che in 25.620 anni disaccoppia le date del calendario e ci svela stelle polari diverse nel corso dei millenni. La ricerca sulle poesie e sulle epigrafi ha completato lo studio spaziando nei diversi momenti storici, artistici e culturali. Al centro è sempre stata posta la sacralità della persona e ciò che essa ha rappresentato per gli altri, un tesoro da proteggere e da onorare in un ricordo intriso di affetto.
Gli studenti dell'
Istituto Statale d'Arte di Gargnano sono partiti dallo studio della forma: dinamica verso l'alto ed affusolata, visibile ma elegante, senza essere banale o troppo severa. Gli elementi presi in esame sono stati il
triedro e la
sfera combinati tra di loro. Il triedro è una figura collegata al numero tre, il numero perfetto per eccellenza, che opportunamente tagliata, dimensionata e resa armonica dalle leggere curve che collegano i vertici richiama un'altra forma storica, la
piramide. Le tre facce diversamente trattate possono rappresentare le tre età dell'uomo: infanzia, età adulta e vecchiaia. La sfera, simbolo del ciclo continuo della vita e per gli antichi filosofi di perfezione dettata dal Divino, permette di collegare metaforicamente la vita terrena a quella spirituale. La sfera è cava, per dare la possibilità di introdurre e di conservare oggetti di piccole dimensioni cari al defunto ed è chiusa da un tappo in plastica facilmente apribile. Presenta un piccolo collo che le permette di incastrarsi al triedro ed è solcata da piccole incisioni che la decorano e che creano un effetto dinamico. Il triedro ha lati di diversa lunghezza con vertici e spigoli leggermente smussati per non risultare "taglienti". L'interno è cavo e della giusta dimensione per contenere dai 3 ai 4 litri di ceneri e la bocca di apertura opportunamente sagomata per inserire il tappo a tenuta. La base è svasata a 45° verso l'interno per tutta la sua lunghezza, per conferire maggiore leggerezza. Le iscrizioni delle date di nascita e morte, nome e cognome del defunto, sono incise (o dipinte) in verticale lungo uno spigolo all'interno di due incisioni che, partendo dalla base del triedro, si collegano alla sfera. È un richiamo al percorso temporale umano che da fisico diventa spirituale e che unisce anche visivamente i due solidi.
L'
Istituto Statale d'Arte "F. A. Grue" di Castelli presenta tre progetti da realizzare in materiale ceramico. "
Torcia" si ispira ad un contenitore di fuoco da cui una fiamma stilizzata evoca la luce eterna: "
storia di quotidiana esistenza come fiammelle nel fuoco della vita eterna". "
Equilibrio" è caratterizzato dalla sovrapposizione, apparentemente instabile, di forme diverse per raggiungere l'equilibrio della sommità: "
la direzione sicura dopo le inclinazioni del passaggio terreno". "
Continuum" è ispirato all'uovo come simbolo della nascita della vita ed al recupero delle forme da esso derivanti: "
il fenomeno della nascita per la continuità della vita eterna".
Ida Salvitto