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L’incremento dei costi delle materie prime

Il significativo aumento in atto negli ultimi mesi potrebbe comportare serie conseguenze sul mercato. Ne parliamo con la SCACF che ci riferisce quello che avviene nel settore del legno.

Oltre alle pesanti conseguenze del lockdown, una delle tante criticità che in questo ultimo anno le aziende produttrici si trovano ad affrontare è l’aumento costante delle materie prime. È come si suol dire se “piovesse sul bagnato”, una situazione che in parte è stata determinata per colpa o, talvolta con la scusa, della pandemia.

Il prezzo del legname da opera, quello che quotidianamente utilizziamo per realizzare i nostri prodotti, da settembre 2020 è aumentato del 80%! - afferma Michela Sgoluppi, responsabile Comunicazione e Qualità della SCACF, la maggiore realtà italiana di cofani funebri in legno. - Un aumento spropositato che mette in difficoltà tutto il settore dell’industria del legno con inevitabili ripercussioni sul mercato finale".
Ma perché questi aumenti? Cerchiamo di capire cosa sta succedendo. Estrapolando quanto scritto da Domenico Affinito sul corriere.it e mettendo a confronto alcune evidenze empiriche derivanti dalla diretta esperienza di aziende produttrici, i fattori sono molteplici e possono essere sintetizzati come segue:
  • Aumento di richiesta di abitazioni prefabbricate in legno sia in tutta Europa che negli Stati Uniti;
  • Considerevole limitazioni delle esportazioni di legname da parte della Russia;
  • Costi di trasporto che negli ultimi mesi sono lievitati in maniera sproporzionata. Durante l'evento pandemico il mix esplosivo, da un punto di vista economico, di minore personale a disposizione e di aumento del commercio elettronico, ha determinato un forte aumento della necessità di trasporto, non compensato da una adeguata riorganizzazione complessiva del settore;
  • Incremento dell’utilizzo del legno in Cina, che non vuole perdere l’occasione delle Olimpiadi invernali del 2022 per dimostrare al mondo la sua "modernità". Per questo sta realizzando gran  parte degli edifici e delle strutture adibite ai Giochi Olimpici in legno.
Perciò, nonostante l'aumento dell'utilizzo interno di legno da opera, dovuto anche all'ampliamento della superficie boschiva italiana curata e gestita nel rispetto delle normative di tutela ambientale, tutti questi fattori hanno generato la "tempesta perfetta" per il settore del legname e sta provocando importanti disagi e difficoltà alle aziende di produzione.

Le aziende produttrici, per lo meno le più serie e attente, scelgono solo materie di provenienza certificata da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici.
Su questo punto - continua Michela Sgoluppi - da molti anni SCACF ha adottato una politica di selezione dei fornitori privilegiando quelli che hanno certificazioni di provenienza del legno, proprio nell'ottica di attivare dei processi virtuosi di economia che sia sostenibile sia dal punto di vista della qualità che del rispetto dell'ambiente".
Le aree boschive italiane, ma anche quelle di molti altri Paesi, sono sempre di più tutelate da normative mirate a proteggere l'ambiente, comprendendo l'importanza che tali "polmoni verdi" hanno nella salvaguardia della qualità dell’aria che quotidianamente respiriamo.
Certamente! Non va mai dimenticato che una accurata gestione del patrimonio boschivo permette da un lato di tutelare al meglio quello che possiamo definire un ‘serbatoio naturale’ di ricambio dell’anidride carbonica in ossigeno e di contenimento degli effetti negativi del cambiamento climatico; dall'altro lato rappresenta anche un importante elemento di sviluppo socio-economico delle aree rurali e di montagna del nostro Paese".
Perciò la strada da seguire sarà sempre quella: qualità nel rispetto dell'ambiente.
Agli organi regolatori - conclude Michela Sgoluppi - spetterà una maggiore attenzione e una auspicabile tutela economica verso gli operatori di questo importante e strategico settore. In caso contrario, dato l'incremento dei prezzi delle materie prime, il rischio è che qualcuno sia costretto a scegliere materiale di scarsa qualità e di dubbia provenienza".
Un cambio di rotta che ci auguriamo non avvenga né ora né nei prossimi anni.

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