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Una giornata in Strassacker

Un recente e ben sopraggiunto concorso di circostanze ci ha condotti qualche tempo fa in Germania per visitare, assieme a Filip Moroder Doss (il famoso artista gardenese che ha riscosso un importante successo  a Tanexpo 2016 con alcune opere, urne cinerarie in questo caso, di grande rilievo create appositamente per il settore funerario), la Strassacker, a giusto titolo considerata vero e proprio leader, a livello mondiale, della fonderia artistica. Basata a Süssen, in Svevia e non distante da Stoccarda,  Strassacker  da molti anni ormai arricchisce con le sue incomparabili creazioni Tanexpo, la fiera bolognese che come tutti sanno rappresenta il top degli eventi nel mondo dell’industria funeraria. Il minimo comun denominatore di Tanexpo 2016 è stato il “bello”, quel bello che allieta gli animi nobili e ridà fiducia nel valore dell’uomo vero, del creatore, di colui per il quale è gran cosa il “creare” per fondere con la sua opera le forze e gli slanci solidali del cuore, dell’intelletto e della mano. Si tratta precisamente di quanto succede in Strassacker dove l’intuizione creatrice dell’artista viene filtrata ed elaborata dall’intelletto perché infine la mano esperta e paziente possa dare forma definitiva a qualcosa che non esisteva e che, creazione pura, ora “esiste”: “è”. All’artista succede l’artigiano con lettere di nobiltà altrettanto ammirevoli.

Lo spirito di squadra

Merita qui spendere qualche parola su come funziona Strassacker e sui fattori che, riuniti, sono all’origine del clamoroso successo dell’azienda sveva. Si tratta innanzitutto di una realtà “tedesca” con tutto quello che tale definizione comporta: ordine, pulizia impeccabile, organizzazione delle attività curate nei minimi dettagli etc. Quello che tuttavia più ci ha colpito è lo spirito di corpo che anima i più di cinquecento dipendenti che ne fanno parte (di cui una cinquantina nella filiale francese situata a Heimsbrunn in Alsazia). Tutti costoro sono palesemente orgogliosi di appartenere ad un’impresa in cui i rapporti sono ancora, senza peraltro sconfinare nel lassismo o nel paternalismo, umani e dove  i collaboratori, a qualsivoglia livello essi si trovino e contrariamente a quanto succede in molte aziende (che ritengono, velleitariamente, d’essere “moderne”), non sono un semplice numero.
La prova sta nel fatto che il turn-over (indicatore che descrive il ritmo di rinnovo degli effettivi in una organizzazione) è bassissimo. Non solo, ma ci è stato anche detto che molto spesso le nuove maestranze, che necessariamente sostituiscono chi parte (soprattutto quelli che vanno in pensione), sono spesso figli,  parenti  o conoscenti di persone che già operano nell’azienda.  Essi si inseriscono, attraverso tale forma di “cooptazione”, nella realtà quotidiana grazie al “duales system” quel sistema, prettamente tedesco e di assodato successo,  di formazione in alternanza che durante tre anni vede i giovani apprendisti fare la spola tra impresa (dove vengono significativamente retribuiti) e scuola acquisendo così quelle competenze che la sola scuola non può dare, così come un’attività unicamente operativa non potrà svilupparsi al meglio senza l’indispensabile supporto teorico che solo l’insegnamento tradizionale in aula può fornire. Il tutto in un clima di relazioni intraziendali caratterizzate da un’alta qualità della comunicazione interna e dalla costruttiva collaborazione tra direzione e rappresentanza della forza lavoro. Nella Germania odierna infatti la concertazione regna sovrana: ciò  spiega, anche se solo parzialmente, la stabilità ed il potere economico del Paese e la sua leadership, incontestabile ed incontestata,  in Europa.
In Strassacker ciascuno viene messo in condizione di esprimere al massimo le sue potenzialità con vantaggio personale e, più in generale, dell’intera azienda. Quest’ultima è anche disponibile a trasferimenti interni  per coloro che, per una ragione o per un’altra, dovessero incontrare problemi sul posto di lavoro già occupato.
Non solo ma, in un contesto di “cooperazione totale” e di encomiabile mecenatismo, artisti provenienti dal mondo intero che fanno realizzare i loro bronzi dall’azienda tedesca vengono alloggiati gratuitamente, in trattamento di pensione completa e con i familiari che lo desiderano, per tutto il tempo necessario alla loro attività.
La “foresteria” è situata in una palazzina storica fornita delle suggestive suppellettili d’epoca, posta all’ingresso del complesso. È una delle prime costruzioni, risalente al momento della nascita della Strassacker nel 1919 quando Ernst Strassacker, nato nel 1872 e ritrovatosi disoccupato dopo i disastri causati dalla prima guerra mondiale, decise di mettere a profitto la sua esperienza di cesellatore creando un’azienda produttrice di lettere e di monumenti funerari la “Kunstgewerbliche Werkstatten und Bronzegiesserei” a Süssen la città dove risiedeva. Oggi l’azienda è giunta alla quarta generazione con Edith Strassacker che la dirige dal 2001.
Le maestranze provengono quasi esclusivamente dalla cittadina e dagli immediati dintorni il che si traduce in un benessere certo (ed ovviamente in una migliore produttività) dei lavoratori soprattutto se lo si confronta alla vitaccia di coloro che nelle grandi città devono sobbarcarsi tragitti pesantissimi e stressanti  che nuocciono ineluttabilmente alle loro prestazioni professionali. Vi è, in seno all’azienda tedesca, una buona rappresentanza di lavoratori italiani soprattutto per le attività che richiedono interventi delicati o difficili. Una grossa percentuale di cesellatori, che ricevono i pezzi dai fonditori, è in effetti originaria della Penisola senza parlare poi del capo dei patinatori, Antonio Silvestri,  un calabrese che tra bagni, pennellate di liquidi misteriosi  e cannello ossiacetilenico riesce a creare delle patine assolutamente straordinarie: lavora in Strassacker da quarant’anni e, ormai non lontano dalla pensione, viene sollecitato a rimanere non fosse che in regime di part-time con la speranza non celata che riesca a trasmettere il suo know-how, frutto di lunghi anni di ricerche e di un empirismo vissuto nel quotidiano, ai successori. Il tutto si deve ad un top management di grande qualità e cortesia. Lo abbiamo sperimentato personalmente a livello  del Direttore Generale  Günter Czasny, del Direttore Vendite Ralph Kobza e del responsabile per l’Italia Alexander Sachs. Essi ci hanno accolto con grandissima disponibilità, sacrificando molte e preziose ore del proprio lavoro, e facendo sfoggio di un’eleganza che non avevamo conosciuto in alcuni dei loro connazionali in occasione dell’ultima BEFA a Düsseldorf. Ma che fare? Da sempre ed in ogni paese esistono i belli ed i brutti, i grassi ed i magri, i colti e gli incolti, gli intelligenti e gli stupidi, le persone educate ed i cafoni…..
Abbiamo potuto così percorrere accuratamente i vari dipartimenti produttivi per proseguire con una passeggiata nel parco  (ornato oltre che di  essenze arboree rare, di sculture dell’azienda)  in procinto di essere esteso, concludendo con una visita trionfale nella “galleria” dove sono esposte (ed in vendita in certi casi) i lavori dei vari artisti (tra cui Filip Moroder Doss) che in totale autonomia creativa fanno realizzare le loro opere in Strassacker. Sarebbe difficile menzionarli tutti. Ci basti tuttavia citare un solo nome per dare un’idea della loro importanza: il grande Ernst Fuchs deceduto a ottantacinque anni il 9 Novembre scorso e nelle cui opere sono identificabili tutte le tendenze che hanno caratterizzato le principali correnti artistiche del ‘900.

L'attività in campo civile

Come già accennato l’azienda di Süssen non si dedica unicamente al settore funerario ma nel corso degli anni ha esteso le sue attività anche al settore civile. Prova ne sono le diverse opere (statue, fontane, elementi ornamentali etc.) che le vengono commissionate sia da enti pubblici che dai privati. L’esempio più spettacolare e recentissimo di tale attività sta nel “Pegasus”, nome  latino del cavallo alato divino, figlio di Poseidone e della Medusa, una delle creature fantastiche più celebri della mitologia greca. Sarebbe lungo soffermarsi su tutti i significati mitici, simbolici ed esoterici ad esso legati. Personificazione dell’acqua, mito solare, cavalcatura sciamanica o alchemica il suo legame con l’immaginazione umana è stato largamente messo in valore dagli psicanalisti epigoni di Carl Gustav Jung.
Strassacker ha appena creato la più grande scultura equestre di bronzo esistente sulla terra. Situata nel Gulfstream Park a Hallandale Beach (Miami) è stata commissionata dal gruppo Stronach, casa madre del Gulfstream Park. Frank Stronach (nato nel 1932 a Kleinsemmering bei Weiz nella vicina Stiria) è un uomo d’affari austro canadese, diciannovesima fortuna dello Stato della maple leaf (la foglia d’acero, simbolo del Canada, raffigurata sulla bandiera nazionale). Fondatore di Magna International, uno dei primi dieci fornitori mondiali di componenti per l’industria automobilistica, ha diversificato le sue attività essendo, tra l’altro, proprietario di Stronach Group società specializzata nelle corse di cavalli. Egli ha voluto quindi ornare il suo ippodromo, con annesso centro di divertimenti, con la statua “Pegaso ed il Dragone” il cui peso totale ammonta a 650 tonnellate di cui 250 di solo bronzo mentre la struttura interna in acciaio è di 400 tonnelate. 1250 elementi bronzei, debitamente uniti, compongono la scultura mentre gli elementi  in acciaio sono 4750 uniti da 18.000 viti. Sono cifre da capogiro che da sole danno la dimensione dell’unicità dell’artefatto. Una parte del lavoro è stata eseguita fuori della Germania, sotto il controllo costante della Strassacker, visto che la realizzazione di tale pezzo da Guinness dei Primati avrebbe bloccato ogni altra produzione a Süssen per due anni!

La ricerca

Un altro esempio, avveniristico ed estremamente concreto della filosofia che sottende tutta l’azione  della Strassacker è rappresentato dall’importante ricerca sui cimiteri promossa sin dal 2009 con un ingentissimo impegno finanziario ed intellettuale. Il progetto denominato “Die gut Tun” (che molto liberamente potremmo tradurre: “il luogo della serenità” o “il luogo che rasserena l’anima”) riunisce periodicamente un gruppo multidisciplinare di artisti, medici, architetti, psicologi, imprenditori funerari per innovare l’approccio del momento del distacco. Lo scopo è quello di definire, con l’adesione dei decision makers, ossia i  proprietari dei cimiteri privati o pubblici che siano,  le linee di un nuovo cimitero del futuro che da “luogo di morte” si trasformi, quasi per un processo alchemico, in “luogo di vita”.
Qualcuno diceva, non a torto, che ogni giorno in cui non s’è appreso qualcosa è un giorno perso. Ebbene, tutto quanto imparato a Süssen in una sola giornata ci consente di avere un considerevole anticipo sulla media. Danke Strassacker!
 
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