Rotastyle

A Parigi, dal 21 al 23 novembre

Funéraire 2013 2/2

 
La Errevieffe non si presenta. La sola menzione del nome evoca tutto ciò che occorre all’impresa per realizzare una cerimonia prestigiosa, improntata ad una elegantissima sobrietà. Targhe, croci, maniglie, decorazioni ed urne, tutte realizzate con una cura quasi maniacale del dettaglio, si impongono allo sguardo del visitatore esperto. Solo chi conosce perfettamente la propria professione può apprezzare nella giusta misura il prodotto proposto dall’azienda vicentina. Una presenza italiana, per riassumere, caratterizzata dall’assoluta eccellenza del made in Italy. Anteprima di quello che già si annuncia come un appuntamento capitale nel panorama funerario internazionale, Tanexpo 2014, che anche a Parigi, nello stand condiviso con le aziende aderenti al Consorzio Tanexport, ha registrato un continuo flusso di visitatori particolarmente interessati.
La nostra naturale e più che comprensibile tendenza ad elogiare il prodotto italiano non deve farci perdere di vista le realtà produttive di spicco degli altri Paesi. Tra i “pezzi da 90” possiamo già annunciare la presenza a Tanexpo 2014 del leader mondiale della tanatoprassi, il gigante statunitense Dodge di Cambridge, Massachussets, che, come già è accaduto lo scorso anno per il number one dei cofani, Batesville (che ritornerà il prossimo mese di marzo), ha deciso di venire a Bologna non solo per conquistare i mercati europei, ma anche per consolidare quelli degli altri continenti, America latina in primis. Continente da cui attendiamo un considerevole numero di visitatori come conseguenza di Tanexpo World Brasil. E poi, non possiamo dimenticare l’altro gigante della professione, l’olandese Facultatieve Technologies, che ancora una volta ha presentato uno stand da sogno di più di 500 mq. Anche Patrick De Meyer sarà a Bologna con la sua azienda e aspettiamo con impazienza di vedere la sorpresa che Catherine Cantin, la direttrice del marketing e della comunicazione, ci riserverà per l’occasione. Per quanto riguarda i forni crematori avremo anche la francese ATI Environnement di Philippe Berchon (mezzo udinese per parte materna) che ha ampliato considerevolmente la propria gamma già estremamente ricca nei settori civile ed ospedaliero. Ed ancora Pludra di Celle, a due passi da Hannover, in Germania, che ha deciso di attaccare in forze, con le sue urne, il mercato italiano. E tanti altri da Polonia, Ungheria, Belgio, Austria, Slovenia, Croazia, Colombia, Argentina, Messico, India e via dicendo.
Non dispiaccia tutto ciò alle male lingue ed agli invidiosi che spediamo volentieri nel secondo girone del canto XIII del Purgatorio dantesco dove costoro si purificano stando con gli occhi chiusi cuciti da filo di ferro. Il contrappasso è evidente: come nella vita tenevano sempre gli occhi aperti per l’invidia e guardavano con rabbia la felicità degli altri, ora stanno al contrario con gli occhi chiusi appoggiandosi su un macigno grigio, senza colore. Qui le anime sentono voci che esprimono carità, il contrario dell’invidia, come quella che ricorda come, durante le nozze di Cana, la Madonna chiese al Signore il miracolo di trasformare l’acqua in vino. Ci mandassero la ricetta che sapremmo immediatamente che cosa fare!
Su tali speranze destinate, ahinoi, a rimanere tali prendiamo congedo dai nostri lettori. Le feste di dicembre sono alle porte. Il Natale con la sua ricca simbologia di luce, e quindi di vita, si avvicina a grandi passi. Mentre l’anno volge al termine le ore di luce sono sempre più brevi, il respiro della natura pare quasi sospeso nell’attesa di una trasformazione e il tempo stesso pare fermarsi. E proprio nel momento in cui l’oscurità regna sovrana e trionfante essa cede alla luce che lentamente inizia a prevalere sulle brume invernali. La nostra tradizione cristiana è nata dall’iniziativa di papa Giulio I che nel IV secolo decise di creare una celebrazione alternativa alla più popolare festa pagana le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Il messaggio di speranza (che ritroveremo nella Pasqua di Resurrezione) è evidente. Ed è proprio con la speranza che l’anno nuovo, che segue di poco il Natale, porti a tutti i lettori (amici o meno) ogni bene, salute e felicità (per i più gretti aggiungeremo anche i quattrini), vi salutiamo dandovi appuntamento a Bologna per l’equinozio di marzo. A presto!
 
Il Viaggiatore


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