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Carmelo Pezzino

 
Il 12 maggio 2015 la Commissione Sanità del Senato, presieduta da Emilia Grazia De Biasi, ha iniziato l’esame del Disegno di Legge sulla “Disciplina delle Attività Funerarie” (AS1611), più noto fra gli addetti ai lavori come “DdL Vaccari” dal nome del primo firmatario. La Relatrice, Giuseppina Maturani, ha introdotto l’analisi del testo illustrandone i contenuti e le finalità.
I lettori più attenti ricorderanno certamente i punti fondamentali dell’impianto normativo in discussione, tuttavia riteniamo opportuno ricapitolarli brevemente anche perché su alcuni bollettini sindacali e in diverse riunioni territoriali sappiamo che vengono diffuse informazioni tendenziose e distorte.
In ambito funerario il Disegno di Legge definisce cosa sia l’impresa funebre e ne identifica i requisiti soggettivi e oggettivi minimali; prende atto della rilevanza sociale ed economica del comparto; identifica alcune linee di azione che possano determinare in pochi anni un profondo cambiamento sia delle condizioni di offerta dei servizi, sia del numero e delle caratteristiche strutturali degli operatori; si propone di contribuire ad un’opera di moralizzazione, riducendo al tempo stesso i fenomeni di procacciamento dei servizi; mette in campo una serie di azioni per ridurre drasticamente l’evasione fiscale e per trasformare forme di lavoro più o meno legali in lavoro regolare; introduce sistemi adeguati di controlli; aggiorna in modo contemporaneo e coordinato il trattamento fiscale e tributario delle spese funebri; individua nelle Case Funerarie e nelle sale del commiato opportunità per una migliore qualità di servizio; riconosce l’importanza della formazione e dell’aggiornamento e apre a nuove figure professionali; supera l’attuale quadro normativo, frammentato in norme statali, regionali, comunali.
In ambito cimiteriale individua soluzioni di possibile risanamento economico finanziario e di razionalizzazione di luoghi che rappresentano la memoria della collettività; identifica una aliquota agevolata iva al 10% ed estende le detrazioni fiscali ad un limite di 7.500 euro comprensivo di “spese funebri, opere edili e lapidee cimiteriali e relativa accessoristica funebre”; articola il sistema gestionale cimiteriale in ambiti territoriali ottimali cimiteriali, detti ATOC, con una azione di riordino che supera le micro gestioni municipali a favore di dimensioni di scala idonee a coniugare efficienza con efficacia ed economicità; coniuga i piani di manutenzione dell’esistente con il recupero e con il riuso di sepolture spesso abbandonate e destina risorse al Centro e al Sud del Paese dove ancora è forte la domanda di manufatti cimiteriali; regola l’accesso alla cremazione per ripristinare quel che la legge 130/2001 aveva originariamente previsto e cioè una gestione unitaria a livello statale della normativa, essendo materia esclusiva dello Stato; prevede una riduzione di investimenti in immobilizzazioni cimiteriali, da canalizzare invece nella manutenzione dell’esistente, e esplicita un sistema contabile cimiteriale, ma anche fiscale, che favorisca l’accantonamento di somme per futuri costi gestionali.
Una buona legge, nel suo complesso, che dovrebbe garantire i cittadini e gli Operatori Funebri corretti: nessuno sarà costretto a chiudere se non coloro che vorrebbero continuare a lavorare nella più assoluta irregolarità e approfittando della pressoché totale assenza di controlli.
La Commissione Sanità intende adesso procedere alla audizione delle più rappresentative forze sociali e di categoria: a questo punto vedremo finalmente quali saranno le proposte e le idee “costruttive” di quanti, fino ad oggi, non sono stati capaci di fare altro che “distruggere”!
Buona lettura a tutti!
 
Carmelo Pezzino


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