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Carmelo Pezzino
Desideriamo rivolgere agli amici di AZ Onoranze un divertito ringraziamento per l’immeritata notorietà derivata alla nostra persona dall’essere stata protagonista, insieme ad una nota imprenditrice del comparto anch’essa assolutamente riconoscibile, della simpatica vignetta pubblicata sull’ultimo numero della loro rivista. La vicenda si riferisce ad una recente manifestazione espositiva: in occasione della cerimonia di inaugurazione, la signora (?), pur riconoscendo il nostro ruolo di giornalisti, ci ha verbalmente aggrediti con veemenza contestandoci di essere presenti ad un evento che non ci apparteneva e, sostenuta da un responsabile dell’organizzazione che evidentemente non ha voluto contraddire tanto importante espositore, invitandoci ad allontanarci da quel contesto. La abbiamo immediatamente accontentata, fra l’imbarazzo di molti degli astanti che non hanno mancato di manifestarci le proprie scuse per un comportamento così rozzo. La signora si è anche vistosamente esibita in un reiterato “gesto dell’ombrello” rivolto alla delegazione di Tanexpo in visita alla rassegna. Stupisce che chi si fa vanto di connotare la propria produzione all’insegna della classe e della raffinatezza non riservi altrettanta attenzione ai propri atteggiamenti e non conosca i più elementari principi di buona educazione.
Veniamo ad argomenti più seri. Si avvia a conclusione un anno non certamente facile per il sistema economico internazionale che, nonostante gli annunciati ed incoraggianti segnali di ripresa, fatica a venir fuori da una situazione di emergenza. Gli alti prezzi delle materie prime, la crisi alimentare, l’elevata inflazione globale, le minacce di recessione, le strette creditizie e una minore fiducia nelle contrattazioni borsistiche continuano ad incidere pesantemente sull’andamento dei mercati. Non è immune dal fenomeno il nostro Paese in cui la crescita del Prodotto Interno Lordo dovrebbe attestarsi su un +1% nel 2010, un +1,3% nel 2011 e un +1,6% nel 2012, trascinata dall’export e dagli investimenti laddove i consumi delle famiglie restano deboli così come quelli di una pubblica amministrazione frenata dalle ristrettezze di bilancio. Secondo l’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) la disoccupazione dovrebbe aver raggiunto il picco: 8,6% quest’anno, 8,5% il prossimo e 8,3% nel 2012. L’utilizzo della cassa integrazione ha consentito di evitare che aumentasse anche se restano incognite sul futuro dei cassaintegrati.
Anche il comparto funerario ha inevitabilmente subito i contraccolpi di questa situazione di crisi. Una minore propensione alla spesa da parte delle famiglie determina una più bassa disponibilità economica per far fronte alle spese del funerale e la richiesta di poter dilazionare nel tempo il pagamento del servizio. Di conseguenza le imprese funebri, in particolare quelle di dimensioni medio piccole, dispongono di una minore liquidità ed hanno notevolmente ridotto i propri investimenti anche in termini di magazzino, rallentando così il normale ciclo economico del sistema produttivo. Proprio in un momento come questo bisognerebbe puntare, per mantenere e per consolidare la propria posizione sul mercato, sulla assoluta qualità di prodotto e di servizio, su una maggiore professionalizzazione degli addetti, su una più marcata attenzione alle esigenze manifestate dai dolenti, sulla capacità di saper comunicare efficacemente le proprie valenze. Le baruffe commerciali e il livellamento verso il basso non potranno che fare del male a tutti con esiti che, nel tempo, temiamo possano essere eccessivamente pesanti.
Buona lettura a tutti!
 
Carmelo Pezzino

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