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La comunicazione digitale

Le nuove tecniche di comunicazione legate alla rete e ai social per le imprese di onoranze.

Proseguiamo il percorso all’interno dell’interessante tema del marketing digitale applicato alle imprese di onoranze funebri e al settore in generale con la seconda parte dell’articolo relativo ai nuovi modi di comunicare, iniziato nel numero 3 di maggio/giugno della rivista.

Dopo la prima domanda relativa al perché integrare il digitale nella strategia di comunicazione, analizziamo alcuni ulteriori punti fondamentali della comunicazione digitale.

Perché integrare il digitale nella strategia di comunicazione?
Per tre motivi:
  • aumento della connettività;
  • nuove modalità di ricerca delle informazioni (i consumatori si rivolgono alla rete);
  • il digitale ci restituisce un grande patrimonio di dati.
Sulla prima motivazione non ci dilunghiamo oltre: abbiamo compreso, ed è sotto gli occhi di tutti, che ormai lo smartphone rappresenta un’appendice del nostro braccio e del nostro modo di approcciare domanda e richiesta.
Soffermiamoci invece sulle nuove modalità di ricerca: possiamo affermare che quelle legate alla prossimità rispetto a un acquisto di un prodotto o servizio sono cresciute del 250% circa su base annua negli ultimi anni; il 46% delle ricerche effettuate su Google sono ricerche local; il 51% dei consumatori pensa che i siti ottimizzati per il mobile siano più affidabili.
Le recensioni inoltre acquisiscono sempre più importanza per gli utenti, guidando le loro scelte. Se vi interessa approfondire questo argomento, su https://ahrefs.com/blog/it/category/data-studies/ si trova una fonte semplice e intuitiva da consultare, ricca di informazioni.
Infine, sul fatto che il digitale ci restituisca un enorme patrimonio di dati utili per ottenere informazioni su come il pubblico si muove, basta pensare al modo in cui negli ultimi due anni Facebook ha rivoluzionato e aggiunto nuovi tool per il monitoraggio e le modalità per selezionare pubblici destinati all’advertising, sempre più profondi e capillari.

In questo contesto i social media rivestono un ruolo di grande importanza: diffondono messaggi e contenuti interessanti per uno specifico target in modo reticolare e tracciabile, efficaci ai fini dell’analisi. Attraverso le sponsorizzazioni (i post a pagamento), consentono di ottimizzare le risorse economiche aziendali atte a diffondere messaggi pertinenti rispetto a uno specifico pubblico per raggiungere gli obiettivi di progetto che l’azienda si è prefissata.

E quindi, cosa dovrebbe fare il titolare di un’azienda funebre?
Entrando nello specifico, se sei il titolare di un’azienda funebre avrai chiaro in sintesi quanto segue:
  • vita online e offline non possono più essere considerate due mondi differenti, ma una commistione;
  • i contenuti delle persone defunte entrano a gamba tesa in ogni momento della giornata dei loro familiari e amici (basti pensare alla funzione “Accadde oggi” di Facebook), con un corollario di conseguenze dal punto di vista psicologico;
  • la rete e i social media in particolare rappresentano il mondo in cui le persone dialogano, vivono, passeggiano e cercano una soluzione ai loro problemi.
Gestire il modo in cui gli account muoiono è un metodo per restituire un servizio utile al cliente e dovrebbe essere un terreno da sondare con serietà e professionalità. Ma oggi voglio affrontare un altro punto: come promuoverti correttamente e comunicare i valori che contraddistinguono il tuo modo di lavorare.

L’identità del brand

Perché un’azienda, strettamente connessa a una identità specifica e definita, sia in grado di comunicare la propria identità di brand, deve lasciar trasparire senza fraintendimenti il proprio modo di lavorare. Una identità di marca che in rete in generale, e sui social in particolare, deve declinare i messaggi che veicola nel rispetto delle regole di quella specifica piattaforma, che ospita la vita digitale dell’azienda.
Ricordiamo il nodo centrale: ad ogni canale corrispondono un obiettivo e un target. I canali digitali rappresentano un modo per raggiungere questi target velocemente, ma utilizzare questi canali senza aver studiato nei minimi dettagli una strategia adeguata - soprattutto nel contesto nel quale ci muoviamo, ricco delle sfumature, resistenze e sentimenti estremi che lo caratterizzano - equivale ad aumentare in modo esponenziale il rischio di buttare via soldi invece che investirli. Con il rischio di risultare agli occhi del proprio pubblico impertinenti oltreché privi di competenze.
Per far sì che questi media ci supportino in termini di business è necessario aver chiaro il contesto nel quale si opera e gli obiettivi che si intendono raggiungere. Da questa analisi scaturiranno un modo di comunicare personale, caratterizzato da un tone of voice proprio di quella determinata realtà aziendale. Successivamente verrà messa in pratica una strategia di marketing pertinente rispetto agli obiettivi prefissati. Ma come iniziare questo percorso? Partendo dalle basi.

Dove ti trovi ora?

Le buone pratiche per comprendere se hai bisogno o meno di una strategia di comunicazione digitale e studiare i passi che ti consentiranno di trovare quella in grado di comunicare il marchio e raggiungere obiettivi di business in modo professionale, etico e utile passano per una serie di riflessioni sulla tua situazione attuale.

Analizza il tuo brand: hai una identità visiva chiara e riconoscibile?
Che tu abbia un logo è quasi banale, intendiamo far riferimento qui alla connessione tra i tratti che definiscono il tuo logo e il valore che esprime, ciò che è sedimentato nella mente delle persone che vi si imbattono.
Da questo deriva una ulteriore riflessione: i valori del tuo brand sono chiari? Hai un personale tono di voce, attraverso il quale in termini di comunicazione raggiungi i tuoi utenti?

Le piattaforme digitali che presidi sono gestite in ottica professionale?
Facciamo riferimento qui a tutta la serie di interventi tecnici SEO (Search Engine Optimization) che rendono il tuo sito immediatamente accessibile a chi ti sta cercando; chiediti inoltre se i contenuti degli account social aziendali veicolano informazioni autoreferenziali o rappresentano una sede in grado di supportare chi deve affrontare un lutto, con modalità che vadano incontro alle aspettative delle emozioni che prova il familiare che sta cercando un professionista del tuo settore.
Si tiene a sottolineare a questo proposito che le tematiche affrontate sugli account social aziendali debbano essere scelte a monte, secondo obiettivi di comunicazione definiti e non seguire un posting a caso. Evita di perdere tempo, soldi, e lasciare trasparire un’immagine di te che non ti rappresenta. I nativi digitali e la generazione precedente sono utenti che padroneggiano ormai con un’abilità - per quanto ricca di sfumature - discreta i social network.

Quali sono i tuoi obiettivi di comunicazione?
Se pensi di generare contatti senza una identità chiara e una gestione della comunicazione digitale non professionale, ti basterà ragionare sul fatto che se il tuo brand non raggiunge notorietà su queste piattaforme e non rispetta le regole di questi ambienti, sarà impossibile ottenere nuovi contatti.

Stai misurando i tuoi risultati? Per farlo devi creare report che restituiscano informazioni sui passi che fai in termini di comunicazione e diffusione dei tuoi messaggi.
Questi report riportano una mole di dati elevata e aggregata, e padroneggiarla non è semplice. Quante volte si sente dire che i “like” (il pollice in su di Facebook e il cuore di Instagram per intenderci) sono l’unità di misura di un contenuto? Si tratta invece di un concetto errato; sono infatti metriche chiamate “di vanità”: non restituiscono in pratica alcuna informazione utile rispetto alla strategia che hai deciso di adottare.

Arriviamo al dunque: hai studiato una strategia? Se lo hai fatto, sei in grado di capire se necessiti di un riallineamento oppure stai procedendo spedito verso gli obiettivi che avevi prefissato?
Questi sono i primi passi da fare per comprendere se hai integrato la comunicazione digitale nel contesto del tuo settore in modo efficiente.
I nuovi media rappresentano ormai la casa di tutti noi: un terreno che consente di seminare contenuti fotografici, video e audio che continuano a vivere e crescere anche dopo la morte, perché gli account non muoiono, cambiano.

Affrontare nuovi modi di relazionarsi a questi cambiamenti culturali che hanno messo in moto un impatto inevitabile sulla morte è un modo per supportare - da me professionista - il cliente che ti cerca.
E di farlo in modo professionale, piuttosto che improvvisato.
 
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