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AD OSLO, IN NORVEGIA

Il cimitero del NOSTRO SALVATORE e il boschetto degli Onori

Quando venne inaugurato, il 17 giugno 1808, il Cimitero del Nostro Salvatore era il luogo in cui per lo più venivano sepolte le famiglie benestanti di Oslo. Erano loro che abitavano in città e che potevano permettersi di acquistare un lotto per la sepoltura prima di morire, quando questo era ancora consentito. Un lusso che i poveri, al contrario, non si potevano concedere.
Il cimitero divenne quindi sempre più una esclusiva per coloro che potevano "provvedere a sé stessi" e presto venne definito "un cimitero aristocratico per soli ricchi". Per i poveri non rimaneva che la semplice sepoltura sotto terra, senza alcun monumento a ricordarli e presto venivano dimenticati.
La prima cappella del cimitero venne costruita nella zona est nel 1864, a ben 56 anni dalla sua apertura. È stata successivamente modificata diverse volte. Si tratta di una semplice costruzione in pietra utilizzata per funerali una decina di volte l'anno. Il basso numero di funerali che ogni anno si teneva nella cappella del cimitero era dovuto al fatto che, trattandosi di "defunti ricchi", i loro funerali si tenevano di norma in una delle due più prestigiose chiese della città: la chiesa della Santissima Trinità (Trefoldighetskirken) e il Duomo di Oslo (Oslo Domkirke). Nel 1911 il cimitero era al completo, non vi erano più posti disponibili.

Successivamente vennero istituiti nuovi spazi per la sepoltura man mano che i contratti di "affitto" scadevano. Dal 1952 nessuno è più stato sepolto al cimitero del Nostro Salvatore, fatta eccezione per le urne che trovavano posto nelle tombe di famiglia già esistenti. A partire da quest'anno è nuovamente possibile custodire le proprie urne nel prestigioso cimitero del Nostro Salvatore. Il comune di Oslo ha stanziato fondi per i lavori di restauro delle tombe soppresse e l'obiettivo ora è quello di mettere a disposizione del pubblico dai 50 ai 100 spazi adibiti ad urne ogni anno. In questo modo il cimitero riprenderà ad essere attivo e non rischierà di diventare un museo.
Il cimitero del Nostro Salvatore è considerato oggi un monumento storico e un patrimonio culturale da preservare. Ciò significa che non verranno rimossi i vecchi monumenti ancora presenti e non sarà consentito costruirne di nuovi. In particolare 4500 monumenti funerari sono catalogati come patrimonio storico-culturale. Milleseicento tombe sono state catalogate su computer e appartengono a personalità che hanno rivestito un ruolo significativo per la nazione norvegese e per la città di Oslo in ambito economico, politico e culturale dal XVIII al XX secolo.

Il Boschetto degli Onori è la principale peculiarità di tutto il cimitero. L'idea di un "Boschetto degli Onori" che ospitasse i cittadini che maggiormente si erano distinti in campo nazionale ed internazionale nacque per la prima volta a cavallo tra il XIX e il XX secolo.
È questo il motivo per cui molte personalità di rilievo scomparse precedentemente sono in effetti sepolte al di fuori di questa zona. Il primo ad essere sepolto nel Boschetto degli Onori fu il pittore Hans Gude nel 1903. La sua tomba si trova ancora al centro di questa zona. Dal 1981 nessuno è più stato sepolto nel Boschetto degli Onori. Da allora è solo consentito deporre urne in tombe e cappelle già esistenti. Due dei più famosi norvegesi sepolti nel Boschetto degli Onori sono il pittore Edvard Munch (1863-1944) e lo scrittore Henrik Ibsen (1828-1906). Opere quali "L'Urlo" e "Madonna" hanno reso Edvard Munch uno dei pittori più famosi a livello mondiale.
I motivi che ispirarono le sue opere erano legati principalmente alla sua famiglia di origine ed all'ambiente artistico di Oslo di cui faceva parte. Il busto di Munch che si trova nel cimitero del Nostro Salvatore è in granito ed è stato realizzato dallo scultore Arne Durban.
Opere teatrali come "Brand" e "Peer Gynt" hanno fatto di Henrik Ibsen il più famoso ma anche il più controverso scrittore scandinavo. Al di fuori dei confini norvegesi tuttavia Ibsen è principalmente conosciuto per il dramma "Casa di bambola". Nessun altro scrittore scandinavo è riuscito a "catturare" la sua epoca al pari di Ibsen o a eguagliare l'influenza intellettuale che egli riuscì a esercitare in tutto il mondo grazie ai suoi drammi borghesi.
Lo stile classico e quello romantico caratterizzano il Boschetto degli Onori ciascuno a modo proprio. L'impronta generale è decisamente romantica: l'ombra creata dagli alberi del boschetto, gli stretti sentieri e i cespugli curati nel taglio fanno pensare alla selvaggia natura norvegese. Più classici i piccoli dettagli, la scelta dei simboli e lo stile dei singoli monumenti, in particolare nelle zone più vecchie del Boschetto degli Onori. Il funzionalismo, con i suoi ininterrotti prati verdi e i monumenti essenziali e grezzi, caratterizza invece l'immagine odierna del cimitero del Nostro Salvatore.

Oggi tutte le lapidi del cimitero sono in pietra grezza. Non era così nel secolo scorso quando quasi ogni singola tomba veniva delimitata da una sorta di cornice in pietra o da una bassa ringhiera in ferro che circoscriveva "i sei piedi di terra". Tali soluzioni ottenevano l'effetto di dare una qualche identità alla zona di sepoltura, contrariamente a quanto avviene oggi con una miriade di tombe "anonime". Questo è il risultato della quasi totale rimozione di queste "demarcazioni" effettuata tra gli anni '50 e '60, ma fortunatamente qualcuna si è salvata ed è stata rimessa a nuovo.
Grazie ai circa 600 rigogliosi alberi che vi si trovano, il cimitero del Nostro Salvatore è anche un bell'angolo verde della città. Si tratta prevalentemente di alberi tipici della Norvegia, come ad esempio tigli, betulle e aceri. Vi si trova anche un bel viale di biancospino che esplode con innumerevoli fiori nel mese di maggio. In estate, poi, le aiuole davanti alle tombe pullulano di fiori estivi appena piantati e dai colori vivaci. Tipiche del cimitero del Nostro Salvatore sono inoltre le mura in pietra ricoperte di vite vergine.
In seguito all'espansione di Oslo il cimitero del Nostro Salvatore ha finito per trovarsi proprio al centro della città. Sono in tanti coloro che si trovano ogni giorno ad attraversare il cimitero di strada verso il lavoro o che vi si recano semplicemente per godersi questo meraviglioso parco verde dove regna la pace.

Con il contributo di ASCE
a cura di
 
Gabriella Ruffini

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