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Il cimitero monumentale di Cremona

Il cimitero di Cremona fu costituito nel 1809 fuori dalle mura della città, cinto da un semplice muro perimetrale, nel rispetto del decreto napoleonico che dettava le prime moderne regole igieniche per le sepolture.

Il primo progetto di cimitero monumentale venne redatto nel 1821 dall'architetto cremonese Luigi Voghera (1788-1840), interprete e fautore del gusto neoclassico imperante a Cremona per tutta la prima metà dell'Ottocento: sviluppato su di un campo quadrato, prevedeva la costruzione lungo il perimetro di un portico ininterrotto suddiviso in piccole cappelle di famiglia chiuse su tre lati da cancelli in ferro battuto, mentre il campo centrale era destinato alle sepolture in terra e senza lapide dei meno abbienti.

Opera di un architetto profondamente legato alle istanze conservatrici dell'antica nobiltà terriera, il cimitero monumentale di Cremona nacque come organismo tipicamente aristocratico, volto a differenziare le tombe dei più agiati da quelle degli umili, diversamente da quanto era avvenuto a Brescia qualche anno prima, dove il cimitero era stato pensato per una società stratificata, in cui ogni gruppo sociale avrebbe trovato una collocazione adeguata.

Il costo elevato e la scadente manifattura delle celle gentilizie, appaltate ad un solo costruttore e realizzate in numero limitato agli angoli del quadrato, la mancanza di colombari, di ossari e dei necessari spazi di servizio suscitò un certo malcontento tra la borghesia emergente. Di questi sentimenti si fece interprete l'architetto Carlo Visioli (1798-1881) presentando agli organi municipali, tra il 1849 ed il 1864, diverse proposte di modifica al disegno del cimitero, che tuttavia non furono mai accolte.

Finalmente, nel 1862 il Comune bandì un concorso per l'ampliamento del Civico Cimitero, al quale parteciparono quattro autori. La commissione di valutazione diede la preferenza al progetto, piuttosto ambizioso, dell'architetto e scenografo cremonese Vincenzo Marchetti (1811-1894), che aveva disegnato il raddoppio a monte del quadrato del Voghera e due ampie aree semicircolari ai fianchi.

Al centro del campo così immaginato il progetto prevedeva due grandi costruzioni a forma di croce, addossate alle cappelle realizzate negli angoli a nord del vecchio cimitero. Le due crociere erano collegate fra loro da un tempio con pianta a croce greca. I due larghi emicicli laterali erano occupati da porticati per colombari intervallati da celle di famiglia. L'ingresso principale a meridione era caratterizzato da un ampio vestibolo nel quale erano poste le scale per accedere ad una lunga teoria di corridoi sotterranei, più di due chilometri, disposti secondo gli assi principali dei campi.

I quattro androni di ciascuna croce, uniti al centro da un ottagono a cupola, erano studiati per contenere 3840 colombari disposti in dieci file sovrapposte ed altri 1340 colombari nelle gallerie sotterranee raggiungibili tramite scale a chiocciola. Le testate degli androni erano state disegnate dal Marchetti a forma di arco di trionfo, con quattro colonne scanalate d'ordine ionico che sostenevano una decorazione decorata a festoni sopra la quale era posto, al centro, un gruppo statuario a due figure.

Nel 1866 si diede inizio alla costruzione di un primo braccio della croce di ponente, terminato solo sette anni dopo, della abitazione del custode, a fianco dell'ingresso principale, e del nuovo muro di cinta. Tutti gli edifici vennero rivestiti e pavimentati con marmo Botticino e le coperture realizzate con grandi lastre di pietra di Luserna, mentre per la chiusura dei colombari negli androni vennero impiegate lapidi in marmo bianco di Carrara e contorni in marmo nero di Varenne.

Per rimediare alla dispendiosità del progetto ed agli inconvenienti igienici dovuti alla scarsa ventilazione e alla umidità delle gallerie sotto terra, il Comune incaricò il Marchetti di modificare il suo lavoro. Il nuovo progetto, approvato nel 1888, eliminava tutti i fabbricati perimetrali degli emicicli e semplificava l'ingresso che, fra i due bracci di cappelle del Voghera, veniva ad essere costituito da una cancellata e da due casini: quello del custode e l'altro per gli uffici e la camera mortuaria. Inoltre vennero tolti il tempio e le cappelle che univano le due croci laterali, la chiesa sostituita con una di dimensioni ridotte e spostata più a nord, soppressi tutti i sotterranei tranne quelli delle cripte corrispondenti alle cappelle.

Lo studio di un nuovo ampliamento del cimitero fu disposto nel 1895 e l'incarico lo assunse Davide Bergamaschi (1826-1904), architetto e professore di disegno. Il nuovo progetto ridusse la pianta alla forma rettangolare odierna sostituendo gli emicicli laterali con nuovi campi che riproducessero il disegno del vecchio recinto Voghera, e modificò la cancellata e i due fabbricati dell'ingresso.

Intanto la costruzione del cimitero procedeva lentamente: nel 1881 fu costruito il fabbricato del crematorio, al centro dei campi a nord, nel 1890 venne edificato il secondo androne della croce di ponente e tra il 1900 ed il 1911 si realizzarono i primi tre bracci della croce di levante.

Nel 1917 venne terminata la costruzione della chiesa-padiglione progettata dall'architetto milanese Ernesto Pirovano, collocata al centro delle due grandi croci. Interamente rivestito di marmo Botticino, con pianta quadrata e angoli smussati, il tempio si sviluppa su due piani: il primo chiuso e alto quanto il porticato Voghera, dove trovano posto trecento colombari, il secondo aperto, con la sua alta cupola sostenuta su ogni lato da una coppia di colonne ioniche, concepito come un grande baldacchino dominante tutte le costruzioni circostanti. Il nuovo monumento non svolse mai la funzione per la quale era stato realizzato in quanto la chiesa inferiore era troppo angusta e quella superiore in posizione troppo elevata ed esposta alle intemperie, ma divenne il simbolo del cimitero.

Nel 1922 fu innalzato il terzo braccio della croce di ponente e si completò quella di levante con il quarto androne e la cupola dell'ottagono centrale. La costruzione delle grandi croci si concluse solo nel 1931 con l'ottavo ed ultimo androne, completo del piano sotto terra. La costruzione delle scale per l'utilizzo di altre quattro gallerie sotterranee fu realizzata nel 1945.

Dal giorno della sua costituzione, il cimitero monumentale di Cremona ha visto diversi architetti avvicendarsi nella progettazione dei suoi spazi, ma quasi per una sorta di rispetto verso il primo e più celebre di loro, Luigi Voghera, tutti hanno contribuito al suo sviluppo ordinato e stilisticamente omogeneo nel riferirsi al neoclassicismo. a cura di a cura del Settore Lavori Pubblici del Comune di Cremona

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