- n. 7/8 - Luglio/Agosto 2002
- Opinioni
L'IMPEGNO DI FEDERCOFIT
IL CASO DI TORINO
È notizia di questi giorni l'incontro avvenuto a Torino fra i funzionari del Comune Dottoressa
Montini e Dottor
Gandiglio ed i rappresentanti di Federcofit
Giovanni Caciolli, Segretario Generale Nazionale,
Romana Perotti, Presidente Federcofit Piemonte, e
Massimo Mattei, Consigliere, in merito a due problematiche che impongono scelte ed orientamenti politici urgenti.
Prima di tutto la necessità di fare controlli sui servizi funebri che si effettuano nella città. È una necessità fondamentale a Torino, anche a causa della altissima conflittualità tra gli operatori del settore. Torino è, forse, la città italiana più colpita dagli effetti negativi di una esasperata e non sempre corretta concorrenza. L'Assessorato ha recentemente attivato interventi utili ad esercitare un diffuso controllo sul campo, specificatamente presso le Chiese nel momento della cerimonia.
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Non è nostro interesse disquisire se i controlli sul campo debbano essere effettuati presso le Chiese, alla partenza o in altro momento; - sostiene Romana Perotti -
per noi è fondamentale che siano fatti. Solo così si può sperare di contenere in termini accettabili il ricorso alla illegalità, soprattutto nei rapporti di lavoro, fonte di concorrenza sleale evidente".
Federcofit chiede alla Giunta di Torino un intervento teso a mettere immediatamente in attuazione questa azione di controllo, consapevole che per effettuarla non sono necessari tempo lunghi di preparazione professionale degli addetti, quanto piuttosto una precisa volontà politica.
Il secondo problema, che si presenta quasi esclusivamente nella città di Torino, è quello di accettare che il servizio di
Trasporto Funebre possa essere concepito come la combinazione di due fattori scindibili: il carro funebre, con l'autista, ed i necrofori, che svolgono una funzione di facchinaggio. In questo modo si apre la possibilità a tutti di effettuare i
Trasporti Funebri indipendentemente da requisiti particolarmente complessi ed onerosi.
Questa scelta, combinata alla assenza di controlli sul campo, determina a Torino una situazione oggettivamente di insostenibile anarchia. "
Ci risulta che l'Ufficio Provinciale del Lavoro abbia formalmente risposto, ad un quesito specifico, che i necrofori debbono essere dipendenti dell'Impresa titolare del singolo trasporto funebre. - interviene Giovanni Caciolli, Segretario Generale di Federcofit -
Non è nostro compito disquisire se tali pareri siano o no convincenti. Non comprendiamo, invece, il perché di una condotta non rispondente agli orientamenti espressi dalla autorità statale preposta alla materia, con l'effetto, per di più, di complicarsi la vita e di contribuire al mantenimento di situazioni ingestibili e dichiarate illegittime dalla Autorità competente."
Si tratta di due problematiche, fondamentali per mettere ordine e trasparenza nel settore delle Onoranze Funebri, che la Federazione non abbandonerà finché non saranno raggiunti risultati concreti.
Come è stato ampiamente rimarcato in Comune, sono in gioco regole che debbono essere rispettate ed uguali per tutti. "
Non sta a noi decidere se sono buone o no, da cambiare o da mantenere: - conclude Caciolli -
il punto è che fino a che non cambiano tutti le devono rispettare ed il Comune deve svolgere tutti i necessari controlli".
Francesca Maria Marcucci