- n. 3 - Marzo 2012
- Recensioni
Angelo Badalamenti & David Lynch
Un binomio inossidabile
Nel 1991 in Italia furono molti ad essere conquistati e terrorizzati dalla serie tv “I segreti di Twin Peaks”. Oltre undici milioni, per la precisione. E nessuno di loro può aver dimenticato l’incredibile colonna sonora di Angelo Badalamenti. Creato dalle menti geniali di David Lynch e di Mark Frost, lo sceneggiato racconta i segreti dell’apparentemente tranquilla cittadina di Twin Peaks, nel Washington State. La scena si apre sul ritrovamento del cadavere di una giovane studentessa, Laura Palmer, e tutta la storia gira intorno alla conseguente inchiesta condotta dall’agente speciale dell’FBI, Dale Cooper. A Twin Peaks niente e nessuno è ciò che sembra e le indagini del detective sono destinate ben presto a spostarsi su una strana dimensione paranormale, avvolta nel più completo mistero.
I segreti di Twin Peaks ebbe un incredibile successo, in Italia almeno, e la frase “Chi ha ucciso Laura Palmer?” divenne un tormentone che andò ben oltre i confini della tv. Sono in molti a sostenere che senza le musiche di Angelo Badalamenti il programma non avrebbe avuto la stessa carica di mistero e di suspance. Come non è accaduto spesso in passato, la colonna sonora del film diventa un vero e proprio personaggio, un elemento senza il quale l’opera sarebbe incompleta. A ben guardare infatti, il rapporto tra Badalamenti e Lynch è uno di quelli leggendari nel mondo del cinema, quasi quanto quelli che hanno legato Ennio Morricone a Sergio Leone o Nino Rota a Federico Fellini. Sono di Badalamenti gli arrangiamenti sonori di alcuni tra i più importanti lavori di Lynch: Velluto Blu del 1986, che sancisce l’inizio del sodalizio, Industrial Symphony No1 del 1989, Cuore Selvaggio del 1990, Fuoco Cammina con me del 1992, Strade perdute del 1997, Una storia vera del 1999 e Mulholland Drive del 2001.
Una lunga e fruttuosa collaborazione che ha dato vita a pezzi indimenticabili di cinema in cui i lavori creativi di regia e di composizione musicale sembrano compenetrarsi ed essere frutto di un unico atto creativo. Basti per questo prendere ad esempio l’intera colonna sonora di Twin Peaks: si nota subito come anche nella parte musicale si compia il viaggio tra i personaggi della serie così come avviene nella parte narrativa. Laura Palmer’s Theme, Audrey’s Dance, The Bookhouse Boys, Dance Of The Dream Man, sono alcuni dei brani che portano nel titolo il nome di un personaggio. Non è un caso, inoltre, che l’album si apra e si chiuda con lo stesso brano “Twin Peaks Theme”. Quello che orchestra Badalamenti è dunque un viaggio circolare che parte e che arriva nello stesso punto, ma chi lo compie non è più la stessa persona che era alla partenza. L’esperienza provata o mediata attraverso i diversi personaggi, incontrati o solo sognati, non conduce alla soluzione del mistero, ma solo a vivere intensamente il percorso, al tentativo di percorrere strade che si riveleranno non portare ad altro che non al punto di partenza. Allo stesso modo si dipana il plot di Twin Peaks: una storia che oltrepassa i confini del reale per attraversare sempre più insistentemente luoghi onirici e misteriosi che sussistono solo su un piano surreale.
L’attività di Angelo Badalamenti non si limita solo alle collaborazioni con David Lynch, ma spazia attraverso diversi generi musicali, dal cinema ai videogiochi, alle composizioni pop e rock. Nel 1995 ha creato, orchestrato e prodotto l’album di Marianne Faithfull A Secret Life. Non solo: ha collaborato con artisti di fama mondiale quali David Bowie, Paul McCartney, Pet Shop Boys, Julee Cruise, Michael Jackson, Dolores O’Riordan. Nato a Brooklyn nel 1937, si è formato alla Manhattan School of Music, dove si è laureato. Dopo aver insegnato musica per alcuni anni a Brooklyn, viene assunto dal giovane David Lynch come vocal coach per Isabella Rossellini in Velluto Blu. Quell’incontro gli ha cambiato la vita. Da allora il mondo del cinema gli ha conferito molti riconoscimenti: le nomination ai Golden Globe per The Straight Story e Mulholland Drive, tre nomination agli Emmy Award per Twin Peaks, le nomination ai Cèsar per i film A Very Long Engagement e The City of Lost Children, solo per citarne alcuni.
La fama di Badalamenti, e soprattutto della sua musica, ha dato recentemente vita ad uno strano episodio. Nella versione italiana online di
Drive, il film del 2011 di Nicolas Winding Refn, vincitore della Palma d’oro come miglior regista all’ultimo festival di Cannes, tra i titoli di coda si legge il nome di Angelo Badalamenti come autore della colonna sonora. In realtà il vero autore delle musiche è Cliff Martinez. Il tranello è ben teso (anche chi scrive ci è caduto): le musiche del film sono decisamente ispirate a quelle di Badalamenti, tanto che trovare il suo nome tra i titoli di coda suona all’ignaro spettatore come la conferma di una sensazione che lo accompagna per tutto il film. Il motivo di quello che potremmo definire uno scherzo non è chiaro. Quello che però sembra inequivocabile è l’omaggio ad un incredibile professionista e al suo stile. Non sarà poi un caso che in rete
Drive sia riconosciuto come
“il miglior film di Lynch, mai diretto da Lynch”.
Sara Sacco