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Una festa di colori

La ricorrenza dei defunti più spettacolare al mondo dove meravigliosi aquiloni rappresentano un ponte tra il regno dei vivi e quello dei morti.

Ci sono molti modi per ricordare e onorare i nostri defunti. Durante i primi giorni di novembre è consuetudine comune a molti popoli recarsi nei cimiteri per rendere omaggio ai propri cari con un fiore, un lumino o una preghiera speciale. Non è inusuale preparare dolcetti particolari o allestire veri e propri banchetti da condividere idealmente con chi ci ha lasciato.
Quello che succede a Santiago Sacatepéquez, in Guatemala, va ben oltre le normali usanze, è un qualche cosa di veramente unico e spettacolare, tanto da richiamare turisti e appassionati da ogni dove. In questa cittadina del Centroamerica ogni anno per la ricorrenza di Ognissanti e il Giorno dei Morti si tiene il Festival dei barilletes gigantes (aquiloni giganti), un curioso e  coloratissimo evento in cui convivono e si mescolano folclore, religione, arte e cultura. Dichiarato dal 1998 patrimonio culturale del Guatemala, la sua origine si perde nella notte dei tempi e sicuramente può essere datata all’era precolombiana, prima cioè che i conquistatori spagnoli imponessero la loro religione e i loro modelli di vita.

L’aquilone è il primo strumento con cui l’uomo ha sfidato la gravità, il primo oggetto che sia riuscito a fare volare. La sua capacità di librarsi verso l’alto e fluttuare leggero nello spazio (condizioni precluse all’essere umano)  lo ha caricato di una forte simbologia. Forse proprio per tali caratteristiche in questo angolo di mondo si è consolidata la credenza che possa veicolare messaggi ai defunti e allo stesso tempo allontanare gli spiriti maligni. Per la cultura maya, ancora ben radicata nel Guatemala contemporaneo,  l’anima e il corpo seguono destini diversi: solo per quest’ultimo si può parlare di morte, lo spirito invece continua ad essere presente aleggiando sopra di noi; l’aquilone diventa così il mezzo ideale per raggiungerlo, stabilendo un vero e proprio contatto tra il mondo dei vivi e quello dei morti.
Quello che più sorprende di questa festa è la dimensione e la bellezza degli aquiloni: generalmente rotondi, alcuni possono raggiungere anche il diametro di 18 metri!
Come si può facilmente intuire, la loro costruzione, portata  solitamente a compimento da giovani di sesso maschile, richiede molti mesi di tempo e molto lavoro (a volte è necessario un intero anno!), ma è accompagnata da un entusiasmo capace di superare ogni ostacolo. Questi straordinari manufatti sono costituiti, come da tradizione, da stecche di bambù e da carta velina. Stupisce la varietà e la vivacità dei disegni e dei colori, mutuati direttamente dalla cultura maya, che ricalcano motivi e fantasie che troviamo ancora oggi nei tessuti e nei costumi tipici.
La celebrazione, seppure chiassosa e a volte accompagnata da musiche non propriamente soft, si svolge all’interno del cimitero e nessuno sembra far caso alle tombe che vengono immancabilmente calpestate. I barriletes vanno issati su alti pali di bambù, un’operazione difficile e delicata che deve essere portata a termine con un preciso lavoro di squadra tra chi sta a terra e i ragazzi, a cui il coraggio non fa difetto, che correndo non pochi rischi devono arrampicarsi su queste sottili pertiche, incitati dalla musica e dalla folla esaltante.

Non tutti gli aquiloni sono costruiti per volare, quelli di grandi dimensioni, vere e proprie opere d’arte, sono realizzati solo per essere ammirati in tutta la loro magnificenza. Anche i contenuti comunicativi si ampliano e si diversificano: le scritte dirette ai defunti sono sempre più affiancate da messaggi di pace e di fratellanza e da simboli del Guatemala con il preciso intento di proteggere la cultura e l’identità del territorio. Ogni anno viene nominata una giuria con il compito di premiare le creazioni più significative sulla base del disegno, della dimensione, della capacità di volare e dell’originalità.

Il festival dei barilletes gigantes sta assumendo un ruolo economico sempre più rilevante attirando molti visitatori che giungono da ogni parte del Paese e anche dall’estero per partecipare alla festa o per essere testimoni di questo incredibile spettacolo ed immortalare con le proprie fotocamere le creazioni più belle.

Ma uno degli aspetti più importanti è che fin dalle prime bozze dei progetti tutto il lavoro viene svolto in gruppo cementando i rapporti familiari e sociali, rafforzando così il senso di identità culturale e la condivisione delle tradizioni e dei valori della comunità.
 
Raffaella Segantin


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