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Hong Kong

Asia Funeral Expo 2010

La primavera ci ha riportato anche quest’anno a Hong Kong, sede della terza edizione di AFE - Asia Funeral Expo 2010, l’esposizione annuale dedicata al settore funerario e cimiteriale, che ha esordito tre anni or sono a Macao per trasferirsi poi definitivamente nella regione amministrativa speciale della Repubblica Popolare Cinese. Una scelta azzeccata, senza dubbio, quella di abbandonare l’ex colonia portoghese, assai suggestiva, ma totalmente assorbita nel corteggiare il commercio e il turismo spingendo la tradizione del gioco d’azzardo verso nuovi limiti e trasformando questa Las Vegas d’oriente in una megalopoli fatta di sempre nuovi mega-casinò.
Diverso, invece, lo scenario a Hong Kong, dove due anime tanto diverse, quella cinese e quella british, si incontrano e dialogano in modo insolito, mantenendo intatte le proprie caratteristiche più nobili e coesistendo senza difficoltà. Storicamente il territorio è passato attraverso quasi un secolo di occupazione inglese, per poi diventare, dall’1 luglio 1997, una regione amministrativa speciale della Repubblica Popolare Cinese. Il turismo d’affari ed il commercio sorreggono l’economia di Hong Kong dove vigono particolari leggi economiche che ne fanno oggi un porto franco. Anche il sistema bancario, molto liberale, ha contribuito a fare di Hong Kong una delle maggiori piazze economiche del mondo.
Per questo non stupisce che quest’anno la manifestazione organizzata da Wilson Tong, in collaborazione con la NFDA sapientemente guidata dalla ormai famosa Deborah Andres, abbia riscosso un notevole successo non solo in termini di espositori, di cui parleremo più avanti, ma anche in termini di visitatori. Certo i numeri non sono neppure lontanamente paragonabili a quelli cui ci hanno abituato Tanexpo e le altre grandi rassegne europee (si pensi a Funéraire in Francia, a Befa in Germania e a NFE in Gran Bretagna), ma abbiamo verificato personalmente che il profilo dei visitatori arrivati all’Hong Kong Exhibition Centre era assai interessante: l’occasione ha portato a diretto contatto delle aziende espositrici un segmento di mercato selezionato ed estremamente qualificato, proveniente da ogni angolo del pianeta. Per citarne solo alcuni, ricorderemo una folta delegazione di impresari funebri iscritti alla Federazione belga, un impresario dell’arcipelago di Fiji, in Oceania, figlio di genitori italiani, dal quale abbiamo raccolto interessanti spunti sui riti funebri locali e che ha manifestato grande interesse verso i cofani funebri esposti nello stand di un produttore italiano (l’unico che ha trovato il coraggio di investire in questa manifestazione!). E ancora i vertici del gruppo francese Roc-Eclerc, nonché un impresario cingalese alla ricerca di autotrasformatori volenterosi “disponibili” a rifornirlo di un centinaio di autofunebri! È pur vero che nello Sri Lanka il senso di marcia impone la guida a destra, ma non ci sembra che questo aspetto possa demotivare le aziende italiane specializzate del settore nel tentare di accontentarlo!
Venendo agli espositori, i numeri e i nomi differivano di poco da quelli della scorsa edizione, facendo registrare anche quest’anno numerose presenze cinesi e asiatiche in generale. Abbiamo notato, però, un timido incremento nel numero di espositori europei, segno, forse, che qualcosa sta lentamente cambiando e che l’atteggiamento diffidente e sospettoso nei confronti del “Paese di Mezzo” (questo il significato del nome Cina in cinese mandarino) si sta pian piano ammorbidendo. Prima e unica azienda italiana presente è stata Valnico, che ha proposto una gamma di cofani funebri dal design unico e dalla qualità che da sempre contraddistingue il prodotto italiano nel mondo. Qualità che non è passata inosservata tra i visitatori asiatici (e non solo), incuriositi e interessati alle linee dei prodotti esposti e a consultare nel dettaglio il catalogo generale dell’azienda. Auguriamo a Paolo Recanatini, a capo del team Valnico, che l’interesse dei visitatori si traduca presto in proficue e solide collaborazioni commerciali strette agli antipodi della nostra penisola. Continuando a passare in rassegna l’elenco dei produttori europei presenti in fiera, a testimonianza della diffusione della pratica crematoria a queste latitudini, abbiamo rilevato un buon numero di aziende specializzate nella progettazione e realizzazione di impianti di cremazione, come l’olandese Facultatieve Technologies, alla sua terza presenza consecutiva insieme a Hygeco International, la filiale asiatica della tedesca IFZW e una new entry, la teutonica Heinicke. Tra gli europei citeremo anche la belga MO-GA®, azienda che si occupa del design e della realizzazione di gioielli pensati per raccogliere le ceneri del defunto, il cui responsabile ha visitato Tanexpo lo scorso marzo e ci ha preannunciato che tornerà nel 2012, questa volta per esporre. Presente quest’anno per la prima volta con uno spazio espositivo anche Tanexpo che, pur avendo chiuso felicemente i battenti da solo un paio di mesi, ha già iniziato a promuovere la prossima edizione: nelle stesse date in cui si svolgeva la fiera ad Hong Kong, parte del team Tanexpo partecipava a Befa, in Germania, segno che la macchina organizzativa è ripartita a pieno ritmo!
Molto ricco e di notevole spessore, come nelle edizioni precedenti, anche il programma degli eventi collaterali all’esposizione: oltre a momenti di approfondimento dedicati all’analisi del mercato funerario in Corea e nelle Filippine, un interessante conferenza sulla cremazione ha visto alternarsi al tavolo dei relatori alcuni tra i più famosi manager e presidenti di associazioni nazionali del Nord America e del sud-est asiatico. Inutile dire che le sale conferenze erano gremite di pubblico, composto da professionisti del settore che per partecipare a questi seminari di formazione e di aggiornamento hanno “sborsato” centinaia di US dollars senza batter ciglio, pienamente consapevoli di non poter mancare una simile opportunità. Ci rammarica prendere atto che in Italia la situazione è ben diversa e ci auguriamo che presto una simile consapevolezza raggiunga anche il nostro Bel Paese…
Terminata la manifestazione, lasciamo dunque la Cina, che rivedremo però il mese prossimo, quando seguiremo da vicino la missione del Consorzio Tanexport a Pechino, in visita alla quarta edizione di CIFE - China International Funeral Expo, di cui non mancheremo di darvi un dettagliato resoconto sulle pagine dei prossimi numeri di Oltre Magazine.
 
Sara Martini

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