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Un anno vissuto intensamente

Abbiamo spesso ricordato come Tanexpo sia ormai diventato, oltre che la manifestazione specializzata più importante al mondo, anche il fulcro dell'intero sistema funerario e cimiteriale italiano, avendo aggregato intorno a sé tutte le principali espressioni del comparto; ad esse ha offerto stimoli ed occasioni di dialogo e di confronto, strumenti ed opportunità di comunicazione, risorse operative in grado di favorirne la crescita e l'affermazione a livello nazionale ed internazionale, ricevendo un fondamentale riconoscimento istituzionale ed un prezioso contributo di idee su contenuti scientifici che, abbinati ad una vetrina commerciale di altissimo livello qualitativo, sono gli elementi cardine di un successo indiscutibile.

Nino Leanza è l'artefice di una "idea" costruita negli anni e sintesi perfetta fra impegno, intuizioni e investimenti in termini di risorse umane ed economiche.
"Alla base c'è soprattutto un grande lavoro, mio e di tutti i miei collaboratori. Quest'anno, poi, la decisione di trasferire Tanexpo a Bologna è stata una scommessa che ci ha dato la possibilità di veder crescere ancora la nostra manifestazione nel numero di aziende partecipanti e nella superficie espositiva occupata, ma che ha richiesto a tutto lo staff ulteriori sacrifici in termini di tempo e di energie impiegati. È comunque una scommessa che potremo dire di aver vinto solo se, come tutti i presupposti lasciano intendere, avremo più visitatori rispetto alle edizioni precedenti e se il business sviluppato da tutti gli espositori soddisferà le aspettative di chi, accordandoci la propria fiducia, ha dimostrato di credere in questo progetto".
Sarà una edizione da ricordare, quella di Tanexpo 2008.
"È sufficiente scorrere velocemente l'elenco degli espositori per comprendere che sarà presente il meglio della produzione italiana, con eccellenti nicchie di prodotto proveniente anche da altri Paesi. L'ampia offerta internazionale è frutto della nostra partecipazione a tutte le più importanti manifestazioni specializzate in tutti i continenti, per promuovere, unitamente alla rassegna, anche il prodotto italiano di qualità. A ogni latitudine abbiamo riscontrato un enorme interesse per il "sistema Italia" e abbiamo sviluppato contatti ed accordi che faranno arrivare a Bologna delegazioni di buyers provenienti da più di cinquanta nazioni. Sugli espositori stranieri abbiamo ritenuto di dover operare una selezione: la produzione italiana è in assoluto la più qualificata per innovazione, design, tecnica realizzativa, materiali impiegati. Ad esaltarla ci sarà il confronto con chi, negli altri continenti, basa la propria attività sugli stessi principi in una logica di competizione che punta alla qualità assoluta. Sarebbe stato svilente, anche se per noi avrebbe significato vendere molti metri quadrati in più, dare spazio ad una produzione proveniente da aree geografiche il cui sistema industriale nuoce gravemente allo sviluppo delle nostre aziende. La dimensione di Tanexpo è sempre più orientata ad un respiro internazionale, con l'obiettivo di consolidare il proprio ruolo di punto di riferimento per tutti gli operatori europei. Con le altre manifestazioni abbiamo instaurato ottimi rapporti di collaborazione, ma ormai la nostra rassegna è considerata ovunque un progetto difficilmente eguagliabile".
Analoghi riscontri positivi continuano a coronare anche l'attività del Consorzio Tanexport che aggrega il meglio del comparto produttivo italiano.
"Per il Consorzio il 2007 è stato un anno intenso e ricco di soddisfazioni: la compagine si è allargata acquisendo nuove realtà di primissimo ordine, in molti Paesi abbiamo stabilito rapporti commerciali che determineranno per le nostre imprese crescita economica e sviluppo occupazionale, stiamo valutando le potenzialità di altri mercati che riteniamo possano offrire interessanti opportunità. Ovunque siamo i più accreditati ambasciatori del prodotto italiano di qualità. Ne è testimonianza, ad esempio, la visibilità conquistata sui giornali di tutto il mondo dai cofani funebri che hanno accolto recentemente le spoglie di due illustri connazionali, Luciano Pavarotti ed Enzo Biagi. Ebbene, questi cofani sono stati realizzati proprio da due nostri associati, Gruppo Lorandi e Stragliotto".
Al mercato internazionale è dedicato uno degli appuntamenti scientifici di Tanexpo 2008.
"Ci sarà un convegno nel quale verranno declinate le caratteristiche ideali di un modello europeo di servizio funebre. Anche qui, laddove parleremo della cura e della scelta dei prodotti, non si potrà prescindere dalla esperienza delle aziende italiane. Daremo anche ampio spazio alla cremazione, fenomeno in forte espansione, ai nuovi concetti di organizzazione e di gestione di cimiteri e crematori, al confronto fra le principali espressioni del comparto in un momento in cui la società contemporanea vive una fase di profonda trasformazione. Non mancheranno i consueti approfondimenti sulle nuove tendenze di design nell'ambito dei quali, con due diverse iniziative, focalizzeremo l'attenzione sulle urne cinerarie e sul corredo tombale per i loculi. Non mancherà, infine, l'atteso Concorso "Vieni a Tanexpo e vinci!" attraverso il quale, quest'anno, vogliamo sollecitare la riflessione sui nuovi strumenti di marketing e sulla migliore organizzazione di una moderna impresa funebre. Premieremo il vincitore con inediti elementi di arredo per il proprio punto vendita, arricchiti da una ricca dotazione di cofani funebri accessoriati, di urne cinerarie e di bronzi e da una consulenza progettuale per l'eventuale ristrutturazione dello showroom. In più, per favorire e per consolidare il rapporto con la città che per la prima volta ospiterà la rassegna, Tanexpo 2008 darà il proprio sostegno ad una iniziativa del Comune di Bologna, una Mostra dedicata agli artisti della Scuola Faentina che hanno realizzato urne cinerarie in ceramica, pezzi unici di grandissimo pregio, e organizzerà nei giorni della manifestazione un incontro con la pubblica opinione in cui verranno trattati, in un confronto aperto a tutti e guidato dal Prof. Francesco Campione, i temi più attuali inerenti l'argomento morte. Il cittadino avverte la necessità di una informazione più ampia, più corretta, più esauriente: e noi sentiamo il dovere di contribuire a soddisfare questa esigenza. Lo faremo con il sostegno di tutte le espressioni del comparto, istituzioni ed organizzazioni di categoria, al fianco delle quali abbiamo cercato di costruire, pur nella più completa autonomia politica e gestionale di ciascuno, un sistema Italia che vorremmo vedere affermarsi nel segno della coesione e del progresso".
Diamo quindi voce, in una ideale tavola rotonda, ai rappresentanti di alcune di queste organizzazioni per raccogliere da loro un breve pensiero di sintesi sull'attività svolta nell'anno che va a terminare o su progetti ed iniziative che li vedranno protagonisti nel 2008.

Franco Ferrari è il presidente di Assocofani.
"Abbiamo dovuto affrontare difficoltà contingenti legate ad un mercato instabile e spesso penalizzante. Il nostro obiettivo prioritario è quello di tutelare il futuro della categoria operando su più livelli. Lavoriamo per garantire, da parte di tutti i produttori italiani, comportamenti di grande rigore e di massima correttezza sugli aspetti costruttivi, commerciali, fiscali ed amministrativi. Abbiamo istituito al nostro interno due tavoli di lavoro permanenti, uno per gli aspetti più prettamente orientati alla valutazione e alla determinazione di politiche commerciali condivise, l'altro per curare specificatamente le problematiche tecniche ed istituzionali. Di grande attualità, in questo momento, il monitoraggio dei costi di produzione e la determinazione delle caratteristiche costruttive dei cofani funebri. Il continuo aumento delle materie prime, i necessari investimenti per adeguare le linee produttive alle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sulla tutela ambientale, gli oneri sociali sempre più gravosi incidono pesantemente sul costo del prodotto finito riducendo i margini delle nostre aziende e generando, a volte, politiche commerciali un po' troppo disinvolte che destabilizzano il mercato. Su di esse, e più in generale sulla moralizzazione del settore, abbiamo esercitato un controllo costante, guadagnando le reazioni ostili di chi vede messi in discussione comportamenti spregiudicati o addirittura illegittimi. Stiamo studiando e sviluppando nuovi modelli di organizzazione commerciale che ci consentiranno di migliorare ulteriormente una già elevata qualità di prodotti e di servizi. Vorremmo che si arrivasse velocemente al varo di una norma che definisca tecnicamente il cofano funebre, per assicurare omogeneità su tutto il territorio nazionale e per non farci trovare impreparati da eventuali direttive europee che potrebbero compromettere l'organizzazione delle nostre aziende. Utile al perseguimento di questo obiettivo potrebbe rivelarsi il rapporto costante con altre Organizzazioni (Federcofit, Feniof, Sefit) per arrivare a sottoscrivere un documento di principi condivisi che offra al legislatore le riflessioni di tutte le categorie interessate. Al momento su alcuni punti del documento esiste qualche riserva, ma auspico che possa essere presto superata e che, magari in occasione di Tanexpo 2008, si arrivi alla tanto agognata firma".

Renato Miazzolo, presidente Feniof, chiarisce le motivazioni sulle quali si basano le perplessità della Federazione.
"La finalità era quella di ottenere un documento comune per presentarci alle istituzioni e all'opinione pubblica su medesime posizioni. Qualora tutti avessimo firmato quel documento, si sarebbe forse agevolata la ripresa del cammino di un disegno di legge nazionale che da anni attendiamo e che fatica a proseguire il proprio iter d'approvazione. In uno scenario normativo in evoluzione, volto a demolire qualsiasi monopolio e a scongiurare i rischi di pericolose turbative di mercato, era evidente che le aziende pubbliche, che sono sopravissute per anni beneficiando di situazioni di privilegio, iniziassero a preoccuparsi e cercassero, con gli strumenti a loro disposizione, di ostacolare decisioni dello Stato avverse ai propri interessi. Nelle loro intenzioni il documento sarebbe servito proprio a questo, ovvero a far presente allo Stato che, parlando di materia funebre e cimiteriale, esistono situazioni e contesti di mera competenza del pubblico che non andrebbero toccati per espressa decisione ed accettazione di tutte le federazioni di settore. Perché dovremmo garantire al settore pubblico privilegi negati al settore privato? Sarebbe una decisione scellerata, soprattutto ora che anche lo Stato si sta pronunciando diversamente, confermando tesi e posizioni che Feniof sostiene da sempre. Per questo abbiamo detto no al documento, per non penalizzare le aziende funebri private, siano esse piccole, medie o grandi, a mero vantaggio del pubblico. E di questo bisognerebbe dire "grazie" a Feniof. I pubblici vorrebbero non solo raggiungere la garanzia del perdurare dei privilegi vigenti in ordine a proprietà dei cimiteri e a gestione dei crematori, mascherando questo loro obiettivo con l'individuazione di strumenti atti a creare maggiore trasparenza nel settore, ma anche iniziare a metter mano su istituti come le strutture del commiato e distinguere cosa le imprese funebri private possono o non possono fare. E ciò ci dovrebbe preoccupare tutti. Se l'individuare strumenti di trasparenza nel settore fosse stata la finalità del documento e non ci fossero stati secondi fini, non ci sarebbe stato nulla di male, anzi! Prima di inventare soluzioni strane e pericolose, secondo noi sarebbe sufficiente dare una informazione adeguata, effettuare i necessari controlli ed applicare eventuali pesanti sanzioni. Ma il vero problema è che fino a che non verranno riconosciute opportunità uguali per tutti, il dialogo risulterà penalizzato".

Sereno Scolaro assumerà a gennaio la responsabilità di Sefit subentrando a Daniele Fogli, "pensionato" che andrà ad occuparsi di rilevanti questioni internazionali.
"L'assenza di un quadro di riferimento in qualche modo unitario pesa sia nell'attività funebre che in quella cimiteriale, nella quale si accentuano le difficoltà legate alla scarsità di risorse a disposizione dei comuni che, oltretutto, non ignorano le incertezze collegate al ddl sul riordino dei servizi pubblici locali (il cosiddetto "decreto Lanzillotta") che non ha completato il proprio iter e che registra qualche incongruenza con quanto previsto nella Legge Finanziaria 2008, quanto meno sulla base del testo approvato in Senato. Nel settore funebre mancano sostanzialmente "regole" (nel senso di soluzioni uniformi) che siano un orizzonte coerente per chi vi opera e per chi se ne avvale, specie considerando che si tratta di prestazioni a cui si accede in un particolare momento quale quello del lutto. Questa assenza determina fenomeni in cui la trasparenza è carente, se non del tutto assente, come rilevato anche dall'Antitrust che stigmatizza la promiscuità fra alcuni segmenti, propri ed impropri, delle attività svolte dagli operatori. Emerge che la stessa Antitrust non dispone di informazioni esaurienti. Il settore funebre è caratterizzato da una polverizzazione dei soggetti operanti, con un numero di servizi mediamente al di sotto delle normali condizioni di economicità, con strutture organizzative spesso al di sotto della soglia necessaria per lo svolgimento dell'attività, con il ricorso a supporti esterni e con alterazioni nei percorsi di acquisizione della clientela. Per uscire dall'assenza di un quadro di riferimento in qualche modo unitario la sola strada percorribile dovrebbe essere quella di trovare condivisione su uno "zoccolo", seppure minimo, di principi che siano comuni a tutti i soggetti che hanno rappresentanza del settore, in modo da superare giochi d'interdizione e da definire le "regole" per l'esercizio dell'attività funebre, almeno per gli aspetti di maggiore rilievo. Purtroppo, i tentativi di percorrere questa strada, anche con sforzi reciproci, non hanno finora trovato uno sbocco, ma sono riemerse pregiudiziali, anche forti. Così facendo non si apporta al comparto alcun contributo, meno ancora quello necessario per uscire da una situazione di stallo e di frantumazione che facilita la debolezza degli operatori. La debolezza dei singoli si traduce in debolezza del settore nel suo complesso".

Piero Spagnoli, presidente di Federcofit, vuole sottolineare "il valore positivo del confronto sviluppatosi negli ultimi mesi tra operatori funebri privati, operatori pubblici e produttori di cofani. Mi auguro, e lo auguro a tutto il comparto, che questo confronto si allarghi anche alle altre espressioni del sistema produttivo, dall'illuminazione votiva ai bronzi, ai marmi, ai trasformatori di autofunebri ... . Tutti dovrebbero dare il proprio contributo e solo una grande partecipazione al rinnovamento potrà garantire la vera ripresa della funeraria italiana, la sua aderenza alle mutate esigenze delle famiglie e la valorizzazione di una tradizione elevata nel culto dei morti e nella cura della memoria. Questi sono anni molto importanti per la funeraria italiana; in alcune regioni sono stati avviati fondamentali processi innovativi, in altre (Veneto, Piemonte, Abruzzo, Lazio ...) le normative procedono più a rilento dovendo superare ostacoli più o meno gravi. Non è facile infatti, in assenza di una legge nazionale, garantire la massima omogeneità nelle legislazioni regionali: corriamo il rischio concreto di dover indossare un vestito di tanti colori, come quello di Arlecchino. Federcofit non intende rallentare la propria azione, per tutelare tutte le imprese, piccole, medie e grandi senza distinzione, e per stimolare la omogeneità delle norme regionali sulla materia. È una politica che ci ha premiati consentendoci una ulteriore crescita ed un profondo radicamento sul territorio. Da qui trarremo energia ed entusiasmo per affrontare un 2008 che si annuncia ricco di impegni e di soddisfazioni".

Maria Luisa Yzaguirre è da pochi mesi presidente di Asce.
"Il 2007 può essere considerato l'anno in cui l'Associazione si è definitivamente affermata a livello internazionale, avendo superato quota 100 nel numero di iscritti (107 città) e avendo stabilito una relazione, in occasione di un Congresso svoltosi in primavera a Valencia, con la Rete Iberoamericana dei Cimiteri Storici e con la Association for Gravestone Studies di Nord America e Canada. Abbiamo approfondito l'utilizzo delle più moderne tecnologie informatiche nella gestione dei cimiteri e abbiamo celebrato in 21 città, all'inizio di giugno, la quarta edizione di una iniziativa che - tramite concerti, mostre, visite guidate e seminari - favorisce una migliore conoscenza dei cimiteri monumentali da parte dei cittadini europei. In occasione dell'Assemblea Generale, celebrata a Stavanger, abbiamo organizzato un workshop cui hanno partecipato delegati provenienti da 36 città che hanno approfondito il significato dei cimiteri nella società contemporanea secondo Arte, Cultura, Patrimonio, Paesaggio, Parchi. Vogliamo essere presenti in tutti i paesi d'Europa aggregando nuovi soci e vogliamo sviluppare nuove e più moderne tecniche di comunicazione che facilitino lo scambio di informazioni. Due gli appuntamenti irrinunciabili per il 2008: Tanexpo, a Bologna dal 28 al 30 marzo, e l'Assemblea annuale, a Liverpool dal 18 al 20 settembre. Tema principale, quest'anno, il ruolo del volontariato nella conservazione e nella cura dei cimiteri".
 
Carmelo Pezzino

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