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L'albero della vita

Una favola che aiuta a far comprendere ai più piccoli il concetto di morte

Rispondere in modo chiaro ed esauriente alle domande dei bambini che ci interrogano sulle grandi questioni della vita è uno dei compiti più ardui e delicati che ogni genitore o educatore si trova ad affrontare. Questo compito diventa ancora più critico quando ci si trova nella difficile condizione, spesso a seguito di un lutto che colpisce la famiglia, di spiegare ai più piccoli il concetto di morte e di aiutarli nel loro percorso di elaborazione della perdita. Proprio allo scopo di fornire un piccolo ma valido aiuto all’adulto che si trova in questa complessa situazione, ha preso forma L’albero della vita, il libro edito da Mursia, presentato nell’ambito di Tanexpo 2016, ad oggi già in ristampa. Si tratta dell’ultima pubblicazione di Maria Angela Gelati – tanatologa, formatrice e co-curatrice della manifestazione Il Rumore del Lutto che si tiene annualmente a Parma – che, attraverso un linguaggio fiabesco, traccia il sentiero da seguire per accompagnare i più piccoli a superare la tristezza, il senso di smarrimento e il dolore per la perdita.
Il libro di Maria Angela Gelati s’inserisce nella nuova corrente della Death Education, uno dei territori della tanatologia culturale oggi diffusa in Italia anche grazie al suo operato, che pone lo sguardo sulla morte e sulla sua inevitabilità come educazione alla vita intera, attraverso progetti e linguaggi differenti. Educarsi alla morte significa imparare a non averne paura e questo obiettivo può essere raggiunto riservando alla morte e al morire la stessa attenzione che viene data alla vita e al vivere. Anche se ad alcuni può sembrare poco prudente parlare ai bambini di certi argomenti, è invece importante che acquisiscano una competenza sulla morte, comprenderne il contenuto essenziale e la sua naturalezza per affrontare con maggiore serenità l’esperienza di perdere qualcuno.
Ne l’Albero della vita, attraverso testi ed illustrazioni, si narra di un’amicizia, quella tra la principessa Isotta e la foglia Piroetta, raffigurando la perdita come lo smarrirsi e il ritrovarsi. Così, seduti ai piedi di un immaginario grande albero, adulti e bambini possono trovare le risposte alle domande sulla vita e sulla morte: un fondamentale insegnamento per scoprire in se stessi la forza per continuare e crescere nel cammino.
 
Raffaella Segantin


Maria Angela Gelati, nata a Mantova, vive e lavora tra Parma e Reggio Emilia, nelle cosiddette Terre di Canossa.
Già storica contemporaneista, dal 1996 si occupa di ricerca e sviluppo della tanatologia. Blogger de Il Fatto Quotidiano, dal 2007 è  ideatrice, insieme a Marco Pipitone, della manifestazione culturale Il Rumore del Lutto, che nell’ambito della Death Education, si svolge ogni anno a Parma nei giorni della commemorazione dei defunti.
Curatrice del libro Ci sono cose che (Diritto d’Autore, 2012), è coautrice del volume Scritture per un addio (Il Ponte Vecchio, 2008) e del manuale di formazione professionale All’ombra dei dolenti. Guida alla ritualità commemorativa fra tradizione e modernità (Centro Studi Oltre, 2004).
È autrice della favola di death education L’albero della vita (Mursia Editore, 2015).
Attualmente collabora con Ade Servizi Srl (Comune di Parma) e il Master Death Studies and the End of Life presso l’Università degli Studi di Padova. È inoltre docente dei corsi di formazione sulla Figura professionale del Cerimoniere organizzati dalla Scuola Superiore per la Funeraria.


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