- n. 3 - Maggio/Giugno 2023
- Attualità
Gli adolescenti di fronte alla morte
Un laboratorio sui temi della morte e del lutto attuato in due istituti superiori.
Gli adolescenti di fronte alla morte è il titolo del progetto creato dalla Federazione Italiana Cremazione (FIC) per far conoscere ai giovani tra i sedici e i diciannove anni i temi legati alla morte e al lutto.
«Il progetto - racconta
Linda Natalini, Presidente FIC - è nato tre anni fa all’interno della nostra Federazione e ha purtroppo subìto un’iniziale battuta d’arresto. A causa delle restrizioni sanitarie, abbiamo infatti dovuto aspettare che le scuole riprendessero le attività in presenza prima di poter inaugurare il nostro laboratorio sulla morte».
Nel 2022 e nel 2023, il laboratorio è stato finalmente
proposto in due differenti scuole superiori: il Liceo classico Massimo D’Azeglio di Torino e il Liceo musicale Cairoli di Pavia. Per le scuole partecipanti, il progetto è stato a costo zero, in quanto finanziato dalla Federazione Italiana Cremazione. Svolto in presenza,
il laboratorio Gli adolescenti di fronte alla morte ha preso in esame sia gli aspetti filosofico-esistenziali sia quelli psicologici del tema morte/lutto. Due approcci differenti che si sono integrati dando agli studenti una formazione approfondita e strumenti per riflettere sul tema in maniera analitica e critica.
L’obiettivo degli interventi? Aiutare i giovani a conoscere il proprio modo di pensare e sentire queste tematiche, venendo incontro sia a chi si trova ad affrontare le esperienze della morte e del lutto sia a chi vuole semplicemente approfondire questi temi.
I contenuti
Il laboratorio si articola in
dieci sessioni di lavoro, di cui cinque a tema filosofico e cinque sessioni a tema psicologico.
Laboratorio di filosofia
Ogni sessione è iniziata con
la lettura di un breve testo, che costituisce il punto di partenza della riflessione personale e della discussione di gruppo. I testi, elaborati dalla docente, forniscono una sintesi di alcune prospettive filosofiche riguardo la morte, facilitando la comprensione e l’elaborazione dei temi trattati. Il materiale introduttivo serve a suscitare emozioni e spunti in sintonia col tema in analisi, offrendo una dimensione in cui condividere le proprie idee ed esperienze, ponendo in sinergia la costruzione di sé e il contributo offerto da ciascuno dei partecipanti alla discussione.
«Le domande filosofiche sulla morte - racconta la
docente Federica Trentani - ci hanno spinto a riflettere sulla nostra identità personale, sulla realizzazione di sé, sull’esperienza del lutto nelle relazioni d’amore, sul saper cogliere il presente e sulla responsabilità di scegliere un progetto di vita che abbia radici profonde dentro di sé».
Questi i temi affrontati:
- Le domande filosofiche sulla morte
- La morte e le possibilità esistenziali
- È saggio fuggire dall’angoscia della morte?
- L’esperienza del lutto e le relazioni d’amore
- La morte come annichilimento
Laboratorio di psicologia
Nella prima parte di ogni incontro sono state introdotte, dal punto di vista psicologico, tematiche quali: la morte come tabù nella società attuale, la gestione e la comunicazione delle emozioni (in particolare delle emozioni faticose), la paura e il coraggio davanti alla morte, la percezione e la gestione del dolore, l’affettività nella vita e oltre la vita.
Gli argomenti sono stati presentati con una esposizione frontale e poi ripresi in laboratorio, permettendo agli studenti di sperimentare e condividere le emozioni vissute in collegamento al tema trattato.
«Gli allievi - tiene a precisare il
docente Ezio Risatti - hanno dimostrato capacità di intervento e di critica, con una sensibilità emotiva particolare nei confronti di un tema che loro stessi, prima del laboratorio, sentivano come un tabù».
Questi i temi affrontati:
- La comunicazione
- Il legame e l’affetto
- La separazione
- L’accettazione
- La percezione dell’altro
- L’integrazione della morte nella vita.
La parola agli studenti
Alla fine delle ore di laboratorio, gli studenti hanno partecipato a un breve sondaggio. Sono stati chiamati a esprimere il loro parere su cosa hanno apprezzato di più del laboratorio, su cosa hanno trovato utile e su cosa avrebbero voluto cambiare per migliorare questa esperienza.
La maggioranza degli studenti ha apprezzato e trovato utile il poter parlare apertamente delle proprie esperienze legate alla morte, condividendole con i propri compagni di scuola e ascoltando le opinioni degli altri, anche di persone con le quali si ha meno confidenza.
«Il laboratorio - ha scritto uno studente - ha normalizzato un po’ di più la questione, dato che non se ne parla mai». E un altro: «Mi è piaciuto poter discutere liberamene di un argomento così denso e importante; a questa età, purtroppo, è qualcosa di inusuale».
Su come migliorare il progetto, gli studenti hanno dichiarato che avrebbero voluto più tempo: incontri più lunghi, maggiore spazio per approfondire, per parlare di sé stessi e per ascoltare gli altri.
La parola ai docenti
Il parere espresso dagli studenti trova un riscontro nell’esperienza riportata dai docenti.
«I loro pensieri - ha dichiarato la Trentani - sono andati ben oltre i testi su cui li ho invitati a riflettere. A differenza di molti adulti, questi adolescenti hanno il coraggio di pensare la morte:
il laboratorio ha dato voce al loro mondo interiore, offrendo inoltre la possibilità di condividerlo con i compagni».
«Il tema della morte - ha specificato Risatti - li ha resi attenti e interessati. I tabù danno fastidio, ma sollecitano anche un interesse emotivo. Li ho trovati sempre disponibili a lavorare con impegno, nonostante fosse l’ultima ora di una lunga mattinata di lezioni».
«Siamo rimasti
stupiti - hanno concluso i due docenti -
dalla disponibilità di questi giovani ad affrontare il tema-tabù della morte. Hanno ricevuto qualcosa di utile che pochi, alla loro età, hanno l’occasione di scoprire e sarebbe un onore poter ripetere questa bella esperienza con future edizioni del laboratorio».
I docenti
Federica Trentani: Dottore di Ricerca in Filosofia, Counselor Filosofico ISFiPP ed educatore Professionale Socio-Pedagogico
Ezio Risatti: Psicologo, Psicoterapeuta a indirizzo esistenziale, Ipnologo, Docente universitario emerito ed esperto in divulgazione online.
Alice Spiga (direttrice SO.CREM Bologna)