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L’addio ai nostri amici animali

La leggenda del Ponte dell'Arcobaleno e la gestione reale dei loro resti.

Nel cuore del Paradiso, all'entrata di un regno incantato, si erge il maestoso Ponte dell'Arcobaleno.

Questo è quanto dice un’antica leggenda tramandata dagli indiani d’America e che è diventata il conforto di tanti proprietari di amici a quattro zampe, tanto che, nel momento in cui un amico peloso se ne va, anche nei post sui social network lo si accompagna con il simbolo dell’arcobaleno.

La leggenda

Secondo la leggenda, il Ponte dell’Arcobaleno è un luogo dove gli animali, dopo il loro viaggio sulla terra, trovano il loro paradiso fatto di verdi prati, fiori profumati, alberi caleidoscopici, dolci colline e ruscelli rigogliosi.
Questo ponte magico, che trae il suo nome dai colori mozzafiato che lo dipingono, è ritenuto il rifugio eterno dei nostri adorati amici pelosi. Qui cani e gatti riscoprono la gioia in ogni zampa, immergendosi in un mondo incantato sotto il bagliore del sole. Un luogo dove il cibo preferito è inesauribile, le palline da gioco abbondano e gli alberi resistono ai graffi più energici. Tutti gli animali, riposandosi nelle tane accoglienti, recuperano salute e giovinezza, pronti a esplorare il paradiso infinito che si stende davanti a loro. Qui, tra risate giocose e scorribande spensierate, i nostri amici a quattro zampe vivono in una felicità senza fine. Tuttavia, a volte, si fermano un attimo a contemplare l'orizzonte, i loro occhi brillano di ricordi e affetto, pensando ai loro amici umani e ai giorni trascorsi insieme sulla terra. E così, sul Ponte dell'Arcobaleno, l'eternità si intreccia con la nostalgia in un'armonia di colori e amore che permea questo luogo meraviglioso.

La normativa

La perdita di un animale d'affezione è un momento difficile per chiunque abbia condiviso il proprio cuore con un compagno “peloso”. Tuttavia, quando si tratta di gestire il passaggio di questi amici fedeli, spesso non si è preparati all’evento né si comprende esattamente quali siano le possibili scelte. Vediamo cosa dice la disciplina europea di settore.
Il regolamento (CE) n. 1069/2009 del parlamento europeo e del consiglio del 21 ottobre 2009 recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano definisce l’animale da compagnia come materiali di categoria 1 (animali che non sono né animali d’allevamento né animali selvatici, come gli animali da compagnia, gli animali da giardino zoologico e gli animali da circo).
Secondo questa normativa, al momento della morte, dunque, i nostri amici a quattro zampe rientrano nella categoria di "sottoprodotti di origine animale". Questo termine freddo e tecnico può suscitare disagio, tuttavia è importante comprendere che ciò non è un giudizio sul valore degli animali, ma una classificazione legale con implicazioni specifiche. Invero, i sottoprodotti di categoria 1 possono essere smaltiti, utilizzati come prodotti derivati o cremati.

Più in particolare, il Regolamento, dopo le definizioni dell’articolo 3, lettera a) punto iii) indentifica all’articolo 8 i materiali di categoria 1, tra i quali sono ricompresi gli animali da compagnia. All’articolo 12 e al successivo 19, poi, vengono puntualizzate le molteplicità di procedure per lo smaltimento e uso dei materiali di categoria 1. L’articolo 24 individua le caratteristiche per le autorizzazioni che gli stabilimenti e gli impianti debbono possedere per svolgere le precedenti attività elencate.

Con un Accordo del 2013, poi, sono state adottate le linee guida del Regolamento sopracitato in sede di conferenza unificata Stato – Regioni per garantire sull’intero territorio nazionale l’uniformità applicativa delle norme sanitarie. Oltre al Regolamento, infatti, la materia è poi disciplinata anche a livello Regionale, in base ai singoli aspetti che di volta in volta diventano rilevanti (dalle autorizzazioni da domandare alla P.A., alle emissioni, alle zone di posa degli impianti etc…).

Quale è la differenza?
Se non vengono né seppelliti né cremati, i corpi degli animali d'affezione possono essere sottoposti a trattamenti trasformativi da parte di ditte specializzate nel trattamento dei sottoprodotti animali. Il procedimento è quello di utilizzo della carcassa e della sua trasformazione diretta affinché la stessa carcassa, sottoposta a procedure ad hoc, possa essere poi utilizzata, previo miscelamento e modifiche, in vari settori anche industriali. Alternativa a ciò, è il procedimento di cremazione, ossia di incenerimento. Anche qui occorre differenziare tra cremazione singola e cumulativa.
La "cremazione singola" è una scelta che consente di restituire le ceneri al proprietario dell’animale, poiché permette la cremazione di un solo amichetto peloso alla volta e il riconoscimento delle ceneri (al punto che alcune ditte che si occupano di cremazione pet rilasciano alle singole famiglie un certificato relativo al servizio). D'altra parte, diversamente, la "cremazione collettiva" coinvolge due o più animali cremati insieme. In questo caso, le ceneri non vengono restituite al proprietario, poiché l'esito della raccolta è in forma indistinta, comprendendo le ceneri di più animali.

Alla fine, mentre riflettiamo sulle scelte che dobbiamo compiere quando i nostri amici pelosi ci lasciano, possiamo trovare conforto nell'immagine del Ponte dell'Arcobaleno. Ricordiamo sempre che, anche quando i nostri compagni pelosi ci lasciano fisicamente, il loro spirito vive nel ricordo e nell'affetto che hanno portato nelle nostre vite. Che il Ponte dell'Arcobaleno sia la promessa di un addio temporaneo, e che il nostro amore per loro continui a brillare come i colori infiniti di un arcobaleno.
 
Avv. Alice Merletti & Avv. Elena Alfero

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