Rotastyle

A Gorinchem, nei Paesi Bassi

Uitvaart 2008

Dopo un intenso anno di manifestazioni di settore disseminate in giro per il mondo, approdiamo lo scorso ottobre nei Paesi Bassi, meta insolita, o quanto meno assai poco ricorrente negli itinerari di viaggio previsti dal calendario fieristico internazionale.
La ragione risiede nella decisione degli organizzatori di Uitvaart - questo il nome del Salone - di rinnovare l'appuntamento con il pubblico olandese ogni quattro anni, scelta evidentemente indovinata, visto che è rimasta inalterata nel tempo. Quel che invece è cambiato rispetto alle precedenti edizioni è la sede: non più la celebre e dotta Utrecht, bensì Gorinchem, tranquilla cittadina dell'Olanda Meridionale, regione tra le più popolose e industrializzate del Paese situata nella parte occidentale della nazione, sulla costa del Mare del Nord.
"Perché una manifestazione abbia successo - ha affermato Arno Damhuis, Presidente dell'azienda organizzatrice - è molto importante che l'offerta merceologica garantita ai visitatori sia ampia e che i costi per le realtà commerciali protagoniste siano economicamente affrontabili. Siamo certi che, scegliendo il centro espositivo di Gorinchem, abbiamo trovato una sede eccellente non solo per i visitatori, ma anche per gli espositori, locali e stranieri". E come dargli torto? In effetti i commenti rubati ai corridoi, nonché le opinioni raccolte tra gli espositori italiani presenti con il proprio stand, hanno confermato la validità della scelta: a fronte di costi molto più contenuti rispetto a quelli di Utrecht, il complesso espositivo di Gorinchem ha offerto ai propri ospiti un pacchetto completo, comprensivo di una sala ristorante appositamente riservata per il pranzo e per la cena (la manifestazione si concludeva alle 22.00 e, anche chi era ad un passo dal cedere alla tentazione di abbandonare il proprio stand con una mezz'ora di anticipo rispetto all'orario di chiusura per riposarsi o per scegliere un locale alternativo in cui saziarsi, abbandonava l'intento dopo aver verificato con i propri occhi che i visitatori erano in coda alle casse, in attesa di entrare, fino a pochi minuti prima della chiusura), un servizio di catering che riforniva con bevande di ogni sorta ciascuno stand, senza lasciarli "a secco" per più di dieci minuti consecutivi, e un parcheggio gratuito per tutte le tre giornate. Insomma, una organizzazione eccellente, ordine e pulizia davvero impeccabili. Tutto questo perché, come ci è stato spiegato da un giovane e solerte cameriere (arruolato, alla stregua degli altri suoi colleghi, anche come allestitore durante il montaggio e lo smontaggio degli stand), "se gli espositori saranno soddisfatti del servizio ricevuto, la manifestazione avrà successo, loro parteciperanno con entusiasmo anche alla prossima edizione, e la nostra presenza sarà nuovamente richiesta".
Saggezza olandese ... o, per meglio dire, nederlandese. Può essere utile precisare che, sebbene "olandese" sia il termine italiano più comune per definire questa lingua, esso è fuorviante e può generare talvolta interpretazioni ambigue: in lingua originale "hollands" identifica infatti il dialetto olandese, varietà linguistica parlata in due sole province dei Paesi Bassi, l'Olanda Settentrionale (Noord Holland) e l'Olanda Meridionale (Zuid Holland), mentre "nederlands" è il termine che designa la lingua nazionale dei Paesi Bassi ("Nederland", appunto). In italiano, tuttavia, e in molte altre lingue europee, è assai frequente identificare erroneamente l'olandese come idioma ufficiale e l'Olanda come il paese nella sua totalità (un po' come accade confondendo e usando alternativamente i nomi di Inghilterra, Gran Bretagna o Regno Unito).
Tornando alla manifestazione, non si può negare che i numeri siano stati senza dubbio superiori alle aspettative: non soltanto quello dei visitatori che, come già accennato, non sono mai mancati nel corso delle tre giornate e a qualsiasi orario, ma anche quello degli espositori, attestatisi attorno ai duecento. Di questi, com'era facilmente prevedibile, la quasi totalità era rappresentata da aziende olandesi, venute a presentare prodotti e servizi perfettamente confacenti alle richieste del mercato locale, e non sempre commercializzabili su piazze internazionali. La partecipazione straniera, piuttosto ridotta, era costituta in prevalenza da produttori belgi, tedeschi e italiani. Tra i nostri connazionali, accanto allo stand del Consorzio Tanexport figuravano Pilla, i cui prodotti di arte funeraria sono riconoscibili ormai anche all'occhio meno esperto per la qualità e per la perfezione dei dettagli, e Zorsol, la cui intraprendenza commerciale e il cui dinamismo hanno portato l'azienda a farsi largo con successo su diversi mercati europei. Oltre a loro, gli amici di Intercar Service hanno esposto con giustificato orgoglio al pubblico olandese due autofunebri Chrysler, dal design e dalle forme sicuramente interessanti, che hanno richiamato gli sguardi dei visitatori e che, con un po' di pazienza, potranno certamente conquistare una quota di mercato. Presente anche Noxa Group, azienda genovese specializzata nella fornitura di kit per la trasformazione estetica del frontale delle autofunebri.
Tra gli stand più rappresentativi spiccava senza dubbio Bogra, leader nella produzione di cofani, che con i propri prodotti ha sapientemente arredato il suo stand-parco dal nome "Central Bogra Park", e Facultatieve Technologies, il colosso olandese specializzato nella realizzazione di impianti per la cremazione. Da non sottovalutare poi la presenza di numerosi piccoli produttori locali, che si distinguevano per l'originalità degli articoli in esposizione e per l'attenzione ai particolari.
In attesa quindi di concludere questo 2008 con le fiere di Lione e di Varsavia, possiamo dirci soddisfatti dell'autunno ricco di appuntamenti internazionali che, come sempre, hanno visto protagonista l'inconfondibile qualità del made in Italy.
 
Sara Martini

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