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La Storia del Cimitero Generale di Sheffield

L'aspetto attuale del Cimitero di Sheffield è tragico e romantico al tempo stesso.

Costruito nel 1836, il Cimitero è stato vittima della trascuratezza e del cambiamento di atteggiamento verso la morte che è avvenuto in Inghilterra. La sua capacità di sopravvivere testimonia invece quanta cultura storica, sociale e architettonica sia incorporata nelle sue pietre e nei suoi edifici.

Oggi circondato dalla città, il cimitero fu inizialmente costruito ai margini di Sheffield, nell'Arcadia rurale della Valle del Porter. In tutta Europa la necessità di aree di sepoltura fuori dalle città scaturiva dalla opinione che le esalazioni nocive provenienti da chiese sovraffollate potessero diffondere malattie. Le epidemie di colera che toccarono tutta l'Inghilterra negli anni '30 e '40 dell'Ottocento coincisero dunque con la fondazione di nuove compagnie cimiteriali. La nascente borghesia, molti dei cui membri erano in dissenso con la Chiesa ufficiale, non aveva peraltro luoghi di sepoltura propri. Infine la paura dei furti di cadaveri, alimentati dalle richieste degli studenti di medicina, spinsero ancora di più la società a creare aree di sepoltura sicure, che potessero essere, se necessario, sorvegliate. La Sheffield General Company, fondata nel 1834, nacque in risposta a questi problemi, sperimentati in un periodo di rapida industrializzazione della città.

Contemporaneo dei londinesi Kensal Green (1832) e Highgate (1839), progettato da Samuel Worth, il General Cemetery di Sheffield è unico in Inghilterra per il suo insolito stile egizio e per avere conservato gran parte del suo aspetto originario.

La prima sezione fu completata nel 1836, un periodo di sviluppi significativi nella Valle del Porter che compresero anche la costruzione del Giardino Botanico. Temi classici ed egizi si riflettono nello stile dell'ingresso, generando un senso di mistero e di oltretomba che continua con le catacombe e la cappella.

Si ritiene che sia stato il cimitero parigino di Père Lachaise ad ispirare la progettazione dei cimiteri nella forma di elaborati giardini e il General Cemetery non è una eccezione. Passeggiate tortuose e alberi esotici guidano il visitatore attraverso un sublime paesaggio in pendenza. La fama del General Cemetery appare già dalle descrizioni dell'epoca; la sua bellezza e il suo carattere sono inusuali a Sheffield. Molti monumenti di questo primo periodo mostrano quanto seriamente la società desiderasse esprimere oltre la vita la propria ricchezza e la propria posizione.

Nel 1850 il cimitero si espanse. Robert Marnock, progettista dell'Orto Botanico di Sheffield, e William Flockton, architetto, ebbero l'incarico di creare un cimitero più grande. Si costruì una nuova cappella in stile neogotico, allora così di moda, al vertice del sito, in posizione dominante sul paesaggio della Valle. Il progetto arboreo di Marnock guidava il visitatore e sottolineava i particolari importanti del paesaggio. Gran parte del disegno andò però perduto quando il cimitero venne modificato, dopo il 1850. La necessità di aumentare lo spazio per le sepolture cancellò la disposizione originaria dei sentieri. Invece di monumenti sparsi, come quelli originari, le memorie divennero più ordinate.

Tra il 1870 e il 1900 il cimitero divenne molto affollato. La sua attività continuò fino agli anni '30 del '900, quando l'aumento dei costi di manutenzione divenne un problema costante. La situazione peggiorò ulteriormente con i danni bellici negli anni '40, quando Sheffield fu obiettivo dei bombardieri nemici. Intanto anche i cambiamenti sociali e il nuovo atteggiamento verso la morte contribuivano a togliere importanza al cimitero. Le costose sepolture vittoriane venivano rifiutate in favore della cremazione e i profitti calarono. Le persone vivevano più a lungo e i costi crescenti del lavoro e dei materiali fecero sì che solo poche compagnie cimiteriali ottenessero continuità di profitti. Negli anni '50 il luogo era dunque già di fatto abbandonato e invaso dalle erbacce e dai ratti. Negli anni '60 una società immobiliare acquistò una parte delle azioni della compagnia, ma il suo progetto di costruire case fu fortunatamente respinto. Il Comune, divenuto allora proprietario del luogo, ripulì metà del cimitero per creare un'area aperta per la comunità; l'opposizione locale al progetto non fu sufficiente a fermarlo. Alcune lapidi furono mantenute per documentare i monumenti preesistenti; le altre furono schiacciate per pavimentare i sentieri o seppellite. Nonostante il cimitero fosse poi riconosciuto, nel 1986, come area protetta, a causa di una congiuntura finanziaria sfavorevole il Comune dovette rinunciare ai suoi ambiziosi progetti di restauro. La conservazione fu quindi ampiamente affidata agli sforzi dei volontari e degli Amici del Cimitero Generale di Sheffield.

La storia del luogo è stata plasmata via via dalle questioni sociali che si sono succedute nel tempo. Ciò è tanto più vero per le persone che vi sono seppellite. L'età media dei sepolti è di 26 anni, poiché vi sono molti bambini. Una occhiata attraverso i fogli di sepoltura induce a tristi considerazioni sulle difficoltà della vita. Molti bambini morivano nei loro primi mesi e le famiglie perdevano spesso la maggior parte dei loro figli. La semplice lapide di Margaret Green, morta nel 1869, registra come dieci dei suoi figli morirono in tenera età, prima che anche lei fosse vittima di una morte precoce. La sua tomba ha finito col divenire un simbolo delle dure condizioni di vita in una città della Rivoluzione Industriale. Altre storie sono meno comuni ma ugualmente commoventi. La tragedia dell'alluvione del 1864, determinatasi quando la diga Dyke Dale saltò e lasciò scorrere tonnellate di acqua attraverso le strade della città, si riflette nel gran numero di vittime, per un totale di 77, seppellite qui. Molti degli uomini d'affari e degli industriali che "fecero" Sheffield e contribuirono al suo sviluppo, iniziato nel 1830, sono sepolti qui. Grandi industriali inglesi dell'acciaio come Mark Firth (famoso per le posate) sono seppelliti in bellissimi monumenti.

L'ampio spettro delle sepolture del cimitero riflette come, a differenza che in vita, le classi sociali nella morte si mescolino. Altissimo è il numero delle anonime tombe dei poveri. Molte di queste tombe contengono fino a otto persone; una fossa da sola può contenere 96 sepolture. Il cimitero ospita anche un gran numero di soldati che hanno combattuto in Crimea e nelle due guerre mondiali, e di civili uccisi durante i devastanti raid aerei sulla città. Il cimitero rappresenta quindi una ricchezza per la storia sociale, architettonica e culturale e può dirci molto sugli atteggiamenti delle persone sia verso la vita che verso la morte.

Nonostante l'abbandono e i cambiamenti nel tempo - una urbanizzazione invasiva ha molto modificato il paesaggio da Arcadia rurale immaginato dagli architetti del XIX secolo, e il cimitero stesso è radicalmente cambiato dal progetto originario - il complesso offre ancora uno spettacolo notevole. Inoltre, in virtù dell'attuale interesse sociale per la storia e dei legami personali con il passato che può offrire il rintracciare l'albero della propria famiglia, il cimitero è divenuto di nuovo utile come fonte di documentazione.

Grazie a gruppi come gli Amici del Cimitero Generale di Sheffield che fanno ricerche sulla sua storia e le mettono a disposizione delle generazioni presenti e future questo luogo trascurato, eppure ancora bellissimo, avrà il posto che merita.

È importante infine segnalare che gli Amici, grazie all'impegno dei volontari che ne fanno parte, hanno di recente ricevuto un sostanzioso contributo per i restauri dell'ingresso e di parte del paesaggio. In più hanno ricevuto un grande finanziamento per continuare il loro vivace programma educativo sul posto, per le scuole e per il pubblico in genere.

L'organizzazione ha stabilito un buon coordinamento di lavoro con il Comune di Sheffield con cui condivide la cura e la manutenzione del luogo.
di
 
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(traduzione di Antonella Mampieri)a cura di GABRIELLA RUFFINI

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