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Funermostra 2019

Report sull’edizione 2019 del tradizionale appuntamento dedicato al mercato funerario e cimiteriale iberico.

La quindicesima edizione di Funermostra si è tenuta dal 22 al 24 maggio a Valencia. Una città in fermento di circa un milione di abitanti: la Valencia che avevamo conosciuto all’incirca una trentina d'anni fa come un po’ sonnacchiosa e poco attraente, si è profondamente trasformata per diventare una delle località più interessanti di Spagna dal punto di vista estetico, urbanistico e culturale. Uno dei principali artefici di tale mutazione è certamente stato l’architetto di fama internazionale Santiago Calatrava nativo del quartiere di Benimámet, adiacente al complesso fieristico.

Una città decisamente piacevole in cui si torna volentieri, anche se questa volta il tempo purtroppo non è stato eccessivamente clemente: pioggerelle e temperature fresche per la stagione. Il calore atmosferico  assente è stato tuttavia ampiamente compensato da quello della direttrice dell'evento, Beatriz Colom e della collaboratrice Ernestina Lafarga. Ben assecondate, del resto, dal sempre vivace presidente del Comitato Organizzatore, Miguel Escorihuela.

I visitatori

L'affluenza è stata buona anche se la prima giornata aveva suscitato qualche preoccupazione. Tuttavia la seconda e la terza hanno permesso di ritrovare livelli di pubblico soddisfacenti. Numerosi i visitatori provenienti dall'America Latina. Cosa tutto sommato normale quando si consideri che tutti quei Paesi, con l'eccezione del Brasile lusofono, devono riconoscere che i conquistadores, pur avendone combinate di cotte e di crude con massacri e ruberie di ogni genere, hanno trasmesso loro uno degli elementi più preziosi del patrimonio di un popolo: la lingua. Quella castigliana, in questo caso, che è la seconda al mondo, dopo il mandarino, se si parla in termini di "locutori nativi" e non di praticanti. Parlando invece di lingua "parlata" la palma spetta, e non è un segreto, all'inglese.

Accanto agli inossidabili argentini con in testa  Jorge Horacio Bonacorsi, presidente della FADEDSFYA (la Federazione Argentina che organizzerà dal 4 al 6 settembre Funexpo 2019 nella bella città coloniale di Salta nel nord ovest del Paese, non lontano dalla Bolivia) abbiamo rivisto con piacere il cileno Juan Pablo Donetch Odriozola, il presidente di ALPAR (l’associazione che riunisce gli attori più importanti del mondo funerario dell’America Latina) accompagnato da Tatiana Milena Osorio che da sempre gestisce con professionalità l'associazione dalla città di Medellín in Colombia che dopo essere stata per anni, ai tempi di Pablo Escobar, una delle località più pericolose al mondo, è diventata ora uno dei luoghi più seducenti ed accoglienti dello Stato andino affacciato sul Pacifico, patria del Nobel per la Letteratura 1982 Gabriel "Gabo" Garcia Marquez.
ALPAR ha ribadito il profondo senso di amicizia che la lega a Tanexpo tanto che sta già costituendo un gruppo di varie decine di membri, tra i più qualificati imprenditori funebri del Centro e Sud America, che si recheranno a Bologna l'anno prossimo. Inutile sottolineare che si tratta di potenziali clienti di altissimo profilo che si tradurranno in sostanziose opportunità di business per gli espositori, considerando l'interesse che essi hanno nei confronti dei prodotti europei di qualità e tenendo anche conto delle affinità storiche e culturali che li legano, è il caso di molti, alle loro origini.

Le iniziative

Anche dal punto di vista sociale Funermostra 2019 si è distinta con rimarchevoli iniziative. Non solo delle gigantesche paellas, sponsorizzate dal Gruppo Memora, hanno soddisfatto i palati più esigenti ma la serata di gala con più di 300 invitati è stata un vero successo. Organizzata nell'Hemisferic, l’avvenieristica realizzazione architettonica situata tra il Palazzo della Scienza e quello delle Arti nel letto dell'ormai deviato fiume Turia, essa ha visto l'esibizione di Alana Assaf, la figlia del famoso consulente internazionale Dario Loinaz, attrice e cantante che è già apparsa alla televisione brasiliana e che recentemente si è esibita in Costa Rica, Uruguay e Portogallo, L'avevamo conosciuta nel 2011 a Buenos Aires quando ci lasciò a bocca aperta interpretando a sette anni un ruolo teatrale assieme alla madre Renata, la moglie di Dario, anch'essa artista dello spettacolo. Unico  problema del sito del ricevimento: l'acustica. Pessima, bisognerebbe rivederla rapidamente anche se siamo perfettamente consapevoli che si tratta di un problema estremamente complesso.

La serata di Gala è stata anche occasione di assegnare riconoscimenti agli espositori. Ad una raffinata cassetta porta urne presentata da Ramón Chao è stato conferito il premio per il prodotto più innovativo, mentre il premio per il miglior stand è stato conquistato da Facultatieve Technologies.

Espositori e prodotti in mostra

Analogamente a tutte le fiere del settore di questi ultimi anni, anche Funermostra ha confermato la tendenza generalizzata di un aumento della cremazione. Non a caso erano presenti ben sei produttori di forni, direttamente o tramite loro rappresentanti: Facultatieve Technologies (che come accennato ha meritatamente ricevuto il premio per lo stand più bello: assolutamente splendido!), Atroesa (che nel 1973 installò il primo forno crematorio del Paese nel cimitero madrileno di Nuestra Señora de la Almudena; a porlo fu il padre di Jesus Martinez, l'odierno titolare dell'azienda), Kalfrisa, Ideter e le italiane Vezzani Cremation e Gem Matthews (sullo stand di Mifora). Presenti in qualità di visitatori molto curiosi ed interessati anche gli amici brasiliani di Brucker, l'azienda di San Paolo leader nell'immenso Paese sudamericano che produce i suoi forni a Votuporanga, poco distante dal Mato Grosso.
In 46 anni la Spagna è diventata il Paese in Europa con il maggior numero di forni crematori assieme al Regno Unito: solo nel 2018 ne sono stati inaugurati ben 24! A fine 2017 la cremazione rappresentava il 38,43% dei decessi (dato INE, Instituto Nacional de Estadísticas) e la proiezione nel 2025 si attesta al 60%.
Tale aumento contribuisce, assieme all'osservanza stretta della scadenza delle concessioni, a risolvere il problema degli spazi cimiteriali insufficienti che si paventava fino a pochi anni orsono. In tal modo gli attuali 17.682 cimiteri (su 8.126 comuni) basteranno tanto nel medio che lungo termine.Tale proliferazione, invero impressionante, si deve anche al fatto che, contrariamente a quanto succede in Italia i forni crematori possono essere di proprietà privata e possono essere installati al di fuori dei cimiteri. Spesso essi fanno parte delle 2.429 case funerarie che coprono il Paese. C'è da dire che sino ad oggi le norme sulle emissioni sono state poco osservate. Tuttavia, in linea con la legislazione europea e visto l'impegno preso dalla professione con le istanze ambientaliste, le imprese incominciano ad investire somme ingenti per istallare filtri volti a ridurre al minimo le emissioni e portarle nei limiti previsti dalla legge. Un ultimo dato: la fatturazione del settore nel 2017 è stata di 1 miliardo e 505 milioni di euro per 424.523 decessi su una popolazione di 47 milioni. Si tratta dello 0,13 % del PIL che si eleva allo 0,34% quando si includono le attività delle compagnie assicurative che commercializzano il ramo decessi.

È perciò normale che a fronte di tale stato di cose le urne ed i colombari siano prodotti particolarmente in vista nelle fiere funerarie. Ne abbiamo avuto conferma a Valencia dove sono state molto apprezzate le proposte di Sortem, Hygeco, Vezzani, Funeral Products, Limbo e Fenicetek (tutti espositori a Bologna nel 2020).Sempre più frequenti le urne biodegradabili segno di una crescente e decisa presa di coscienza della necessità di proteggere l'ambiente. Lo stesso discorso vale per i cofani anch'essi sempre più frequentemente eco compatibili.

Gli espositori italiani sono stati rappresentati in primis dal Gruppo Vezzani (Vezzani Bronzi, Ceabis, Cesmar, Oscar Marta e Vezzani Cremation) con la sua vastissima gamma di prodotti all'insegna della massima qualità. Presente anche la storica Bosisio nata nel 1911, che a Funermostra ha presentato il loculo brevettato in fibra di vetro Q-Box in sostituzione a quello in calcestruzzo.

Per ciò che è dei carri funebri, da segnalare il veicolo Atys di Bergadana elaborato sull’eVito della Mercedes Benz. Si tratta del primo veicolo 100% elettrico della famosa casa tedesca. Indusauto, anch'essa sensibile alle raccomandazioni europee ed alle ordinanze delle grandi città tendenti a ridurre le emissioni contaminanti, ha introdotto il'HEH, Hybrid Electric Hearse (carro funebre ibrido elettrico) Kassia realizzato su un Chassis Ford Mondeo.

Sempre molto frequentato lo stand dell'olandese Orthometals, espositore fedelissimo della fiera di Bologna. Ultimo, ma non meno importante, lo stand di Tanexpo, situato nell’area istituzionale, importante e frequentato punto di riferimento per tutti coloro (e non sono stati pochi!) che hanno avuto necessità o desiderio di maggiori informazioni sull’evento internazionale che si terrà dal 26 al 28 marzo del prossimo anno.

Una edizione di Funermostra di buona tenuta che ha consentito a Tanexpo di rafforzare i legami con i clienti storici e di crearne di nuovi in vista di una edizione 2020 che, stando ai dati odierni, dovrebbe battere tutti i record. Sta diventando un'abitudine!
 
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