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Psicologia e Tanatologia

Mi chiamo Francesco Campione e sono il primo psicologo italiano che si è dedicato alla Tanatologia.

Risponderò in questa rubrica alle domande che l'attualità pone sulla morte ed il morire. Miei interlocutori principali saranno, ovviamente, i lettori di questa rivista e cioè coloro che, a diverso titolo e con differenti ruoli, "lavorano" attorno alla morte e al morire.

L'intento è quello di creare un "filo diretto" con uno psico-tanatologo ogni volta sorgano problemi ed interrogativi che non si possono porre agli economisti, agli storici, agli antropologi o ai giuristi perché provocano stress, ansie e angosce, o implicano chiarimenti sugli atteggiamenti soggettivi verso la morte e sui significati che "ciascuno" le attribuisce.

Invito quindi tutti i lettori ad inviare "domande" scrivendo alla rivista
(redazione@oltremagazine.com)
o direttamente all'estensore di questa rubrica
(campione@psibo.unibo.it).



Naturalmente non mi limiterò a rispondere alle domande che mi verranno fatte, ma ne solleciterò altre, traendo spunto dall'attualità tanatologica sia legata agli interessi ed ai problemi dei lettori, sia guardandomi attorno, con particolare attenzione a quanto avviene all'estero.
Vorrei aprire, in altri termini, un canale di comunicazione tra il "mondo interno" di questa rivista e il "mondo esterno". Per accogliere senza troppe censure tutti gli interrogativi che vi circolano e iniziare un dialogo che, per essere "rispettoso" di tutte le posizioni, dovrà considerare più importanti le domande delle risposte.
Ciò significa che se le mie risposte non saranno del tutto soddisfacenti, e spesso non lo saranno, prego i miei interlocutori di riformulare la domanda tenendo il più possibile conto della risposta che avrò dato. Così il dialogo potrà procedere, avremo "imparato" qualcosa e saremo "cresciuti" un po' nel nostro duro lavoro a contatto con la morte e col morire.
A tutti cordialissimi saluti.
 
Francesco Campione
P.S. Stavo licenziando la mia lettera quando un amico, cui avevo anticipato questo nuovo impegno, mi ha inviato una e-mail per dirmi che trovava molto interessante l'idea di confrontarsi sulla morte e su quanto ad essa correlato proprio con gli addetti ai lavori di un settore che riguarda "il caro estinto".

"Non credo tu possa riuscire a dialogare con persone che si sentono socialmente rimosse, così come rimossa è l'idea della morte, attorno alla quale lavorano", ha affermato.

Dopo di che mi ha esortato a rispondere a quella che, secondo lui, è la domanda di tutte le domande in questo campo: "Come è possibile che venga riconosciuta l'importanza del ruolo di chi lavora 'attorno' alla morte in un'epoca in cui viviamo come se la morte non dovesse arrivare mai?"

Avrei preferito rispondere alla stessa domanda se formulata in modo meno astratto da qualche addetto ai lavori. Dirò, tuttavia, subito che anche per coloro che "lavorano la morte" è valido ciò che vale per qualsiasi ruolo sociale: il ruolo degli addetti alla morte sarà tanto più riconosciuto, rispettato e valorizzato quanto più i compiti assegnati si riveleranno indispensabili ed impagabili, come tutto ciò che è umano e che resta tale anche se inevitabilmente sottoposto alle leggi di mercato in un'epoca in cui altissima valenza assume una cornice mercantile.


Francesco Campione è medico e specialista in Psicologia medica. Insegna all'Università di Bologna: Psicologia Medica alla Facoltà di Medicina, Psicologia clinica al Corso di Laurea per infermieri e Psicologia delle situazioni di crisi alla Scuola si specializzazione in Psicologia Clinica.
Ha fondato e dirige dal 1986 la Rivista Italiana di Tanatologia: ZETA
Si è occupato e si occupa di assistenza psicologia ai morenti e alle loro famiglie in lutto.
Coordina il "Servizio di aiuto psicologico alle persone in situazione di crisi, separazione e lutto" presso il Dipartimento di Psicologia dell'Università di Bologna.
Ha fondato e dirige la Scuola di Formazione alla Psicoterapia delle "situazioni di crisi, separazione e lutto".
E' tra i fondatori della IATS (International Association of Thanatology and Suicidology) di cui è vice-Presidente per l'Europa.
Ha fondato e dirige l'Istituto di Tanatologia e medicina Psicologica che opera nel settore dell'assistenza e della formazione del personale sanitario e degli addetti ai servizi funerari.

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