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Case Funerarie

Progettazione e problematiche associate

Il progetto di Casa Funeraria in Italia è oggi un universo di iniziative magmatico ed in evoluzione costante che, sull’ onda di quanto avvenuto in Paesi che hanno affrontato l’argomento prima di noi, prefigura negli anni a venire una crescita di questo tipo di realizzazioni. Oltre Magazine ha già affrontato da tempo le ragioni e le logiche che sottendono a tale sviluppo, ma oggi entriamo nel merito di aspetti da considerare e di criteri progettuali da adottare per un prodotto che, facendo tesoro delle pregresse esperienze, possa prefigurare un risultato degno di ambire al mondo dell’Eccellenza Funeraria.
Una premessa prima di affrontare l’argomento più compiutamente. Oggi in Italia chi ha avuto modo di visitare quelle che si definiscono Case Funerarie incontra per lo più spazi di risulta: a volte sono depositi o magazzini, a volte abitazioni trasformate per l’occasione. Una caratteristica comune è che nessuna nasce da uno specifico progetto, con tutte le limitazioni che tali trasformazioni possono implicare.
Tutti abbiamo negli occhi il verde dei giardini ed il senso di tranquillità e di pace che tale ambiente riesce a trasmettere. Le immagini ed una visita a cimiteri quali Arlington o Père Lachaise, che sono in realtà grandi parchi, rinfrancano l’anima prima che lo spirito. Studi psicologici hanno evidenziato che questi spazi, più che simbolici per il defunto, sono di conforto per i parenti e rendono più lieve il peso del distacco da una persona amata. Ecco allora che uno dei primi aspetti da considerare è che la Casa Funeraria deve prevedere la presenza di verde, meglio ancora esserne contornata, ed il giardino o il parco circostante devono essere oggetto di un progetto di architettura paesaggistica che può mescolare con sapienza essenze, fiori e colori per creare il contorno ideale all’edificio stesso.
Altro elemento da non trascurare è l’acqua, spesso per assioma psicologico associata al verde ed al senso di relax che ne deriva. Un laghetto, una fontana, una lastra: ovunque ci sia acqua che scorre siamo sicuri di aggiungere una componente che dona pace e tranquillità. Attenzione: l’acqua deve scorrere dolcemente, non scrosciare o generare un rumore di fondo, pena il vanificare tutte le buone intenzioni di tale scelta.
Formalmente e morfologicamente l’edificio deve essere definito da un disegno che non rimandi alla sua destinazione principale, per ragioni più di carattere psicologico che funzionale. La validità architettonica del progetto consta nel riuscire a fondere una immagine discreta con una eleganza formale del costruito, tramite l’utilizzo di materiali e di finiture che non contrastino troppo con gli aspetti pratici a cui la struttura è destinata. Ecco allora che un edificio che si presenta come una moderna concessionaria d’auto, tutto vetrate e pannelli d’alluminio, equivale ad una realizzazione tipo deposito, magari in mattoni e timpani di legno: nessuno dei due è adatto al proposito. Il messaggio deve essere chiaro: è necessario che anche il disegno della costruzione si attenga a canoni estetici legati alla sua destinazione.
La presenza di un parcheggio a raso è data per scontata e questo spazio, dove coesistono aree scoperte e possibilmente anche coperte, è un must da cui non si può prescindere. L’importanza di un parcheggio coperto sotterraneo è ancora più interessante poiché garantisce protezione dagli agenti atmosferici, accesso diretto alla Casa, riservatezza e sicurezza psicologica dell’utilizzatore e, non ultimo, snodo operativo per arrivi e partenze in area riservata.
Un inciso merita il pensiero progettuale. La vita di un edificio realizzato con tecniche moderne è stimata in 60 anni, di cui i primi 30 si considerano non interessati ad interventi di manutenzione straordinaria. Le nuove normative relative al contenimento dei consumi energetici, oltre ad una classificazione più o meno meritoria che significa costi energetici più o meno alti, impongono che una quota dell’energia (oggi pari al 20%) venga auto prodotta con fonti rinnovabili. Dato che un impianto fotovoltaico o solare termico odierno garantisce un ciclo vitale di vent’anni e un ammortamento in circa sette anni, varrebbe forse la pena di considerare l’investimento relativo all’intero fabbisogno energetico dell’edificio parametrato nei primi 30 anni di vita e di conseguenza operare scelte di carattere impiantistico.
La distribuzione interna degli spazi deve tener conto di due aspetti prioritari: la destinazione ed i percorsi. Due sono le macro aree in cui la Casa Funeraria si divide: una destinata agli operatori ed una destinata al pubblico. Le aree di pertinenza agli operatori (il ricevimento della salma, le sale destinate alla tanatoprassi, alla tanatoestetica o alla conservazione) devono essere strutturate in maniera tale da prevedere una interazione con gli spazi destinati al pubblico in maniera completamente riservata. Il ruolo dei percorsi di collegamento tra una macro area e l’altra è a questo punto fondamentale, visto che garantiscono la comunicazione e il passaggio per gli operatori, ma non l’accesso per il pubblico.
Un discorso a parte merita la normativa igienico–sanitaria da applicare in ambito progettuale. In attesa della tanto agognata revisione della legge esistente, ormai non più al passo con i tempi, ci si deve purtroppo attenere ad una legislazione che impone pochi parametri molto restrittivi, soprattutto per quanto riguarda i requisiti minimi impiantistici. In aggiunta a questo, alcune Regioni applicano normative o hanno emanato decreti applicativi che riducono ancor più il margine di libertà del progettista. Per ultimo, non sempre i funzionari delle USSL o delle ASL preposti all’esame della pratica sono ferrati in materia in quanto si discute di progetti che raramente vengono sottoposti alla loro attenzione.
Altri aspetti progettuali riguardano l’architettura degli spazi interni, ed in particolar modo l’utilizzo di colore, luce, musica e arredi delle aree comuni. Il colore e la luce recitano un ruolo fondamentale di caratterizzazione per l’importanza che hanno nella psicologia del momento. Scientificamente è provato che l’utilizzo di colori troppo accesi o vivaci in ambienti delimitati accresce il nervosismo interiore, mentre i colori cupi deprimono. Questa regola va tenuta in considerazione per tutti gli elementi che definiscono il contenitore: pareti, soffitti, pavimenti, rivestimenti, tendaggi e così via. La luce invece, in funzione della tipologia di sorgente luminosa e del grado Kelvin che ne determina il colore, può esaltare o mascherare eventuali elementi relativi allo stato ed alla preparazione della salma. Da qui si comprende l’importanza di un corretto progetto di illuminotecnica. Così come la luce e il colore, anche la musica può esaltare, deprimere o tranquillizzare. Avete mai provato a trovarvi in una situazione di dolore fisico, per esempio durante una seduta dentistica, accompagnati da una atmosfera di gelido silenzio o da un brano di musica classica? Di nuovo, scientificamente è provato che la sensazione che il paziente riscontra è completamente diversa.
L’applicazione di soluzioni progettuali di questo tipo è un altro degli argomenti destinati a marcare la differenza in un progetto di Eccellenza Funeraria. Vi sono altri aspetti degni di essere affrontati e valutati, in particolar modo quelli relativi ai servizi generali che comprendono spazi comuni, sale di culto, ristorazione, sistemi di controllo ed altro. Gli stessi saranno oggetto di dissertazione in un prossimo appuntamento.
 
Ing. Dino Brunori
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