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Sulla proposta di Disegno di Legge AS1611

LE DIVERSE OPINIONI 4/4

Una legge quadro che disciplini il settore funerario e cimiteriale è certamente necessaria e il Disegno di Legge AS1611 va in questa direzione. Temo però potrebbe essere difficile, anche se auspicabile, che una legge così ampia raggiunga una condivisione generale, perché si riferisce a un sistema complesso che vede coinvolti una pluralità di soggetti diversi.
Come Presidente della Federazione Italiana delle Società per la Cremazione limito le mie osservazioni agli aspetti che riguardano specificatamente l’ambito della cremazione. Le modalità di espressione delle volontà di cremazione e di destinazione delle ceneri rientrano nelle problematiche dei diritti civili di competenza statale, diritti che dovrebbero essere uguali sul territorio nazionale e non frammentati. La disomogeneità normativa in materia di cremazione ha infatti determinato una differenziazione nei diritti e una complicanza burocratica; la mancanza di un’unica legge nazionale che definisse un trattamento uniforme, il ruolo preminente delle volontà del defunto e, di conseguenza, le norme precise sul comportamento dei parenti e degli altri aventi causa, ha finora provocato palesi incongruenze.
Valuto molto positivamente la formazione degli ATOC e sono favorevole a un riassetto generale dei cimiteri su base territoriale più ampia e con politiche finalizzate al miglioramento della qualità del servizio, purché la pianificazione sia coerente e rispettosa delle realtà esistenti. Ritengo che la razionalizzazione dei cimiteri potrebbe determinare in una prospettiva futura anche effetti positivi nelle regioni dove fino ad ora la cremazione ha avuto poca diffusione.
Un’altra osservazione che desidero esprimere riguarda la soppressione delle concessioni perpetue. I diritti acquisiti vanno comunque tutelati. Comprendo le problematiche comportate dalla perpetuità in determinate circostanze, ma le problematiche non possono essere generalizzate a discapito degli esempi virtuosi.
Franco Lapini
Presidente Federazione Italiana Cremazione
 

L’attuale testo dell’AS1611, “Disciplina delle attività funerarie”, è per Federutility Sefit capace di dare risposte adeguate alle necessità imprenditoriali pubbliche e private. Potrà essere emendato e migliorato nel percorso parlamentare, ma nessuna proposta di legge aveva, fino ad ora, individuato con tanta chiarezza il percorso per un assetto strutturale di medio e lungo periodo per questo settore.
La razionalizzazione del sistema cimiteriale italiano (poco meno di 16.000 cimiteri), gestiti da oltre 6.000 entità nelle più diverse forme, con la nascita di ambiti territoriali ottimali cimiteriali potrebbe ridurre i gestori a non più di 400, ottenendo insieme economie di scala e omogeneizzazione regolamentare e tariffaria tra territori contigui e, per i cittadini, una maggiore sicurezza di disporre di tombe quando necessitano. Gli standard nazionali per la localizzazione dei crematori garantiranno una maggior facilità per le popolazioni ad accedervi e, con attenzione all’economicità di gestione calibrata su bacini ottimali di 4.000 defunti/anno (la media europea), anche il loro sostentamento economico. Ciò determinerà un forte impulso alla realizzazione di crematori nelle aree scoperte del Paese, il Centro e il Sud Italia. Auspichiamo poi un deciso intervento nel settore funebre, per strapparlo alle mani della pura speculazione e farlo camminare sulle gambe della sana imprenditorialità, con l’individuazione di politiche di medio termine che consentano l’emersione del sommerso in termini di lavoro nero (si stima circa un terzo in più di assunzioni regolari) e di fatturato. Con le misure ipotizzate viene data dignità ad un settore spesso bistrattato e si mettono in moto investimenti soprattutto privati destinati a strutture per la cerimonialità funebre, quali sono le Case Funerarie e le sale per il commiato. Ci si attende un netto miglioramento di qualità del servizio ai cittadini.
Anche se necessita qualche miglioramento al testo, soprattutto nelle garanzie per i consumatori e per la specificazione del sistema sanzionatorio, nel complesso il provvedimento ci appare condivisibile, capace di dare risposte alle attese di gran parte degli operatori italiani e in grado di allineare il nostro Paese agli standard europei anche per il settore funerario. Federutility Sefit ritiene utile che il Senato calendarizzi il provvedimento in tempi brevissimi, visto che sono anni che il comparto attende risposta ai problemi sopra evidenziati.
Il cambiamento più importante, ed aggiungo urgente, riguarda la completa revisione del sistema fiscale dell’insieme dei settori funebre e cimiteriale, allineando tutte le operazioni che vi si svolgono all’aliquota iva ridotta del 10%, purché in parallelo alla elevazione del tetto di detrazioni fiscali ammesse per favorire l’emersione del sommerso. E infine l’introduzione nel nostro Paese, per legge, della previdenza funebre e di quella cimiteriale. Questi interventi, uniti a una considerevole e penetrante azione di controllo, possono essere determinanti nel garantire una trasparenza di sistema e di equità fiscale a favore dei cittadini e delle imprese sane. Ci pare utile segnalare come sia sempre più indifferibile estendere le detrazioni fiscali, oggi valide per la casa e gli arredi, anche per la ristrutturazione di tombe, con un favorevole effetto sia sul mercato edile e marmoreo, sia soprattutto per rilanciare la monumentalità cimiteriale.
È opportuno chiarire che il DdL non ha effetti immediati, ma diventa operativo nel medio termine (da un minimo di 2 a un massimo di 5 anni, a seconda delle materie). Quindi un periodo pensato per favorire la transizione verso il nuovo assetto e per dar tempo a tutti di prepararsi. E nel prepararsi c’è anche l’adozione, da parte delle Regioni, di atti di adeguamento alle nuove norme statali.
Daniele Fogli
Responsabile Sefit


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