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Berlin: Südwestkirchhof Stahnsdorf

arte, architettura e sculture in un parco monumentale

A causa della eccezionale crescita demografica a Berlino, verso la fine dell'Ottocento il Sinodo berlinese si ritrovò a pianificare l'istituzione di cimiteri centralizzati alle porte della città, da collegare all'abitato mediante "moderni mezzi di trasporto". A tale scopo, a cavallo del secolo furono acquisiti alcuni terreni a Stahnsdorf, Ahrensfelde e Mühlenbeck. Si pensò anche di elaborare nuove modalità per cercare di far fronte, sia finanziariamente che dal punto di vista culturale, al problema, destinato ad essere di lungo periodo, delle sepolture in città e nei sobborghi confinanti.

Furono progettati tre grandi cimiteri, in cui ogni parrocchia disponesse del proprio camposanto, inserito all'interno della struttura più ampia, ciascuno gestibile separatamente e chiaramente individuabile. Il 28 marzo 1909 ci fu l'apertura ufficiale del Südwestkirchhof Stahnsdorf [cimitero sud-occidentale] e, per garantire comodi collegamenti, la Chiesa Protestante finanziò la costruzione della tratta di metropolitana fino a Stahnsdorf, con fermata al cimitero.

Per le sue dimensioni e per la sua struttura, simile a un grande parco boscoso, già qualche decennio più tardi il Südwestkirchhof era diventato uno dei luoghi di sepoltura più grandi e più noti della Germania. Diversi personaggi famosi vi riposano per sempre, come per esempio Heinrich Zille, Rudolf Breitscheid, Lovis Corinth, Edmund Rumpler, Louis Ullstein e la famiglia Siemens.

L'aspetto generale senz'altro risente della combinazione fra disegno del paesaggio e arte cimiteriale, di architettura e scultura. Vi lavorarono architetti e artisti come Franz Seeck, Alfred Grenander, Max Taut, Hugo Lederer, Hermann Hosaeus e Emil Cauer, per citarne solo alcuni.

Oltre all'arte funeraria delle pietre tombali del XIX e XX secolo, la cappella mortuaria nello stile delle Stavekirke norvegesi è il cuore del Südwestkirchhof Stahnsdorf. Gustav Werner, soprintendente della real casa, si ispirò a modelli scandinavi e tra il 1908 e il 1911 fece approvare i progetti di costruzione della cappella.

Il cimitero conquistò così fama e popolarità come monumento culturale e divenne celebre ben oltre i confini di Berlino. Ed è tuttora importantissimo per la cultura e la storia dell'arte della Germania.

Di particolare rilevanza per la storia di Berlino è la re-inumazione a Stahnsdorf di 30.000 salme, che furono qui trasferite con le loro tombe, monumenti e mausolei, in occasione dell'apertura a Berlino del cosiddetto "asse nord-sud", realizzato nel corso della ricostruzione della città ad opera di Albert Speer alla fine degli anni Trenta.

A causa della divisione della Germania con la costruzione del Muro nel 1961 la necropoli perse la sua centralità originale, essendo stato tagliato fuori dal suo "bacino d'utenza" primario. Infrastrutture, sovrastrutture e monumenti andarono rapidamente deteriorandosi e ampi settori di quello che era stato un giardino si intravedevano a malapena sotto la vegetazione cresciuta in modo incontrollato.

Nonostante la difficoltà della situazione nell'immediato dopoguerra e la divisione politica della Germania e della stessa Berlino, la Chiesa Protestante ha sempre mostrato grande attenzione per la cura e la sopravvivenza di questo cimitero, che da oltre vent'anni è nell'elenco dei beni da preservare, non solo come giardino monumentale, ma anche come preziosa fonte di informazioni sulla cultura cimiteriale di un tempo.

A partire dal 1991, la Chiesa Protestante di Berlin-Brandenburg-Schlesische Oberlausitz ha investito oltre 6 milioni di Euro per il recupero del cimitero, compresi gli edifici e le strutture di servizio.

L'altissimo numero di visitatori sta a dimostrare che vi è grande interesse per la storia culturale e artistica del parco. A partire da gennaio 2000, l'associazione Amici del Südwestkirchhof Stahnsdorf ha come scopo primario la conservazione di questo monumento storico e culturale.

Oggi, il Südwestkirchhof Stahnsdorf è tenuto in grande considerazione non solo come luogo di sepoltura e lutto, ma sta acquistando una certa rilevanza anche come spazio vitale per la città e come luogo d'incontro.


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