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PROGETTO CARONTE

Appena conclusi i corsi specialistici di Torino e di Milano, prende il via il "corso breve per operatori" prima della fase conclusiva del progetto: la formalizzazione di un pacchetto formativo completo di corpo docente, programmi, materiali e supporti didattici per le future esigenze del settore.
In queste settimane hanno avuto termine i due corsi specialistici previsti dal Progetto Caronte: il corso per cerimonieri a Torino, ed il corso per tanatoprattori a Milano, preceduti da una fase propedeutica che ha impegnato per più di un mese docenti di livello universitario cui è stato dato il compito di "formare i formatori" fornendo a questi, tutti laureati in psicologia, medicina, biologia, scienze umanistiche e della comunicazione, conoscenze e strumenti specifici per settori particolari della funeraria, quali la cerimonia, la tanatoprassi, … . Questi laureati sono stati impegnati, insieme a formatori sperimentati e specialistici, nelle docenze dei corsi.
A Torino, da mercoledì 7 maggio a venerdì 6 giugno e per un totale di 90 ore, si è tenuto il corso per cerimonieri, con la presenza, oltre ai formatori, di dieci allievi. Dopo una prima fase di lezioni teoriche (dal lutto alle sue modalità di elaborazione, dalle caratteristiche del rito agli strumenti e agli elementi di espressione, fino alla conoscenza dei testi, degli schemi rituali e dei generi musicali) si è proceduto alla parte pratica e sperimentale, svolta in ambienti predisposti per la cerimonia.

A Milano, dal 14 aprile al 16 maggio, ha avuto luogo il corso per tanatoprattori, articolato in trenta ore di lezioni generali e sessanta ore di lezioni specialistiche, con tre pomeriggi di sperimentazione. Per la prima volta si è potuta presentare agli operatori ed agli addetti italiani la modalità francese nell'applicazione della tanatoprassi. Il dottor Pierre Larribe, responsabile della formazione professionale nell'organizzazione les alyscamps della più importante Federazione Funeraria Francese, la cpfm (Confederazione delle Professioni Funerarie e Marmisti), e membro del Jury National de Thanatopraxie, ha svolto le 60 ore di lezione. Non si è trattato, evidentemente, di conferire diplomi di tanatoprattore, specializzazione ancora non riconosciuta nel nostro ordinamento, ma, invece, di anticipare il più possibile i tempi per essere preparati quando anche in Italia, come prevede il Disegno di Legge del Governo, si potrà esercitare questa professione.
Il corso, come era prevedibile, ha avuto grande successo: è stato frequentato da 18 persone, provenienti da numerose Regioni (Lombardia, Piemonte, Toscana, Marche, Basilicata), ed è stato necessario mettere in stand bay numerose altre domande. Sono stati trattati argomenti che spaziano dalla descrizione della strumentazione necessaria, a quella delle pratiche più diffuse, fino ai casi particolari, quali la ricomposizione della salma dopo un incidente.

Il corso ha visto anche la sperimentazione di procedure di tanatoestetica, le uniche oggi possibili, presso una struttura ospedaliera. Un ringraziamento particolare va alla Ceabis che ha fornito a tutti i partecipanti le necessarie attrezzature tecniche.

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