Rotastyle

A Lione dal 20 al 22 novembre

Funexpo 2014

Anche quest’anno la FFPF (Fédération Française des Pompes Funèbres) ha organizzato a Lione Funexpo, il salone professionale a frequenza biennale giunto alla sua nona edizione e tanto caro ai due co-presidenti, da molti anni ormai, della Federazione, Alain Hoffarth e Roger Schvartsman.
Come da consolidata tradizione l’evento si è svolto in concomitanza con l’apertura (il terzo giovedì di novembre) delle botticelle di beaujolais nouveau. Sono ormai lontani i tempi in cui, negli anni ‘60 del secolo scorso, ci si ritrovava in quel vero e proprio tempio del ben bere che era, a Trieste, il mitico “Re di coppe”, covo di artisti, di studenti e di amatori del buon vino. Allora, forse anche perché le distrazioni erano più rare (ma quanto più euforico era il Paese in pieno boom economico!), la data del 15 novembre (solo più tardi, negli anni ‘80 se non andiamo errati, si parlerà del terzo giovedì del mese per evitare concomitanze con weekend ed altro) cominciava ad occupare i pensieri degli avventori già un mese prima dell’ora x e nel momento in cui il “simposiarca” (colui che conduce il simposio), l’ ottimo Mario Vellich, spillava con augusto gesto il primo vino, la lunga attesa si trasformava in tripudio generalizzato e dirompente. Oggi tutto sembra più banale, uniformizzato, omogeneizzato, omologato, asettico. Come tante altre cose, soprattutto per ciò che è dei piaceri della tavola, ma non solo. Anche i sentimenti di amicizia, di fratellanza, di cameratesca allegria sembrano aver lasciato il passo ad un mondo in cui l’elemento irrazionale sembra dover cedere il passo all’organizzazione ed al suo feticcio, il computer, con tutti i suoi avatar. Basta darsi un’occhiata attorno in strada, al caffè, in treno, in aereo per rendersi conto del numero immenso, quasi insopportabile, da una coorte di “zombie” semi-ipnotizzati dal propri telefonini, smartphone o tablet. Alcuni, poi, fanno prova di una destrezza e di una rapidità incredibili nel battere messaggini sulle tastiere dei loro aggeggi, quasi si trovassero ad un concorso di dattilografia. Ma quante ore, giorni, settimane, mesi, anni, avranno mai passato costoro ad addestrare i propri polpastrelli alla pedanteria ripetitiva di un esercizio che, assorbendoli totalmente, li priva del piacere di osservare una foglia dai colori autunnali che cullandosi atterra sulla terra umida o di approfittare delle stravaganze di quegli improbabili e sempre più rari personaggi che si potevano incontrare nei luoghi pubblici come quel signore già avanti con gli anni che con una facilità sconcertante forgiava poesie a getto continuo durante un viaggio in treno tra Venezia e Verona.
Improvvisazione, quella della poesia estemporanea, che ha origini antiche all’interno di tradizioni non solo popolari, ma anche colte. Basti pensare ai giochi ed alle competizioni conviviali della Grecia antica (non so se Tsipras faccia lo stesso nei suoi infuocati comizi in piazza Omonià) in cui la poesia a braccio si esprimeva in “agones” (gare) ristretti durante i simposi che seguivano il banchetto e nei quali i commensali bevevano seguendo le prescrizioni del simposiarca ed intonando “skòlia” (canti conviviali) oltre che improvvisando, come si diceva, rime. Il simposio condensa ed esemplifica, nello spirito greco, quei valori che rendono nobile l’uomo: la conversazione colta, la musica, la compagnia delle ragazze compiacenti o no, la danza, il vino, il canto e l’eros. In effetti la baldoria era uno dei componenti importanti nella vita della ”polis” greca. Non a caso Platone, nel “Simposio”, fa irrompere Alcibiade, il grande ed aristocratico condottiero e statista ateniese, la testa inghirlandata, completamente ebbro e sorretto dalla sua combriccola. Un po’ come, “mutatis mutandis”, accadeva all’uscita del summenzionato “Re di coppe”. Non solo in occasione della presentazione del beaujolais nouveau ed anche per chi Alcibiade non era!
Nonostante il relativo declino del rito del beaujolais, Lione rimane sempre una destinazione gradevole. La sua posizione geografica, la sua configurazione, la bonomia dei suoi abitanti (contrariamente al pessimo umore permanente dei parigini) ed il culto della cucina (i ”bouchons”, le trattorie tipicamente lionesi, ne costituiscono i santuari) ne fanno un luogo dove è sempre piacevole recarsi. Non a caso molti sostengono, con qualche ragione a nostro parere, essere la “capitale des Gaules” la più “italiana” delle città francesi. Rimane il fatto che ad ogni occasione si va a Funexpo molto ben disposti e di umore eccellente. Anche se, in ultima analisi, l’interesse dell’esposizione è abbastanza relativo. La vocazione dell’evento non è quella di proporsi come una delle manifestazioni leader dell’industria funeraria mondiale. È piuttosto quella di offrire agli impresari di una certa parte della Francia una rassegna di quelle che possono essere le novità in un settore che, a dire il vero, ne presenta poche.
Le dimensioni di Funexpo 2014 ci son parse leggermente inferiori a quelle delle edizioni precedenti, anche se tale fenomeno si manifesta, con i tempi che corrono (“mala tempora currunt!”), un po’ dappertutto salvo nei casi in cui, con lodevole intuizione, si sia operato per creare delle sinergie. È il caso di Tanexpo World in occasione delle manifestazioni in Brasile nel 2013 ed in Russia qualche mese addietro. Come tutti sanno, il successo di tali iniziative è stato incontestabile. Per quanto riguarda il numero dei visitatori, gli organizzatori hanno espresso, a fine fiera, una certa soddisfazione. Abbiamo incontrato Emilia Boggio Lega e Francesco Foroni (Amuela), Daniele Bertoncello (Ceabis), Elisabetta e Paolo Rota (Rotastyle), Bartolomeo Sandrone (Spaf) insieme all’amico Valentini di Faenza, Alberto Mondino, Francesco Corradi (FC) e ancora, da oltre confine, Marco Frank (Binz), Catherine Cantin e Patrick DeMeyer (Facultatieve-Hygeco), Martin Mordang (Funeral Products).
Tra gli espositori della penisola citeremo, in stretto ordine alfabetico, Arredi Funebri di Biagio Orefice, la cui linea innovativa ha sedotto i numerosi visitatori fermatisi presso lo stand, Ellena, che con i suoi carri funebri ha riscosso un successo concretizzatosi in diversi ordini, e “last but not least” Pilato, che ha raccolto in terra francese i frutti meritati di una costanza nel partecipare ai saloni malgrado gli oneri di ogni genere che ciò comporta. In particolare per quanto riguarda i trasformatori di autoveicoli ci è parsa percepibile, ed era ora, una migliore accettazione di quei modelli, più eleganti, che da sempre fanno parte della cultura funeraria italiana, ma che solo da poco iniziano ad imporsi in Francia dove, come ben si sa, il mercato è sempre stato piuttosto orientato verso i furgoni più che verso le berline. Il che lascia presagire futuri successi per i nostri produttori. Per il resto poche novità da segnalare. Qualcosa s’è visto, nel contesto di un mercato in cui la cremazione continua la propria crescita, per quanto riguarda le urne o gli accessori per la cremazione come ad esempio il dispersore gettabile di ceneri proposto da Carrier Feige Renaud. Quanto alle urne interessanti quelle delle Menuiserie Ariegeoises (che esponeva anche quelle belle e preziose dell’italiana Amuela), quelle della 2PFC Distribution e quelle, belle ed eleganti, ma carissime, della Next World in Design. Molto apprezzati i vasi e le colonne decorative della tedesca Sigmund Produktdesign dell’amica Ursula Sigmund, già presente a Tanexpo, nonché, per quanto riguarda i monumenti, le realizzazioni originali di E Stel, che ha proposto le proprie opere in acciaio speciale ed inox, e di Acanterra, che ci piacerebbe vedere un giorno sbarcare in Italia. E, perché no, già dall’1 al 3 aprile del 2016 per la prossima edizione di Tanexpo! Quanto al resto abbiamo trovato, presso lo stand del distributore francese, i prodotti di Bosisio e di Ellepi, della quale abbiamo salutato con piacere i titolari; abbiamo rivisto poi, con immutata gioia, la Desplanches in attesa di rivedere presto a Bologna la filiale italiana capeggiata da Fabrice.
A chi ci legge vadano i nostri migliori auguri per un 2015 ricco di salute e di successo.
 
 
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