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Sulla proposta di Disegno di Legge AS1611

LE DIVERSE OPINIONI 1/4

Abbiamo recentemente avuto modo di leggere come Oltre Magazine sia stata definita una “rivista partigiana”. Prendendo atto dell’accusa (se tale può essere considerata) e astenendoci dal commentarla dando adito (come spesso è accaduto e accade in questo settore) ad ulteriori, inutili e improduttive polemiche, rispondiamo con i fatti attraverso l’invito rivolto a tutte le principali rappresentanze del comparto perché si esprimessero sul Disegno di Legge presentato in Senato lo scorso 10 settembre ed al centro della discussione in questi ultimi mesi: a tutti è stato chiesto di manifestare la propria posizione, evidenziando pregi e difetti del documento e avanzando proposte per eventualmente migliorarne i contenuti. Nostro malgrado non possiamo completare il ventaglio politico dei pensieri in quanto al dibattito si è sottratta Feniof, dichiarando di avere già espresso in altre sedi il loro parere in merito.
Alberto Leanza
Editore Oltre Magazine
Ritengo quello presentato dal Senatore Stefano Vaccari un buon testo di legge di riforma del settore funerario e cimiteriale italiano perché, rispondendo a quanto auspicato per molti anni da buona parte del comparto, introduce importanti elementi di novità non solo per moralizzare e per meglio organizzare il mercato, ma per dare all’intero sistema una connotazione decisamente innovativa e moderna. Abbiamo ascoltato commenti “infuocati” ad opera di altre Organizzazioni che non hanno partecipato alla impostazione del testo o che si sono autoescluse dal confronto, ma si è spesso trattato di reazioni isteriche di chi, sentendo venir meno la propria credibilità, ha scelto la strada della volgarità e della delegittimazione evitando accuratamente, come sempre è accaduto fino ad oggi, di formulare proposte serie e concrete.
Si parla, a sproposito, di una legge destinata a far chiudere molte attività: ma quando mai! Tutti sappiamo come oggi il mercato sia negativamente condizionato da soggetti che dispongono a malapena di un telefono, di una scrivania e, forse, di un catalogo da far visionare ai dolenti e che prospettano, per un servizio di infimo livello, costi improponibili per chi opera invece con correttezza e con professionalità. Ebbene, questi soggetti, che sono comunque conosciuti e presenti sul territorio, dovranno adeguarsi dandosi un minimo di organizzazione o potranno diventare “agenti” di una Impresa Funebre strutturata con interesse a proporre prodotti e servizi con un più alto valore aggiunto a vantaggio della qualità per il consumatore e della creazione di nuova occupazione.
Siamo stati accusati di aver dato vita ad una “santa alleanza” con la compagine pubblica: noi dialoghiamo con tutti e abbiamo ritenuto opportuno trovare ipotesi condivise che diano alle proposte un maggior peso politico. È inutile che chi non ha voluto intraprendere questo percorso oggi si stracci le vesti: avanzi piuttosto proposte serie per migliorare quanto potrebbe essere ancora necessario.
Il Disegno di Legge AS1611 contiene molti positivi passaggi: una politica fiscale che dovrebbe favorire la lotta all’evasione e al lavoro sommerso, una migliore organizzazione del comparto, il superamento delle attuali normative frammentate in norme statali, regionali e comunali, un nuovo sistema gestionale cimiteriale che dovrebbe coniugare efficienza, efficacia e economicità, una più costante attenzione alla formazione professionale, l’introduzione della previdenza funeraria e cimiteriale, la gestione unitaria a livello statale della normativa sulla cremazione … e tanto altro!
Siamo pronti a sostenerlo con impegno e con determinazione e siamo certi di trovare al nostro fianco tutti coloro che davvero ambiscono a fare qualcosa di buono per lo sviluppo del comparto e per il bene comune!
Jorio Ronca
Presidente Asnaf&AS

Assocofani è una Associazione di Imprese che si differenziano per tipologia di struttura e per i valori di fatturato: al nostro interno convivono diverse correnti di pensiero per ciò che concerne il mercato o la produzione, ma sui problemi comuni troviamo una naturale e forte coesione. Siamo tutti d’accordo che, a venticinque anni dalla sua emanazione, il vecchio DPR 285/90 non sia più rappresentativo del mondo funerario attuale e che certamente vada rivisto: quali membri del Consiglio Nazionale della Funeraria Italiana ci stavamo già muovendo presso il Ministero della Salute (competente sulla materia) per proporre un testo condiviso con le altre Federazioni e con gli altri soggetti del mondo produttivo italiano.
Fin da una prima lettura, il Ddl Vaccari ci è parso che si soffermasse (forse troppo!) sugli aspetti burocratici piuttosto che su quelli propri del servizio funebre e su quelli igienico-sanitari. Infatti, ad eccezione della sponsorizzazione dei loculi areati e dell’incentivazione alla cremazione, i riferimenti igienico-sanitari mancano o sono latenti e quindi, nel caso dovesse passare così come è, dovremmo comunque sempre riferirci ai vecchi testi legislativi sulla materia. Venendo all’articolo 24 (che ci riguarda da vicino), non lo riteniamo affatto completo, così come è stato presentato, perché tralascia aspetti importanti: a parte richiamare la norma UNI sui Cofani Funebri, non regolamenta affatto la tipologia degli altri prodotti utilizzati (imbottiture, maniglie, …), né tanto meno fa cenno a loro eventuali caratteristiche e se devono o meno essere dotati di particolari certificazioni. Ad onor del vero, sull’argomento ho già incontrato in Senato il Senatore Vaccari al quale non mancheremo di far avere al più presto le nostre osservazioni e le eventuali integrazioni al testo.
Riguardo invece alla istituzione delle nuove ATOC, abbiamo fatto molta fatica a comprendere quali fossero i reali benefici: ci sembra che potrebbero aumentare la burocrazia e i costi del servizio, andando tra l’altro a toccare anche le finanze già disastrate dei Comuni con il prelievo del 20% sulla Tasi. In attesa di ragguagli, preferiamo astenerci sull’argomento. Una nota dolente: abbiamo preso atto che, per il sostentamento delle ATOC, verrebbero istituite nuove tasse sul servizio funebre che, se recepite, andranno ad incrementarne i costi con la conseguenza che, stante la minore propensione alla spesa dimostrata dalle famiglie in questi ultimi anni, le maggiori economie verranno sicuramente riversate sulla qualità del prodotto, il nostro prodotto!
Sulle nuove norme per la strutturazione delle imprese, esistono pareri discordanti anche all’interno della nostra Associazione: tutti però sono d’accordo sul fatto che la liberalizzazione delle licenze e la eccessiva polverizzazione del mercato non hanno portato altro che un aumento di costi per tutti (imprese, imprenditori e famiglie) e che, per chi lavora in regime di legalità, la penalizzazione è ancora maggiore. Occorrerebbe incentivare i controlli su quei soggetti che operano in regime di concorrenza sleale, applicando sanzioni di tipo pecuniario e amministrativo, con sospensione o ritiro delle licenze per chi reitera il reato.
Anche l’aspetto fiscale, così come viene riportato nel DDL, presenta dei punti oscuri e sembrerebbe addirittura meno conveniente dell’attuale regime in quanto l’introduzione dell’iva al 10% andrebbe a fagocitare interamente la quota di detraibilità del servizio. Voglio fare un esempio: per un servizio da 6.000 euro + iva 10% = 6.600 euro (quindi 600 euro in più per le famiglie), la detrazione del 50%sarebbe pari a 3.300 euro il cui 19% corrisponde a 528 euro. Un aumento del servizio di 600 euro e una detrazione per la famiglia di 528, con una perdita di 72 euro che, in confronto alla vecchia detrazione di 294 euro, è sempre una situazione peggiorativa; oltre naturalmente alle nuove tasse per il sostentamento di ATOC che prima non c’erano!
In questo DDL si parla dell’ introduzione dell’aliquota iva sui servizi funerari del 10%, ma non si parla affatto di un cambio di regime di fiscalità per le Imprese di Pompe Funebri (di tipo ordinario) che metterebbe le stesse in grado di recuperare l’iva sugli acquisti (al 22%!). In sintesi: ben venga una legge nuova, ma che finalmente tuteli gli interessi di tutti, famiglie, imprese e mercato!
Marco A. Ghirardotti
Presidente Assocofani
[continua]


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