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Amici animali

Il Pet non conosce crisi

L’ animale è il miglior amico dell’uomo”.
Mai come negli ultimi anni questa affermazione si rivela veritiera. Se ne sono accorti tutti: i padroni felici, i loro piccoli e coccolati amici e, ovviamente, il mercato. Il settore dedicato agli animali da compagnia infatti, nel nostro Paese come all’estero, pare non subire gli effetti devastanti della crisi economica. Gli italiani non sembrano disposti a rinunciare alla compagnia di un amico a quattro zampe, né tanto meno a prendersene cura nel migliore dei modi. Un rapporto sempre più saldo e più profondo, quello che lega il padrone al suo fedele compagno, che porta alla luce nuove esigenze anche in materia di ultimo addio. Per meglio comprendere come e perché il settore pet si riveli sempre più legato al mondo della funeraria, in cui il suo ruolo è stato finora abbastanza marginale, vi presentiamo qualche dato che ci permette di valutare la portata del fenomeno e le sue principali caratteristiche.
Secondo l’ultimo Rapporto Eurispes 2013 oltre la metà delle famiglie italiane possiede un animale domestico; un dato di per sé già molto significativo, che diventa ancora più interessante se si guarda la progressione rispetto al 2011 con un incremento, in due anni, superiore al 13%. Un trend positivo che non fa prevedere alcuna inversione di rotta poiché oltre la metà degli intervistati che non possiedono animali dichiara che desidererebbe però averne uno. In testa alle classifiche degli amici a quattro zampe troviamo cani e gatti, presenti nelle case degli italiani in circa 7 milioni di esemplari per specie. Un tale successo si spiega con l’opinione che i cittadini, proprietari di animali e non, hanno sulla presenza degli amici a quattro zampe in famiglia: una ricerca di Gfk Eurisko, condotta da Giuseppe Minoia nel febbraio 2013, ha evidenziato che una larga maggioranza della popolazione, l’80% degli intervistati, ritiene che gli animali favoriscano benessere e buona qualità nella vita dei loro padroni.
Quello tra l’uomo e l’animale è dunque un rapporto che funziona molto bene, reputato praticamente all’unanimità “più che soddisfacente”. L’amico a quattro zampe viene considerato come un vero e proprio membro della famiglia, e definito dall’87% del campione come “molto importante”; un amico capace di dare affetto, sostegno, sicurezza, gioia, con cui si passa in media oltre un’ora al giorno del proprio tempo libero, tempo che nella maggior parte dei casi si vorrebbe aumentare. Questo nuovo atteggiamento nei confronti degli animali è frutto di diversi fattori tra i quali la crescente urbanizzazione, l’aumento delle persone single e degli anziani soli, la natalità decrescente ... Peculiarità che hanno portato a una evoluzione dei bisogni affettivi e a un radicale cambiamento nel rapporto con il mondo animale da parte dell’uomo, sempre più bisognoso di uno scambio di cure e di attenzioni che spesso non riesce a soddisfare tramite le relazioni con i propri simili.
Diventa così del tutto naturale, per i proprietari, voler provvedere nel modo migliore ai bisogni del proprio beniamino. Nonostante la crisi, il 59% dei proprietari dichiara di “non badare a spese” per la salute del proprio animale, scegliendo i cibi migliori e le cure più adeguate in caso di problemi di salute. Nel 2011 il mercato italiano degli alimenti e dei prodotti pet care ha registrato, in controtendenza con l’andamento generale, una crescita pari al +2,1%. A livello mondiale parliamo di un mercato che vale ben 65,8 miliardi di dollari. Sui propri amici a quattro zampe gli italiani non sono proprio disposti a risparmiare e, sempre più, pretendono per loro un trattamento degno del ruolo di fedele compagno di una vita. Questa nuova sensibilità ha stimolato anche una crescente attenzione da parte della società e delle Istituzioni verso i diritti degli animali, interesse vissuto positivamente e largamente condiviso dall’opinione pubblica in generale e dai proprietari in particolare: l’animale è oggi considerato un soggetto con diritti precisi che l’uomo ha il dovere di tutelare.
In numerose regioni d’Italia è già entrata in vigore la legge comunitaria 1069/2009 che vieta l’abbandono, lo scarico o l’eliminazione incontrollata del corpo dell’animale deceduto.
La consapevolezza acquisita, l’affetto e le crescenti attenzioni dedicate agli animali hanno visto l’affermarsi di una coscienza collettiva che porta a ritenere inconcepibile trattare il proprio piccolo amico come un rifiuto nel momento, molto doloroso, della sua scomparsa, inviandolo in un inceneritore generico. Sempre più spesso i padroni ricorrono a strutture specializzate dedicate in cui sono certi che il loro animale verrà trattato come un “essere vivente” e non come materiale organico. Questo quadro mostra tutte le potenzialità di una attività funebre dedicata al mondo pet. I centri che si occupano della cremazione animale si stanno non a caso rapidamente moltiplicando ed è interessante notare come la loro dislocazione segua in maniera fedele la distribuzione degli animali da compagnia nelle famiglie italiane, maggiore al Centro e al Nord rispetto alle Isole e al Sud Italia dove però si attestano più alti tassi di crescita.
Questa tendenza apre nuove prospettive non solo alla cremazione, ma a tutto ciò che concerne il lutto. Nella maggior parte dei casi il padrone e la sua famiglia vivono il momento della scomparsa come estremamente drammatico e doloroso e sentono il bisogno di farvi fronte con un addio “formale”. Una piccola cerimonia, la possibilità di rendere l’ultimo omaggio al compagno di una vita in luogo tranquillo e, non ultimo, il fatto di conservarne i resti diventano elementi fondamentali per l’elaborazione del lutto. In fondo non è più semplicemente un cane o un gatto ad andarsene, ma un amico che ha sostenuto il proprio padrone nei momenti difficili, che ha giocato con i suoi bambini, che ha portato allegria e buonumore ogni giorno a tutta la famiglia: ed è normale che si desideri onorarlo in quanto tale.
Non sempre, per mancanza di strutture o, semplicemente, di informazione, questi bisogni trovano risposte adeguate; eppure il mondo della funeraria avrebbe tutte le risorse e le competenze per farlo, anche se naturalmente occorre agire con la massima competenza per proporre un servizio adattato e professionale.
Torneremo in futuro sull’argomento, trattando peculiarità e problematiche del servizio funerario per animali con l’auspicio di potervi fornire spunti utili a eventualmente sviluppare in questo senso la vostra professione. Continuate a seguirci!
 
Nara Stefanelli


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