Rotastyle

DEVOTA 2013 2/2

Interessante anche il fatto che gli espositori esteri siano in crescita. Oltre ai già citati italiani (tra i quali in evidenza Tanexpo), sloveni e tedeschi, da segnalare i cechi di Setora con i loro cofani e, dalla città di Amroha in India, la ATC di Khusro Sabri che ritroveremo a Bologna la prossima primavera. Tra le personalità di gran spicco presenti, ricordiamo il Presidente della Funeraria della città di Vienna, una delle più importanti d’Europa, venuto a salutare le aziende vincitrici delle gare di appalto indette dalla società municipale. Prime fra tutte una famosa azienda italiana produttrice di autofunebri e la Menina di Kamnik, in Slovenia, che si è brillantemente assicurata la fornitura di parecchie migliaia di casse per gli anni a venire. In tema di cofani abbiamo notato con interesse la presenza importante di bare metalliche (i “casket” americani) il cui impiego è ormai permesso in Austria salvo che per le inumazioni.
Dicevamo di Tanexpo. In effetti lo stand ha costituito il maggiore polo di attrazione della manifestazione. Siamo stati piacevolmente impressionati nell’apprendere che molti visitatori a Ried conoscessero, per esserci stati in passato, la rassegna di Bologna. E contenti di ricevere la visita di vecchie conoscenze e di amici. Tra di essi quella dei due Marcin (Musial e Paszkowski), organizzatori della fiera di Kielce in Polonia, che ci hanno confermato non solo la propria presenza a Tanexpo, ma anche quella di un importante gruppo di produttori del loro Paese che esporranno a Bologna. Il tutto a conferma che il lavoro svolto paga. Del resto la campagna di fine anno si annuncia intensissima. A fine mese saremo ad Austin, in Texas, per la NFDA. Da lì direttamente andremo a São Paulo per Tanexpo World Brasil da cui proseguiremo per Mosca per l’annuale fiera russa, Necropolis, organizzata dall’amico Serguey Borisovitch Yakushin. Un giro del mondo in poco più di una settimana a conferma della ferrea volontà di Tanexpo di offrire a visitatori ed espositori della massima manifestazione europea e, perché no?, mondiale, il meglio di quanto il settore sia in grado di proporre.
Con tutti questi progetti in testa abbiamo lasciato Ried e il suo complessino jazzistico, che per tre giorni ci ha allietato eseguendo tutti i grandi classici della New Orleans “old style”, con la voglia di ritornare quanto prima per approfittare della natura serena dei dintorni e della cucina locale. La sola nota dolente ci viene dalla Kellerbrau, la più vecchia fabbrica di birra privata in Austria. Non si sa se per ragioni familiari o per altri motivi (politiche commerciali aggressive dei grossi gruppi mondiali Heineken, Interbreweries, Anhauser-Bush, …) l’azienda sarà messa in vendita. La prima conseguenza è stata l’eliminazione dal ciclo produttivo della “Dunkel”, la favolosa birra scura che da anni rallegrava, dopo una dura giornata di lavoro, le nostre serate “riedine”. Per fortuna erano ancora disponibili la “Spezial”, la “Natur Trub” e la “Märzen” che, in un modo o nell’altro, ci hanno aiutato ad alleviare il trauma prodottosi in noi nell’apprendere l’ infausta novella. “Prosit” a tutti voi, amici o no!
 
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