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La sesta edizione de "Il rumore del lutto"

Il Sogno

Il sogno come tempo dell’essere. Che non segue le lancette del fare, ma si immerge nel sempre-esistente. Il sogno come spazio della consapevolezza. Lontano dalle strette vie dell’azione, ma nell’ampio cuore della presenza. Proprio al sogno, inteso come opportunità di comprensione e di trasformazione, sarà dedicata la sesta edizione della manifestazione “Il rumore del lutto”, che si svolgerà a Parma dal 31 ottobre al 3 novembre 2012.
Prima rassegna culturale in Italia a indagare un tema così complesso, delicato e nelle società occidentali ancora tabù come quello della morte; l’iniziativa è nata nella città emiliana nel 2007 da una idea di Maria Angela Gelati, storica contemporaneista e studiosa di tanatologia (disciplina che analizza la morte e il morire sotto più punti di vista), e Marco Pipitone, dj, giornalista musicale e fotografo. Un format originale e di successo che, nel tempo, ha ispirato manifestazioni analoghe in altre città italiane. Anche quest’anno la rassegna offrirà una modalità alternativa per vivere i giorni che il calendario cristiano dedica alla memoria dei defunti. Quattro giornate pensate per educare culturalmente alla morte e, dunque, alla vita, fuori dai confini del cimitero, in luoghi significativi della “città dei vivi”, attraverso un profondo dialogo tra diverse espressioni artistiche e culturali.
Nel Novecento, l’allontanamento della minaccia di morte per fame, per malattia o per guerra ha portato a rimuovere l’ineluttabilità di questo evento, con conseguenze dolorose quali la solitudine del morente, lo sconforto dei familiari, il disagio degli operatori e il senso di abbandono di chi è in lutto. Se da un lato la negazione della morte ha portato a cercare appagamento nelle cose esteriori, sperando che potessero donare una felicità duratura e allontanare il fantasma della fine, dall’altro la realizzazione che queste non possono soddisfare il profondo anelito a “qualcosa di più” ha fatto del sogno, inteso come visione interiore, una strada per accettare i continui mutamenti della vita tra cui la morte. È in questo sogno, infatti, che si può riuscire ad andare oltre a ciò che spesso scegliamo di non vedere, aprendoci alla verità nascosta della nostra morte e rendendo l’assenza di chi ci ha lasciato una più viva presenza. “Il tema del sogno – affermano i curatori della rassegna – costituisce il tentativo di creare uno spazio e un tempo al quale l’uomo possa pensare al di là del proprio limite di vita, progettando nuovi orizzonti e ampie dimensioni di appagamento in cui dare senso alla propria biografia prolungando le linee del suo operare”.
Tanti gli appuntamenti che saranno proposti durante la manifestazione (www.ilrumoredellutto.com). Da una mostra fotografica sul viaggio a uno spettacolo teatrale per bambini; dal piantare un albero per chi non c’è più alla presentazione di un libro sulla memoria; da un seminario sull’aspetto spirituale e psicologico del sogno a una riflessione sul raccontare la perdita. Ogni evento in programma, ad eccezione degli appuntamenti teatrali, sarà a ingresso gratuito.
 
Gaia Lucrezia Zaffarano


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